Quattro passaggi chiave per guidare aziende pronte per il futuro

approccio agile leadership
Lo sviluppo Agile è la chiave per una trasformazione efficace. Diana Bersohn, managing director Accenture, spiega ai leader IT come superare le barriere

Nell’ultimo anno aziende di tutti i settori sono state costrette a orientare i propri modelli di business e operativi per adattarsi a rapidi cambiamenti tecnologici. Molte aziende hanno rapidamente iniziato a investire e praticare metodi di sviluppo Agile. Sebbene questa ondata di adozione Agile abbia gettato le basi per il cambiamento trasformazionale, la realtà è che la maggior parte delle aziende non ha realizzato completamente ciò che si era prefissata con l’approccio Agile.

Di fatto, le nostre ricerche mostrano che, se prima della pandemia il 40% delle organizzazioni si sentiva molto agile quando si trattava di apportare modifiche in modo flessibile, oggi quel numero è sceso a solo il 18%. Per i pochi che sembrano aver trovato la ricetta giusta, l’approccio Agile sta funzionando e le aziende si trovano in un processo di miglioramento continuo incentrato su sperimentazione, collaborazione, iterazione e attenzione al cliente.

Il resto delle aziende è ancora bloccato e deve superare i seguenti ostacoli chiave.

Elevata dipendenza tra i team delle applicazioni. L’architettura tecnologica altamente interconnessa porta a una struttura dei team fortemente integrata, che ostacola la misura in cui ogni team può operare in modo agile e indipendente.

Attrito tra le funzioni. Diversi team operativi durante il ciclo di vita dell’applicazione (per esempio Operazioni, finance, infrastruttura, sicurezza e qualità) tendono ad avere modi diversi di lavorare, portando ad attriti tra le interfacce organizzative.

Gestione non flessibile dei talenti. Molte aziende stanno scoprendo che i loro professionisti sono sottoutilizzati e con prestazioni insufficienti a causa di rigide strutture operative. Si scontrano inoltre con la difficoltà di reperire i talenti “giusti” al momento “giusto”. Ciò è particolarmente vero quando i team iniziano a rendere operativo l’approccio DevOps.

Strutture di governance complesse. Le tradizionali strutture di governance e i lunghi cicli decisionali sono radicati in aziende in cui le richieste di business e tecnologia devono passare attraverso processi di governance e finanziari complessi e dispendiosi in termini di tempo. Questi processi di approvazione bloccano i team, ostacolando progressi, agilità e sviluppo di iniziative.

4 passaggi chiave per la trasformazione Agile

Per superare queste barriere le aziende hanno bisogno di un nuovo avvio. Devono continuare a espandere i progressi iniziali che hanno compiuto, ma concentrarsi sull’implementazione di un approccio più ampio e olistico all’Agile. Ogni aspetto dell’organizzazione deve essere coinvolto in un processo ciclico e continuo di “scoprire e valutare, stabilire le priorità, costruire e operare, analizzare … e ripetere”. I leader IT possono guidare questo approccio concentrandosi sulla trasformazione di quattro aree chiave.

Digital decoupling. Le organizzazioni che sfruttano il Digital decoupling sono in grado di ottenere cicli di rilascio indipendenti e sbloccare nuovi modi di lavorare con i sistemi legacy. Sulla base del nostro lavoro con i clienti, abbiamo visto che ciò può comportare una riduzione fino al 30% del costo del cambiamento, una riduzione delle spese generali di coordinamento e una maggiore velocità di pianificazione e di consegna.

Scalabilità del DevOps. Nel nostro lavoro con i clienti, vediamo in prima persona come i team interfunzionali e l’automazione della distribuzione e delle operazioni delle applicazioni contribuiscano a una maggiore velocità di consegna, a una migliore produttività dei dipendenti e a una riduzione fino al 30% dei tempi di implementazione. Inoltre, la scalabilità del DevOps consente il rilascio rapido e affidabile di nuove funzionalità in brevi iterazioni, include l’ottimizzazione dei processi e l’upskilling delle persone, che è il punto di partenza per un’azienda collaborativa e flessibile.

Ripensare la gestione dei talenti. Spostare talenti e partner in un modello di selezione e gestione non gerarchico può comportare un aumento del 10-20% della capacità. Questo cambiamento può portare anche ad alti livelli di coinvolgimento dei dipendenti, rendendoli più consapevoli e profitti nello sviluppo della propria carriera.

Adottare un approccio collaborativo all’apprendimento. C’è un’opportunità per far evolvere la cultura potenziando le decisioni a livello di team, incoraggiando la collaborazione tra i team e avendo un mindset innovativo e focalizzato sulla sperimentazione. Ciò porta a una migliore produttività ed efficacia dei team e tempi di decisione ridotti. Inoltre, le aziende possono fare progressi significativi aumentando la “fluidità” digitale complessiva nelle loro organizzazioni, dotando tutti i lavoratori di competenze digitali.

Realizzare le aspirazioni di agilità dovrebbe essere il primo obiettivo per i leader tecnologici che si sforzano di trasformare le loro imprese. Le organizzazioni che adottano questi nuovi modi di lavorare miglioreranno la loro resilienza e adattabilità, aumenteranno la soddisfazione di clienti e dipendenti e, in ultima analisi, aumenteranno la loro possibilità di sopravvivenza nel mercato.

