Sette step per valutare il valore di business di una nuova tecnologia
L’offerta di tecnologie nuove, promettenti e disruptive non manca. La sfida è individuare gli strumenti specifici che hanno il potenziale per apportare valore reale all’azienda riducendo i costi, migliorando l’efficienza, fornendo insights più profondi o aprendo la porta a nuove opportunità di business.
“C’è stato un tempo in cui le aziende potevano lasciare ai competitor il ruolo di pionieri di una tecnologia, con tutti i rischi, i costi e le difficoltà che devono affrontare gli early adopter”, afferma Woody Driggs, leader della trasformazione digitale presso la società di consulenza IT EY Americas Advisory. La musica adesso è cambiata. “Con il ritmo crescente dell’innovazione a cui stiamo assistendo, può essere che una strategia aziendale e innovativa che oggi fa tendenza sarà presto un ricordo del passato”.
Al giorno d’oggi, è sempre più vitale adottare tecnologie emergenti per costruire e mantenere un vantaggio competitivo, ma solo dopo averne attentamente valutato il rischio e il valore. Ecco sette modi per capire se l’implementazione di una tecnologia emergente è all’altezza dei vantaggi promessi.
1. Individuare il valore di business
Driggs afferma che i progetti tecnologici dovrebbero concentrarsi sul raggiungimento di un chiaro valore di business. “Questo è ancora più importante oggi, dato il ritmo con cui vengono introdotte le nuove tecnologie e la velocità con cui vengono adottate”, osserva. “La decisione di procedere o meno con una nuova tecnologia si basa sulla sua capacità di aiutare l’azienda a raggiungere un determinato obiettivo”.
David Linthicum, responsabile della strategia cloud presso la società di servizi professionali Deloitte, sottolinea la necessità di identificare potenziali risparmi sui costi. “Ciò significa non solo i risparmi diretti, come i costi che possono essere ridotti, ma anche la più difficile definizione dei costi ‘soft’, come il valore dell’agilità e la compressione del time-to-market”, spiega.
La determinazione del valore richiede anche di identificare il problema aziendale che la tecnologia può risolvere e i benefici ricevuti risolvendo il problema. “Questo tipo di analisi del ROI dovrebbe essere fatto per qualsiasi adozione di tecnologia, non importa se emergente o consolidata”, consiglia Linthicum.
È anche importante essere realistici nella stima del potenziale valore di business di una soluzione. “Le nuove tecnologie sono spesso viste come una panacea”, afferma Rich Temple, vicepresidente e CIO del Deborah Heart and Lung Center. “Consideriamo che, quando una tecnologia è nuova, spesso non ha avuto il tempo di maturare al punto in cui può affrontare efficacemente la maggior parte o tutti i sottili problemi del flusso di lavoro”, spiega. “E’ importante che siano i driver di business a spingere la valutazione della tecnologia; non lasciate che i fornitori di tecnologia guidino la valutazione”.
2. Chiedere consulenza e supporto
“Ogni area IT e di business che sarà interessata dalla distribuzione della nuova tecnologia dovrebbe avere l’opportunità di partecipare al processo di valutazione”, consiglia Michael Gabriel, partner della società di consulenza tecnologica Fortium Partners. “Comprendendo chi è impattato e chi è necessario, puoi collaborare con individui il cui supporto e/o sponsorizzazione saranno necessari per il successo”.
“Una buona strategia è anche cercare idee e opinioni esterne, ove disponibili”, suggerisce James McGlennon, CIO di Liberty Mutual Insurance. “Non è sempre possibile ottenere informazioni riguardo ai costi, ma spesso è possibile ottenere informazioni sui punti di forza e di debolezza della distribuzione di un prodotto o servizio e quali sono state le opportunità chiave”, spiega. “Cerchiamo di porre domande sul time-to-value, ovvero quanto tempo è necessario perché il prodotto permetta all’azienda di raggiungere gli obiettivi di risparmio sui costi”.
Le informazioni sulla tecnologia emergenti fornite da analisti IT, pubblicazioni e gruppi di settore possono essere particolarmente utili e spesso sono gratuite. “Viviamo in un mondo in cui è facile ottenere informazioni e la mancanza di comprensione di qualsiasi tecnologia può portare a costosi errori”, osserva Linthicum.
3. Pianificare in modo coerente e preciso
Durante la pianificazione, definite l’obiettivo finale e stilate una tabella di marcia per raggiungere l’obiettivo. “Non potete avere obiettivi variabili”, avverte Rolf von Roessing, vicepresidente del consiglio di amministrazione di ISACA, associazione internazionale di governance IT, e CEO di Forfa Consulting, società svizzera che fornisce assistenza in materia di sicurezza e privacy.
“Iniziate la pianificazione stabilendo un programma a ritroso”, consiglia Driggs. “Partite dall’obiettivo e lavorate all’indietro per definire il nuovo percorso di crescita. Considerate le sfide e le opportunità che l’azienda dovrà probabilmente affrontare negli anni a venire”. Una volta identificata e documentata una serie di scenari futuri, si può iniziare a sviluppare idee per dimostrare varie ipotesi e stimare la tempistica di realizzazione. “Le tecnologie emergenti svolgeranno un ruolo fondamentale in ciascuno di questi scenari”, afferma.
