L’HR Innovation Summit fotografa la trasformazione – digitale e non – nel mondo del lavoro
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Lavoro remoto e agile, intelligenza artificiale e competenze digitali sono stati alcuni tra i temi attinenti alle tecnologie digitali trattati nel corso della prima edizione dell’HR Innovation Summit, organizzata da Networking Circle e tenutasi a fine ottobre presso l’Hotel Gallia a Milano.
Più di cento executive e manager della funzione HR si sono ritrovati per sessioni di approfondimento, riflessione e confronto, tanto in in sala quanto nei diversi momenti di networking.
Il keynote di apertura è stato affidato a Stefano Quintarelli, General Partner di Rialto Ventures e già membro del gruppo di esperti di alto livello sull’intelligenza artificiale della Commissione Europea, oltre che Deputato nella XVII legislatura e tra i pionieri di internet in Italia.
In un momento in cui in tanti stanno parlando di IA e prendendo decisioni riguardo alla sua adozione senza comprenderne a fondo il funzionamento o i rischi, un approfondimento sui principi di funzionamento, le opportunità e i limiti della tecnologia è quantomai necessario.
Dopo una esposizione dei principi di base del machine e deep learning (trovate qui un nostro articolo che tocca gli stessi temi), Quintarelli ha sottolineato come la natura probabilistica, la presenza di bias nei dati di addestramento e fenomeni come le allucinazioni debbano essere tenuti in considerazione, e che non possiamo dire che la IA sia effettivamente intelligente. Malgrado ciò, è uno strumento impagabile per aumentare la produttività e l’efficienza delle persone. “I sottomarini non nuotano (era il titolo del suo intervento, NrR), ma in ogni caso vanno sott’acqua e permettono di fare cose utilissime e altrimenti impossibili”.
La IA non è pronta a sostituire le persone, ma la sua rivoluzione è appena cominciata, e – come per internet – ci vorrà ancora del tempo affinché le opportunità si concretizzino.
Lavoro agile, cultura e leadership
La profonda trasformazione del lavoro remoto, ibrido e agile che molte aziende hanno affrontato durante la pandemia è stata affrontata nella tavola rotonda Agile Organization, Culture & Leadership for Innovation.
Accanto a indubbi benefici tanto sul benessere dei dipendenti quanto sull’efficienza operativa, il lavoro remoto ha impatti che non possono essere trascurati sull’allineamento dei team e la coesione aziendale. Tra l’atomizzazione del lavoro full remote e l’imposizione di un ritorno totale in presenza (che in qualche caso punta a indurre dimissioni per mascherare operazioni di riduzione del personale, segnala Alessandro Zollo, Partner e CEO di Great Place To Work), è possibile trovare punti di equilibrio vincenti per tutte le parti coinvolte.
Elisa Cavedagna, Chief HR Officer di Kerakoll Group, ha raccontato come in azienda siano stati creati dei team di lavoro che si autoregolano e determinano autonomamente le proprie regole di ingaggio, e si è visto un progressivo aumento dei momenti di presenza in ufficio.
Per semplificare l’adozione delle tecnologie che abilitano il lavoro remoto, spiegare e uniformare il nuovo linguaggio, sulla intranet di Kerakoll è stata creata WikiSmart, una Wikipedia dello Smart working. È stata anche istituita la figura del “digital mentor” in ogni area aziendale. Non si tratta quindi di figura della funzione IT, ma di persone che hanno imparato facendo e non per formazione.
Luisa Martino, HR Director Italy, dell’unità Ground&Rail del Gruppo Ceva Logistics ha sottolineato come nei cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, che sono tecnologici ma anche culturali, l’HR giochi un ruolo fondamentale nell’affiancare i manager e assisterli nella trasformazione del proprio ruolo, per evitare che possano diventare uno degli elementi che bloccano il cambiamento.
I manager non devono più focalizzarsi unicamente al raggiungimento del risultato, ma anche al modo con cui si raggiunge (punto espresso anche da Cavedagna). L’armonia e la soddisfazione del dipendente possono infatti avere impatti concreti anche su aspetti produttivi (per esempio sulla maggiore efficacia che un addetto che lavora a contatto con il pubblico può avere nelle interazioni con i clienti se è soddisfatto del suo lavoro).
La correlazione tra numero di giorni in lavoro remoto, soddisfazione e produttività è stata analizzata anche nel Report Smartworking 2024 di Great Place To Work. “C’è una correlazione diretta tra soddisfazione dei dipendenti e gli indici di sviluppo di un Paese. L’Italia è ultima nella classifica europea del grado di soddisfazione, e questo è principalmente un problema di leadership. Se riuscissimo a portare la soddisfazione dei dipendenti alla media del livello europeo, recupereremmo produttività per circa 25 euro all’ora”, ha affermato Zollo.
Come il personale vede la rivoluzione IA
Il rapporto tra dipendenti, funzione HR e il cambiamento introdotto dall’intelligenza artificiale è stato invece affrontato in un sondaggio globale di Indeed condotto su 17.000 persone in undici paesi e presentato da Gianluca Bonacchi, Senior Talent Strategy Advisor dell’azienda.
C’è in generale una percezione positiva del cambiamento in corso (nove su dieci sono fiduciosi nel cambiamento). Il 78 percento dei rispondenti ritiene di essere pronto, e ritiene che lo siano anche i propri colleghi, anche se in misura minore (64%). Differisce su questo punto la situazione dell’Italia: i nostri lavoratori ritengono di essere pronti, ma che i colleghi non lo siano.
Ci sono però punti che generano apprensione. Metà partecipanti ritiene che i posti di lavoro che si prederanno con l’introduzione della IA saranno più di più di quelli creati. Sette persone su dieci pensano che dovranno modificare le proprie competenze nei prossimi 5 anni, e si aspettano che sia l’azienda a occuparsi della loro formazione.
Chi è Networking Circle
Networking Circle è una società per l’organizzazione di eventi B2B rivolti a dirigenti e decision maker nel mondo delle aziende e delle istituzioni, fondata nel 2023 da tre professioniste con una lunga esperienza nel settore: Simona Clarizio, Stefania Pagliara e Paola Zovatto.
Riguardo all’HR Innovation Summit, le fondatrici hanno detto di essere “molto soddisfatte della riuscita dell’evento in termini di presenze e qualità dei contenuti”, aggiungendo che per il 2025 sono in programma altre iniziative dedicate agli ambiti HR, Finance, It e Manufacturing. “Siamo consapevoli che sempre più le aziende e i manager hanno bisogno di momenti di confronto e networking come questo per orientare le proprie strategie in un panorama sempre più complesso”, concludono.
Gli altri temi della giornata e l’elenco completo dei relatori sono disponibili sul sito di Networking Circle, insieme al calendario dei prossimi eventi.
DigitalWorld è media partner di Networking Circle.