Le trasformazioni di maggior successo vengono eseguite in iterazioni, concentrandosi prima sulle aree che forniranno il maggior valore. Iniziare con progetti pilota può essere la chiave per mostrare con successo il valore e conquistare la fiducia delle principali parti interessate. Sperimentando e consentendo un approccio rapido alla creazione di agilità, i leader IT possono sfruttare quanto appreso in altre aree dell’azienda.

*Diana Bersohn è managing director di Accenture Strategy – Technology. È specializzata in strategia e trasformazione, modelli operativi IT globali e trasformazioni su larga scala.
Questo articolo è stato scritto in collaborazione con Brent Smolinski, managing director di Accenture.

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La più grande sfida per le aziende è la customer experience

servizio clienti
Secondo un nuovo sondaggio di Mapp, la mancanza di informazioni sui clienti è la sfida maggiore e le strategie di Customer Experience basate sui customer insight portano al successo.

Mapp, fornitore internazionale di soluzioni per il marketing cloud, ha rilasciato oggi i risultati di un sondaggio condotto sulle strategie di customer experience (CX) attuali. Il sondaggio è stato condotto lo scorso dicembre e ha visto la partecipazione di oltre 200 Senior Marketer in ambito Retail multicanale, e-commerce, D2C, CPG e servizi finanziari negli Stati Uniti, in Canada e in Europa.

Anche se customer experience e customer insight non sono concetti nuovi per i marketer, il sondaggio evidenzia che molte aziende devono ancora superare la sfida relativa alla raccolta e all’utilizzo delle informazioni sui clienti per stare al passo con le loro aspettative. Lo studio evidenzia anche la grande importanza di una strategia olistica a livello dipartimentale e centrata sul cliente per il miglioramento della customer experience.

L’esperienza del cliente è una priorità ma l’implementazione è ancora carente

Una strategia di CX efficiente è fondamentale per il successo del business, ma la maggior parte delle aziende è attualmente ancora bloccata alle prime fasi di implementazione della tecnologia di marketing. Mentre l’89% degli intervistati pensa che una strategia di CX sia importante o molto importante per il successo aziendale, solo la metà (47%) rivede e valuta la propria strategia ogni anno o anche meno frequentemente. Sebbene l’88% sia concorde nel dire che è importante capire le mutevoli esigenze dei clienti utilizzando la tecnologia e l’Intelligenza Artificiale, solo la metà (55%) degli intervistati prevede di implementare strumenti di customer analytics nel 2021.

Nonostante i chiari benefici, molte aziende affrontano grandi ostacoli quando si tratta di aggiornare la strategia di CX. Gli intervistati sottolineano la difficoltà di collegare i risultati di business alle reali esigenze dei clienti (83%), piattaforme tecnologiche insufficienti (77%) e una mancanza di visione e allineamento tra i leader, i team e i dipendenti (72%).

La mancanza di insight è la più grande sfida per migliorare la customer experience

Il 53% dei marketer afferma di non essere in grado di identificare i clienti sul proprio sito web, anche se questo rappresenta uno dei touchpoint principali per ottenere informazioni su di essi. Considerando il fatto che Google non supporterà più i cookie di terze parti, questo tipo di dati di prima parte giocherà un ruolo sempre più preponderante nelle strategie di marketing.

Per il 54% degli intervistati, la mancanza di conoscenza dei clienti è la più grande sfida, che previene l’offerta di un’esperienza rilevante e soddisfacente. Più della metà dei marketer intervistati (57%) cita la mancanza di personale qualificato come uno degli ostacoli per ottenere ancora di più dagli insight.

Allo stesso tempo, però, solo il 25% attribuisce il proprio successo all’ulteriore formazione dei dipendenti. Questo dimostra che mentre l’assunzione e lo sviluppo di personale qualificato è importante, l’utilizzo degli strumenti di marketing garantisce maggiori ritorni economici. Il 65% degli intervistati si aspetta che la nuova tecnologia porti a migliorare la visione delle informazioni immediatamente spendibili per campagne personalizzate destinate ai clienti.

Più competenze e vendite grazie ai customer insight

Per comprendere meglio le esigenze dei clienti, le aziende stanno già investendo nell’innovazione tecnologica a servizio del marketing. Ad esempio, fra gli strumenti per migliorare la comprensione dei clienti, i marketer intervistati citano customer analytics (56%), customer data management (52%) e marketing automation (49%) come investimenti principali degli ultimi due anni.

Inoltre, il 51% dei decision maker ha già ottenuto migliori risultati facendo leva sui customer insight. Le aziende che hanno implementato strumenti di Intelligenza Artificiale o Machine Learning riportano anche una migliore capacità di aggiornare la strategia (62%), una migliore conoscenza dei clienti (57%) e una maggiore comprensione dei loro intenti (58%).

Maurizio Alberti, VP Global Sales di Mapp ha così commentato: “La nostra indagine mostra che il miglioramento della customer experience porta a una crescita più veloce e a maggiori ricavi e dovrebbe essere una priorità assoluta per tutti i marketer. La tecnologia aiuta a identificare gli insight, a targetizzare diversi segmenti di audience in maniera personalizzata e permette di inviare messaggi di marketing a livello omnicanale. Data l’attenzione ai modelli di business online, il marketing deve essere sempre più rilevante e personalizzato se vuole stare al passo con i clienti.”

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