4. Fare test e prove
Qualsiasi nuova tecnologia dovrebbe essere valutata iterativamente prima di prendere una decisione finale sulla sua adozione. “Iniziate con un piccolo con un pilota e fallite velocemente”, afferma Michael Zeller, segretario e tesoriere di SIGKDD, il gruppo dedicato al data mining dell’Association for Computing Machinery. I test eseguiti consentono di valutare il valore di business di una nuova tecnologia ad ogni iterazione.
“Supponendo che il ROI sia soddisfacente, il modo migliore per valutare una nuova tecnologia è testarla in un ambiente di produzione reale”, afferma Jennifer Felch, CDO e CIO di Dell Technologies. “Potete esaminare i piani aziendali e studiare le dimostrazioni, ma fino a quando non eseguirete un vero progetto pilota o un proof of concept nel vostro ambiente con i vostri dati non saprete se funzionerà per la vostra azienda”. Felch consiglia di testare il caso d’uso più significativo e quindi di aggiungere funzioni fino a quando non viene acquisita sufficiente fiducia per avviare un’implementazione su vasta scala.
“Abbiamo riscontrato che questo approccio è molto prezioso sia per il time-to-value sia per stabilire le giuste aspettative”, spiega. “Quando possiamo, mettiamo in atto un test un pilota insieme alla nostra soluzione attuale in modo da vedere chiaramente la vera differenza di valore”.
Le aziende dovrebbero anche appoggiarsi a vendor o provider di soluzioni per il supporto, suggerisce Mike Koleno, capo architetto di AHEAD, sviluppatore di piattaforme di business digitale. “In AHEAD abbiamo creato laboratori all’avanguardia in cui i clienti possono esplorare le tecnologie emergenti insieme ai nostri ingegneri e architetti certificati”, afferma. “Ciò consente ai clienti aziendali di vedere in azione le tecnologie emergenti, acquisire esperienza pratica, testare in un ambiente sicuro e sviluppare proof of concept”.
5. Esaminare le metriche chiave
“Le metriche finanziarie sofisticate e ampiamente utilizzate, come il tasso interno di rendimento e il valore attuale netto, sono spesso inutili quando si valuta una tecnologia la cui adozione non ha ancora riscontri significativi”, osserva von Roessing. “Quando si valuta una tecnologia emergente sono coinvolte molte ipotesi e previsioni, e alla fine la decisione dovrà essere supportata da uno o più visionari propensi al rischio”.
McGlennon afferma di esaminare diverse aree chiave, tra cui i costi di licenza, il costo totale di proprietà (TCO), i requisiti di supporto, i tempi di risposta e la capacità di una tecnologia di essere flessibile e modificabile senza richiedere importanti modifiche al codice. “Nell’organizzazione della nostra infrastruttura stiamo davvero di capire come le tecnologie possano supportare l’abilitazione di software e DevOps”, spiega.
Sajid Sadi, vicepresidente della ricerca presso Samsung e leader del Samsung Think Tank Team, afferma di prestare molta attenzione alla ricaduta occupazionale e alla portata strategica della tecnologia. La ricaduta dell’occupazione sul mercato, osserva, è simile al mercato totale indirizzabile (TAM, total addressable market), ma considera anche quali altri mercati potrebbero diventare disponibili a seguito dell’implementazione della tecnologia.
“Ci sono cose che sono vittorie a breve termine e altre che sono piccole di per sé, ma aprono grandi opportunità creando competenze interne”, spiega. “La portata strategica è una metrica che indica per quanto tempo un determinato investimento tecnologico ripagherà nel tempo. Le cose che pagano più a lungo, perché abilitano un miglioramento continuo, hanno una portata migliore”.
6. Valutare la compatibilità e l’interoperabilità
Con ogni probabilità, una nuova tecnologia dovrà interagire con le altre già esistenti. “Compatibilità con le versioni precedenti, adozione dei dipendenti e modularità sono elementi chiave da cercare in ogni nuova tecnologia”, afferma Dokyun Lee, docente presso la Tepper School of Business della Carnegie Mellon University. “Per esempio, le tecnologia AI o di analisi dei social media non portano beneficio se non riescono a connettersi con un database esistente”.
“Le aziende spesso sottovalutano il lavoro effettivamente necessario per rendere operativa una nuova tecnologia. Pensate al tentativo di integrare il machine learning in un sistema legacy già esistente”, avverte Zeller. Se i dati in tempo reale o altre funzionalità critiche non sono disponibili prima dell’implementazione della nuova tecnologia, “la risoluzione del problema può essere dispendiosa in termini di tempo e denaro”.
7. Considerare l’impatto della tecnologia sugli stakeholder interni ed esterni
Un ultimo passo nella valutazione di una nuova tecnologia è l’esame del suo potenziale costo di impatto. Una formazione e un supporto adeguati nella gestione delle modifiche sono fondamentali ogni volta che viene introdotta una nuova tecnologia per il personale IT, i clienti interni, i partner commerciali e altre parti interessate.
“Tutti devono capire il motivo per cui la tecnologia viene adottata, nonché il modo in cui impatta sul loro lavoro”, afferma Gabriel. Trascurare o gestire male il supporto può portare a confusione, errori, cali di produttività e altri gravi problemi. “Supponendo che la nuova soluzione fornisca i vantaggi per cui è stata progettata, garantire un supporto disponibile in modo tempestivo per rispondere a qualsiasi domanda o problema porterà enormi vantaggi in termini di accettazione del cambiamento tecnologico”.