Le Transformative Technologies favoriscono la crescita

Le Transformative Technologies favoriscono la crescita
Da un recente studio emerge un nuovo metro di valutazione delle performance dell’IT secondo logiche di creazione di valore per il business e i clienti.

I responsabili delle aziende leader nel mondo richiedono ai propri dipartimenti IT di generare un business misurabile e di fare della tecnologia e della sua trasformazione un elemento in grado di apportare vantaggio competitivo.

Questo è quanto emerge da un recente studio realizzato da Business Performance Innovation (BPI) Network, che nel secondo trimestre del 2015 ha coinvolto nella ricerca dirigenti con diverse cariche in rappresentanza di aziende di dimensioni, settori e geografie diverse. Il 22% degli intervistati rappresenta aziende con un fatturato pari o superiore a 1 miliardo di dollari e il 31% tra 100 milioni e 1 miliardo. In media il fatturato complessivo delle aziende rappresentate nello studio è inferiore a 100 milioni di dollari.

L’obiettivo dello studio, intitolato Accelerating Business Transformation Through IT Innovation: Getting the Business Leader Take on the IT Change Mandate, è misurare il livello di innovazione all’interno delle organizzazioni IT ed emerge soprattutto una sempre maggiore attenzione alle implicazioni strategiche generate dalle cosiddette “disruptive technology” da parte dei business decision maker.

Oltre a mettere in luce l’innovazione e la crescita come obiettivi primari dell’adozione tecnologica, i business leader puntano a una trasformazione delle proprie infrastrutture IT che prevede l’adozione di nuovi modelli di hybrid IT basati su cloud e il rinnovamento dei data center. Il 70% dei partecipanti allo studio ritiene che la tecnologia sia diventata “sempre più importante” per il loro business, meno della metà (47%) dei 250 dirigenti ritiene alto o molto alto il livello di innovazione dei propri dipartimenti IT.

Il 52% ritiene che sia basso o che stia facendo piccoli progressi. Solo il 42% afferma che il proprio IT stia facendo un buon lavoro nel diventare più strategico, veloce e sostengo efficace al business, rispetto a un 58% che vede questa trasformazione limitata o lenta.

Per quanto riguarda i propri data center, il 48% degli intervistati ha in progetto un aggiornamento

Continuando con le percentuali, il 46% degli intervistati ritiene che garantire l’affidabilità, la scalabilità e la sicurezza dell’infrastruttura IT costituisca la metrica più efficace, mentre il 38% ritiene che un altro importante criterio sia la capacità dei dipartimenti IT nell’apportare idee e soluzioni per migliorare i risultati di business. Leggermente inferiore è l’importanza della qualità e tempestività nel rilascio delle applicazioni (29%) e la soddisfazione del cliente relativa ad un’interfaccia di business tech-driven (27%).

Sorprendentemente, l’85% dei business line executive affermano di dedicare più tempo, o di volerlo fare, alla comprensione delle implicazioni strategiche della tecnologia. In questo contesto i primi cinque imperativi relativi alla trasformazione dell’IT sono una miglior risposta alle esigenze in continuo mutamento del business, l’attenzione alla digital experience come elemento di vantaggio competitivo, la comprensione della “disruptive technology” e il rilascio delle applicazioni più rapido, migliore e ad un costo inferiore. Chiude la revisione delle modalità di coinvolgimento, acquisizione e offerta dei servizi ai clienti.

Per quanto riguarda invece i propri data center, il 48% degli intervistati ha in progetto un aggiornamento, mentre il 44% si aspetta una progressiva migrazione a un modello hybrid IT che sintetizza data center on-premise e cloud. Dopotutto anche altre realtà appartenenti a tutti i settori di mercato e che operano a livello globale si stanno rendendo conto della necessità di un nuovo modello di data centre e di reti in grado di rispondere alle esigenze del business e che possano portare innovazione, agilità e velocità.

Quelle di seguito sono invece le cinque transformative technologies in grado di costituire secondo gli intervistati un elemento differenziante e di generare valore per il business:

– Intelligence in Real-time da dati generati da sensori integrati – Internet of Things (35%)

– Always on, un modello scalabile e sempre disponibile (33%)

– Social media data mining e un miglior livello di coinvolgimento (29 %)

– Micro-targeting e personalizzazione per mezzo dei Big Data analytics (28%)

– Proliferazione di smart mobile device e applicazioni (26%)

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Amazon si prepara ad abbandonare il settore degli smartphone?

Amazon si prepara ad abbandonare il settore degli smartphone?
L’insuccesso clamoroso di Fire Phone avrebbe spinto la dirigenza di Amazon a ridimensionare notevolmente i suoi progetti hardware.

Dal 2004 la divisione Ricerca e Sviluppo di Amazon, conosciuta anche come Lab126 dal nome della sede di questa sezione distaccata nella Silicon Valley, ha visto un incremento costante di ingegneri, tecnici e ricercatori, che recentemente hanno raggiunto le 3.000 unità. Eppure, dopo undici anni di progressi e crescita, nelle scorse settimane Amazon ha licenziato decine di ingegneri del Lab126 impegnati sul progetto Fire Phone, il primo e finora unico smartphone targato Amazon che a un anno dalla sua uscita si è rivelato uno dei più clamorosi insuccessi di sempre nel mercato mobile.

Nonostante alcune funzionalità originali e per certi versi sorprendenti, come le quattro fotocamere che creano il Dynamic Prospective per visualizzare contenuti in 3D, il Fire Phone, distribuito tra l’altro in pochissimi Paesi, ha fatto segnare vendite quasi ridicole se pensiamo alle aspettative del colosso mondiale dell’e-commerce verso questo suo esordio nel mercato degli smartphone.

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Già dopo due settimane dall’uscita, le vendite su Amazon erano infatti crollate e, sebbene la società non abbia mai diramato dati di vendita ufficiali, si parla di appena qualche decina di migliaia di smartphone venduti. Un tonfo talmente grande da costare ad Amazon un buco da 170 milioni di dollari e scorte in magazzino (che ormai rimarranno tali) per un valore di oltre 80 milioni di dollari.

La notizia dei recenti licenziamenti è stata riportata nelle scorse ore dal Wall Street Journal, che ha aggiunto come Amazon stia pensando a una completa ristrutturazione di parte del suo comparto hardware/mobile, rallentando ad esempio altri progetti in fase di studio come quello del dispositivo Kabinet per controllare la cucina e quello di un tablet con schermo da 14’’ (nome in codice Project Cairo).

Diciamo in parte perché altri prodotti hardware di Amazon come gli ebook reader Kindle e i tablet Kindle Fire hanno invece incontrato un certo successo (soprattutto nel primo caso), ma quasi sicuramente, dopo la batosta ricevuta con il Fire Phone e almeno per un bel po’ di tempo, non dovremmo vedere più alcuno smartphone targato Amazon.

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