Cloudera nomina Fabio Pascali come Regional Director Italy

Cloudera Fabio Pascali 2021
Il manager proviene da Veritas Italia, dove era Country Manager da 3 anni, e in precedenza ha lavorato in DellEMC e, prima della fusione, in EMC

Cloudera ha annunciato la nomina di Fabio Pascali a Regional Director Italy. Pascali lavora nel settore IT da oltre 20 anni: negli ultimi 3 anni è stato Country Manager di Veritas Italia, e in precedenza ha lavorato in DellEMC e, prima della fusione, in EMC.

Sostituirà Yari Franzini, che quattro mesi fa è stato promosso Regional VP Sud Europa della società specializzata in Big Data Management open source, da pochi mesi acquisita dalle società di investimento CD&R e KKR per 5,3 miliardi di dollari.

Nel nuovo ruolo, spiega un comunicato, Fabio Pascali ha il compito di condurre Cloudera nell’evoluzione continua del suo ruolo di protagonista e catalizzatrice della data economy, affrontando le sfide dettate da una crescente ubiquità e dimensione dei flussi di dati e le necessità di un data lifecycle capace di gestire in modo integrato tematiche di compliance, security e privacy.

“In uno scenario economico complesso come quello attuale, l’Italia sta puntando decisamente sulla digitalizzazione, e Cloudera è qui per aiutare, oggi più che mai. Siamo certi che, grazie all’expertise e alla capacità di Fabio, saremo in grado di svolgere un ottimo lavoro, consolidando la nostra crescita e aiutando clienti di ogni settore a realizzare il percorso di trasformazione fondamentale per il loro business”, dichiara nel comunicato Yari Franzini.

“5G, edge e IoT, ma anche Internet of Behaviour: la presenza dei dati nella nostra realtà è sempre più evidente, così come le sfide per riuscire a valorizzarla e dotarsi di approcci aperti, agili e ibridi in grado di gestire dati interni ed esterni con maggiore flessibilità e velocità”, aggiunge nel comunicato Fabio Pascali. “Cloudera, attraverso le sue soluzioni, è esattamente al centro di questo processo, permettendo alle aziende di entrare in una dimensione economica e strategica pienamente data-driven, e avere l’opportunità di guidarne lo sviluppo e la crescita in Italia mi entusiasma”.

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Enterprise applications: SAP, Salesforce e Oracle sul podio

erp
Mercato in salute (+4,1% la crescita 2020, salirà al 6,7% annuo nei prossimi anni) e frammentato: la quota di SAP è 7,5% e i top 5 messi insieme non arrivano al 23%

SAP è stata la leader del mercato mondiale delle enterprise application nel 2020 grazie ai 18,1 miliardi di dollari di fatturato annuo, almeno secondo i dati di IDC, che quantifica il fatturato totale del mercato in 241 miliardi di dollari, per una crescita che nel 2020 è stata del 4,1% e che nei prossimi 5 anni dovrebbe aumentare al 6,7% medio annuo, portando il volume totale del mercato a 334 miliardi di dollari nel 2025.

Un altro elemento interessante, per quanto non nuovo, è che quello delle enterprise application è un mercato molto frammentato. SAP ha il 7,5% di quota, e alle sue spalle ci sono Salesforce (13,1 miliardi di dollari di fatturato, market share 5,4%), Oracle (11,4 miliardi, quota 4,7%), Intuit (7,2 miliardi, quota 3%) e Microsoft (5,3 miliardi, quota 2,2%): in tutto i primi cinque vendor hanno una quota aggregata del 22,8%, neanche un quarto del mercato.

IDC definisce l’enterprise applications market come le entrate da “commercial software” (cioè software non sviluppato ad hoc su specifiche del cliente) dei seguenti “secondary market”: enterprise resource management (ERM), customer relationship management (CRM), engineering applications, supply chain management (SCM), e applicazioni di gestione della produzione. Ciascun secondary market contiene a sua volta vari segmenti, per esempio l’ERM è il contenitore di diverse delle classiche funzioni del tradizionale ERP: enterprise asset management, financial applications, financial performance and strategy management applications, human capital management applications, order management, payroll accounting, procurement, project and portfolio management.

Il driver più forte della domanda di enterprise applications nel 2020 è stato secondo IDC la “digital resiliency”, ossia la capacità di un’organizzazione di adattarsi rapidamente alle discontinuità del business facendo leva sulle soluzioni digitali non solo per mantenersi operativa, ma anche per trarre vantaggio dai cambiamenti.

“La Digital Resiliency è un requisito nel mondo digital-first. Per adattarsi rapidamente alle discontinuità di business occorre poter fare leva sulle funzioni digitali del portafoglio di enterprise application aziendale. Applicazioni modulari e intelligenti stanno aiutando le aziende a sfruttare i loro dati e ottenere indicazioni preziose per gestire l’organizzazione in uno scenario di cambiamento, traendone vantaggi”, commenta in un comunicato Mickey North Rizza, program vice president, Enterprise Applications and Digital Commerce di IDC.

Come anticipato, IDC prevede una crescita media del mercato enterprise applications del 6,7% annuo, fino a raggiungere i 334 miliardi di dollari nel 2025. Alle imprese infatti occorrerà secondo la società di ricerca qualche anno per completare un graduale processo di modernizzazione dei loro portafogli applicativi per raggiungere la “digital resiliency”. Occorre valutare gli attuali portafogli, le numerose personalizzazioni di ciascuna applicazione, e definire una mappa di trasformazione.

In particolare nei prossimi anni secondo IDC le enterprise application in Public Cloud cresceranno a un tasso più che doppio (13,6% medio annuo) rispetto alla media generale del mercato, e supereranno le applicazioni on-premise.

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