Ecco perché il centralino in Cloud decollerà anche in Italia
Il centralino in cloud, o Cloud PBX, è una delle tecnologie con crescite stimate più alte per i prossimi anni nel panorama dell’ICT: negli ultimi mesi molte società di ricerca (MRFR, The Insight Partners, WiseGuyReports.com, Transparency Market Research) hanno studiato questo mercato, e tutte prevedono crescite tra il 13% e il 16% annuo con orizzonte a 3, 5 e persino 7 anni. Per Insight Partners per esempio il mercato Cloud PBX globale valeva 5 miliardi di dollari nel 2018, e crescerà del 15,5% medio annuo fino al 2027, quando supererà i 18 miliardi di dollari. E nello stesso periodo in Europa salirà dal 14,6% medio annuo da 1,4 miliardi nel 2018 a 4,6 miliardi nel 2027.
Perché questo successo? Essenzialmente per due tendenze concorrenti: la prima riguarda in generale i vantaggi connessi alle tecnologie cloud, e cioè la riduzione del TCO (Total Cost of Ownership) per l’azzeramento degli investimenti iniziali per l’hardware e dei relativi costi di gestione e manutenzione, a fronte del pagamento di un canone periodico, oltre alla possibilità di fruire sempre della versione più aggiornata della tecnologia senza necessità di costosi upgrade. La seconda riguarda nello specifico la telefonia, che ha la necessità di supportare le aziende con tecnologie innovative che agevolino le nuove esigenze organizzative di mobilità e flessibilità come lo smart working e il lavoro da remoto.
La corsa al Cloud PBX vede come aree trainanti l’Asia e gli USA, ma anche in Europa la crescita degli utenti aziendali di telefonia in cloud sta raggiungendo numeri importanti, con una media del 10.5% di utenti già passati al centralino virtuale, una diffusione ancora maggiore nel nord Europa, e crescite stimate per oltre il 20% in Germania, UK e Francia nel prossimo futuro.
Anche l’Italia potrebbe essere investita da questa rivoluzione, sebbene a differenza di altri Paesi europei gli attuali servizi di telefonia in cloud non superino il 2% del totale, probabilmente a causa di una conoscenza insufficiente dei vantaggi del centralino virtuale.
C’è però un segnale positivo che fa pensare a una probabile prossima esplosione del centralino telefonico in cloud anche in Italia: è la forte crescita del mercato Cloud, il cui valore secondo l’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano è arrivato a 2,77 miliardi di euro nel 2019, il 18% in più del 2018. Dati che per l’Osservatorio dimostrano sia la maturità del modello Cloud, sia l’impatto che sta avendo sulla filiera dei fornitori di soluzioni ICT e di servizi SaaS (Software as a Service).
Un impatto che impone nuovi approcci competitivi, in termini di modalità di relazione con i clienti e modelli di ricavo. Secondo le imprese intervistate, infatti, il Cloud rappresenta un abilitatore chiave anzitutto per gli ambiti Big Data Analytics e Collaboration. E a proposito di soluzioni di Collaboration, sempre più spesso sono integrate con quelle di Communication in piattaforme dette appunto di UCC, Unified Communication and Collaboration, in cui confluiscono tool di produttività insieme a soluzioni VoIP e di instant messaging.
I tre fattori favorevoli per la telefonia in cloud in Italia
Sull’onda della diffusione ormai consolidata dei servizi Cloud, quindi, anche il centralino telefonico in cloud ha tutte le carte in regola per raggiungere numeri consistenti anche in Italia, e questo essenzialmente per tre motivi: uno inerente le aziende utenti, un altro i potenziali rivenditori, e un terzo legato al tessuto produttivo tipico del nostro Paese.
Per quanto riguarda il primo, oltre all’ottimizzazione economica e gestionale, il beneficio più immediato della telefonia in cloud è la trasformazione del centralino telefonico da sistema hardware, proprietario e poco integrato con i device mobile, in strumento flessibile utilizzabile ovunque e con qualsivoglia dispositivo (Pc, smartphone, tablet, deskphone) abilitando così lo smart working e il lavoro da remoto per dipendenti e collaboratori.
Passando al secondo fattore, il centralino telefonico in cloud, per la sua facilità di installazione e configurazione, può essere venduto da tantissime tipologie di imprese: dal piccolo negozio di informatica al grande operatore di telecomunicazioni. E questo proprio per i cambiamenti introdotti dal Cloud nella filiera del settore ICT, che vede oggi i Service Provider globali appoggiarsi a una rete capillare di partner ai quali vengono assegnati livelli di certificazione e opportunità commerciali differenziate.
Infine, la terza leva che fa dell’Italia un terreno fertile per la diffusione del centralino virtuale è la grandissima prevalenza nel tessuto economico di piccole e medie imprese, con esigenze di telefonia e comunicazione che si riferiscono a un’utenza media tra 5 e 20 dipendenti. Pensiamo a studi medici e professionali (avvocati, notai, commercialisti, tecnici…), manifatture e aziende a conduzione familiare, piccole strutture ricettive, co-working, ecc. Anche queste tipologie di aziende, al pari delle multinazionali, hanno oggi la possibilità di modernizzare la loro organizzazione del lavoro portando una maggiore efficienza e produttività senza grossi investimenti iniziali e in modo piuttosto rapido.