Le 12 lezioni apprese nel 2022 dai responsabili IT
Indice dell'articolo
- 1. La trasformazione digitale ha raggiunto una velocità vertiginosa
- 2. Il ritorno degli investimenti essere più rapido
- 3. La flessibilità nello stack IT è fondamentale
- 4. L’intelligenza artificiale è mainstream
- 5. I CIO devono garantire il top della sicurezza
- 6. La tecnologia deve compensare la carenza di personale
- 7. Anche l’automazione deve portare valore
- 8. L’UX è un elemento di differenziazione
- 9. Vita personale e professionale non sono più nettamente distinte
- 10. Dare priorità alle persone, non al luogo di lavoro
- 11. Il lavoro ibrido rimane un work in progress
- 12. La cultura è la chiave per assumere e trattenere i talenti tecnologici
Il 2022 ha offerto nuove sfide e opportunità per le aziende di tutti i settori e i CIO hanno dovuto tenere il passo con le mutevoli previsioni economiche, le tendenze del mercato, le nuove esigenze dei talenti e dei clienti. Mentre l’anno sta per concludersi, abbiamo chiesto ai responsabili IT di condividere le lezioni che hanno imparato in questi 12 mesi.
1. La trasformazione digitale ha raggiunto una velocità vertiginosa
La corsa è aperta per digitalizzare ulteriormente le operazioni e sfruttare la tecnologia per l’innovazione e la trasformazione aziendale. Non è una tendenza nuova, ma quest’anno è aumentato ancora di più il ritmo con cui i CIO e i loro team devono realizzare la trasformazione digitale.
In un recente sondaggio di Bain & Co., che ha coinvolto 1.400 leader aziendali, l’85% degli intervistati afferma che “le innovazioni disruptive manterranno il loro ritmo vertiginoso, o addirittura accelereranno, nei prossimi cinque anni“.
“Una pandemia globale, situazioni geopolitiche eccezionali, aspettative dei clienti in continua evoluzione richiedono che le aziende, grandi e piccole, e interi settori evolvano rapidamente i loro modelli di business”, afferma Sanjay Macwan, CIO e CISO di Vonage. Di conseguenza, “le aziende di tutti i settori hanno bisogno di un approccio strategico per sfruttare l’intersezione tra cloud computing, dati , sicurezza e trust by design per creare valore esponenziale, gestendo adeguatamente i rischi di sicurezza informatica“.
2. Il ritorno degli investimenti essere più rapido
Il business chiede al CIO non solo di fornire più rapidamente tecnologie trasformative, ma anche di vedere ritorni ancora più rapidi.
“I tempi del ROI si stanno riducendo molto“, afferma Stuart Carlaw, responsabile della ricerca presso ABI Research. “In precedenza l’attenzione era su tempi di recupero dell’investimento di 18, 24 e 36 mesi. Oggi molti dei nostri contatti riferiscono che i tempi del ROI si attestano intorno a sei mesi. È importante sottolineare che è anche necessario dimostrare la capacità di raggiungere questi tempi prima dell’approvazione del progetto”.
3. La flessibilità nello stack IT è fondamentale
Dopo oltre un decennio di adozione di metodologie agili e DevOps, i CIO hanno dedicato più tempo a creare flessibilità e agilità all’interno dell’ambiente IT aziendale.
Per Rosie Rivel, CIO di BigCommerce, ciò significa un’architettura più componibile.
“Per la nostra attività è importante adottare più rapidamente possibile la tecnologia non differenziante, quindi sto cercando di sviluppare la struttura IT in modo componibile, con soluzioni in pacchetto e API incorporate che creino la componibilità e la flessibilità di cui abbiamo bisogno”, spiega Rivel. “I modelli di business si evolvono e dobbiamo essere abbastanza flessibili per evolvere con loro; la componibilità mi consente di fornire uno stack tecnologico in grado di supportare diversi modelli di business“.
Secondo una ricerca di Gartner, nel 2022 i dirigenti delle imprese ad alta componibilità prevedevano una crescita media dei ricavi del 7,7%, rispetto a solo il 3,4% per le imprese a bassa componibilità.
