CIO e CTO preoccupati dalla GenAI: toglie risorse ai servizi IT di base
Un recente sondaggio condotto dall’IBM Institute for Business Value su 2500 tra dirigenti di alto livello (compresi CIO e CTO) in 34 paesi e 26 settori suggerisce che l’attuale attenzione per l’IA generativa (GenAI) sta causando un calo di fiducia nella capacità dei team IT di fornire servizi di base.
Rispetto a un sondaggio del 2013, la percentuale di intervistati che ritiene la propria organizzazione IT efficace nell’erogazione di servizi di base è scesa dal 69% a meno della metà. Tra i CEO è calata dal 64% al 36%, mentre tra i CFO dal 60% al 50%. IBM ipotizza che questo sia dovuto al fatto che secondo il 43% dei CIO e CTO intervistati le preoccupazioni per la propria infrastruttura IT sono aumentate negli ultimi sei mesi a causa dell’attenzione per ottimizzare le infrastrutture per la GenAI.
Il rapporto evidenzia inoltre una disconnessione tra i CEO, il 75% dei quali ritiene che l’infrastruttura digitale della propria organizzazione sia pronta per scalare e “fornire valore”, e i dirigenti IT, con solo il 16% di essi che si dice fiducioso che le attuali capacità di cloud e di elaborazione dei dati siano pronte a supportare l’IA generativa, date le enormi richieste che questa pone alle infrastrutture, soprattutto durante la fase di addestramento.
Emerge anche che solo il 29% delle risorse e dei servizi IT nel cloud funziona come richiesto, mentre il resto rappresenta essenzialmente un debito tecnologico accumulato nel corso di anni di implementazioni tecnologiche frammentarie. Una situazione che costringe le organizzazioni a deviare energie e risorse per mantenere e risolvere i problemi di sistemi obsoleti, che dovrebbero invece affrontare prima di imbarcarsi in una trasformazione dell’IA.
Inoltre, l’80% dei CEO intervistati ritiene che la trasparenza nell’uso dell’IA generativa da parte della propria organizzazione sia fondamentale per favorire la fiducia, ma solo la metà dichiara di fornire capacità di IA per la spiegabilità e ancora meno dichiarano di fornire la capacità di supportare la privacy (46%), la trasparenza (45%) e l’equità (37%).
Tra l’altro, tutto questo apparente panico di rimanere indietro nella corsa all’IA generativa potrebbe anche non portare a nulla. Quasi tutti gli investimenti in IA degli ultimi anni, infatti, hanno prodotto finora pochi risultati secondo diversi studi, con un impatto economico poco significativo o addirittura quasi nullo, mentre secondo un altro recente studio tre lavoratori su quattro hanno dichiarato che gli strumenti di IA li hanno resi meno produttivi, aumentando allo stesso tempo il loro carico di lavoro.