4. L’intelligenza artificiale è mainstream
L’intelligenza artificiale, come la componibilità, è entrata nel mainstream ed è diventata un elemento chiave di differenziazione per le aziende. Secondo il report State of AI in the Enterprise pubblicato a ottobre 2022 da Deloitte il 94% dei leader aziendali intervistati afferma che l’IA è fondamentale per il successo.
“Soluzioni pratiche di intelligenza artificiale vengono integrate nei flussi di lavoro aziendali più frequenti e di routine, e consentono esperienze più ricche per clienti e dipendenti“, afferma Macwan. “Stiamo iniziando a vedere le soluzioni di intelligenza artificiale permeare diversi tipi di flussi di lavoro nelle aziende. Per i CIO e tutti i leader tecnologici e aziendali, questa cosiddetta ‘routine’ dell’AI dovrebbe essere una sfida interessante, e negli anni a venire devono trovare modi più pratici per sfruttare l’intelligenza artificiale“.
5. I CIO devono garantire il top della sicurezza
La sicurezza informatica è sempre stata un problema per i CIO, ma nel 2022 è balzata in cima alla lista delle priorità. Il sondaggio State of the CIO di quest’anno ha rilevato che l’aumento della protezione della sicurezza informatica è stata al primo posto degli investimenti IT, seguita da questioni strategiche come l’aumento dell’efficienza operativa (al secondo posto) e il miglioramento dell’esperienza del cliente (al terzo posto).
“La superficie di attacco è più complessa che mai. Pertanto, dobbiamo garantire che il team IT sia un abilitatore, continuando a investire in persone, strumenti e processi per mitigare queste complessità“, afferma Carl Froggett, CIO di Deep Instinct. “A causa della velocità del cambiamento, rispondere a una situazione non è più sufficiente; il CIO deve anticiparla e impedire che accada”.
6. La tecnologia deve compensare la carenza di personale
“Quest’anno si sono registrati bassi tassi di disoccupazione e alti tassi di abbandono, e questo ha messo sotto pressione i CIO affinché trovassero modi per utilizzare la tecnologia per alleviare la crisi”, afferma Carlaw.
“La carenza di personale sta promuovendo l’adozione della tecnologia. In precedenza le aziende prendevano in considerazione soluzioni automatizzate se potevano sostituire da sette a dieci persone. Quest’anno abbiamo visto una riduzione delle dimensioni a quasi una persona”. Una tendenza che ha notevolmente aumentato l’uso di co-bot, veicoli automatizzati, intelligenza artificiale e altre tecnologie di produttività che aumentano la forza lavoro umana o la sostituiscono del tutto.
7. Anche l’automazione deve portare valore
Per quanto l’automazione sia importante per aumentare la produttività e ridurre i costi, secondo i CIO le iniziative di automazione devono anche stimolare la trasformazione dei processi.
Questa lezione non sfugge a Carrie Rasmussen, CIO di Ceridian. Per lei, le iniziative di automazione devono innanzitutto garantire che i processi stessi siano efficienti ed efficaci, prima di essere automatizzati. Quindi devono anche offrire un “valore a lungo termine per essere migliori in quello che facciamo“.
“Esistono modi giusti e modi sbagliati per automatizzare“, afferma Rasmussen. “Troppo spesso l’automazione viene venduta come qualcosa che ridurrà i costi. Invece, dove essere vista come qualcosa che guida il valore”.
8. L’UX è un elemento di differenziazione
Quest’anno è cresciuta l’importanza dell’esperienza del cliente e dell’esperienza del dipendente, man mano che la concorrenza in un’economia indebolita si surriscalda, la competizione per i talenti rimane alta e la frustrazione delle persone aumenta per le connessioni digitali difettose e impersonali, tollerate durante il culmine del pandemia.
Rivel di BigCommerce cita la maggiore attenzione all’esperienza come uno dei suoi migliori risultati dal 2022, osservando che “l’esperienza è davvero ciò che ci differenzierà“.
Rivel afferma che l’IT deve creare e supportare esperienze di lavoro che soddisfino i dipendenti (inclusi loro stessi) ovunque si trovino. Il suo team lo ha fatto in parte implementando opzioni self-service e piattaforme che supportano le interazioni e la collaborazione virtuali dei dipendenti. Si stanno inoltre concentrando sui percorsi degli utenti e sulla personalizzazione dei punti di contatto sia per i lavoratori che per i clienti.
9. Vita personale e professionale non sono più nettamente distinte
Negli ultimi anni, a causa di lockdown e restrizioni sugli spostamenti dovute alla pandemia, per la maggior parte delle persone è saltata la linea di confine tra vita personale e vita professionale. Questo ha aperto nuove prospettive, secondo Amy Evins, vicepresidente esecutivo e CIO di LPL Financial.
“Sono cresciuto in una cultura aziendale molto tradizionale: non si portavano al lavoro le proprie situazioni familiari“, dice Evins. Se doveva occuparsi di esigenze personali o familiari, lo faceva con discrezione. “Ma ora c’è una consapevolezza reciproca. Conosci le famiglie dei colleghi, perché lavoravano a casa. Ora sai se hanno un gatto o un cane. C’è un nuovo livello di connessione personale, che costruisce un diverso livello di rispetto e fiducia e porta a relazioni più strette”.
10. Dare priorità alle persone, non al luogo di lavoro
Anche per Monique Dumais-Chrisope, vicepresidente senior e CIO di Encore Capital Group, il 2022 ha portato nuove prospettive sulla leadership che pongono maggiore enfasi sulle persone.
“Ho dovuto imparare molto sulla progettazione incentrata sull’uomo“, spiega. “Con il ritorno in ufficio, il lavoro ibrido e le richieste dei dipendenti di maggiore flessibilità, è stata una vera sfida capire, in particolare per l’IT, quale fosse il modello giusto. Ho visto grandi aziende tecnologiche offrire il 100% da remoto, poi fare marcia indietro. E l’esperienza dei dipendenti è stata terribile”.
Come molti altri dirigenti, Dumais-Chrisope ha ascoltato sia chi preferisce il lavoro a distanza sia chi preferisce le interazioni di persona in ufficio. “Visioni divergenti che rappresentano un vero enigma per trovare il giusto equilibrio“.
Questo l’ha portata a studiare il design incentrato sull’uomo, in alternativa alla tradizionale scuola di pensiero incentrata sulla posizione. “Ho sfruttato questo aspetto e ho adottato un approccio ibrido più flessibile per il mio team tecnologico. Siamo vicini al punto di equilibrio“.
11. Il lavoro ibrido rimane un work in progress
Tre anni dopo l’inizio della pandemia, secondo Evins tutti stanno ancora cercando di capire come comunicare e collaborare al meglio in questo mondo ibrido. Sì, esiste una miriade di tecnologie per aiutare a colmare qualsiasi tempo e spazio tra i colleghi, ma in realtà nessuna sostituisce i proverbiale incontri alla macchinetta del caffè.
“Non credo che abbiamo ancora risolto la questione”, sottolinea. “Abbiamo varie app di collaborazione e messaggistica istantanea, ma non è la stessa cosa che chiedere di persona: ‘hai un minuto per parlare?’. Questo tipo di comunicazione si è perso nell’ambiente ibrido“.
12. La cultura è la chiave per assumere e trattenere i talenti tecnologici
Il 2022 ha confermato che le aziende devono offrire alle persone motivi convincenti, oltre il compenso, sul perché unirsi o restare con loro.
“Assumere e trattenere i migliori talenti è sempre nella mente di un CIO, ma quest’anno si è rivelato particolarmente impegnativo a causa della continua carenza di competenze IT“, afferma Ron Guerrier, CIO di HP. “La cultura dell’ambiente di lavoro, più che mai, guida la capacità di reclutare e trattenere talenti IT qualificati. Il passaggio a lungo termine al lavoro ibrido ha messo in luce la cultura del team, che offre opportunità sia ai collaboratori che ai datori di lavoro. I professionisti qualificati hanno ora accesso a diverse offerte e possono dare la priorità al tipo di ambiente in cui ritengono di svolgere al meglio il proprio lavoro“.
Di conseguenza, Guerrier afferma che lui e tutti i CIO “devono andare oltre la semplice competizione su stipendi e titoli, e concentrarsi sul costruire davvero una cultura di inclusività e integrazione tra lavoro e vita privata all’interno dei nostri team IT“.