DataCore cresce del 90% in Italia e presenta otto nuovi MSP
Qualche mese fa DataCore Software ha raccontato su Computerworld della sua “best practice” in Italia per la gestione del canale dei MSP (managed service provider), e ieri il fornitore di software-defined storage ha fornito numeri aggiornati che confermano il successo del modello.
In occasione dell’incontro del top management mondiale di DataCore con i partner italiani (DataCore Channel Conference Italy 2021) il country manager Remy Bargoing ha spiegato che da gennaio ad agosto 2021 DataCore in Italia ha aumentato di circa il 90% il fatturato organico rispetto al 2020: “Il 75% di tale fatturato è ricorrente, e la componente proveniente dai service provider è raddoppiata anno su anno”.
DataCore opera in Italia attraverso una rete di partner che conta due distributori (Ready Informatica ed Esprinet) e 150 system integrator certificati, e ha annunciato ieri otto nuovi Managed Service Provider (MSP) – Alleatech, Go2Tec, LAN Service, Marte, Motta Sistemi, POS Data System, Ricca IT e Wildcard Service – e due nuovi Gold Partner (MSDSystems a Alleatech, di cui abbiamo parlato qui), che portano i rispettivi totali in Italia a 24 MSP e 20 Gold Partner.
“Una dinamica molto interessante”, ha sottolineato Bargoing, “è che questo aumento dei MSP non si deve tanto a particolari caratteristiche del nostro programma per i service provider, ma soprattutto a un forte interesse dei system integrator per questo nuovo modello: il 70% dei nuovi MSP che annunciamo oggi sono system integrator che hanno avviato un’attività di servizi gestiti”.
“Con questa rete – e con la filiale di Roma che segue molti clienti nella PA – copriamo in modo capillare il territorio italiano, dove abbiamo 815 clienti finali sotto contratto più altri mille tramite service provider, e altri ancora tramite una partnership OEM con Lenovo. Con questi numeri l’Italia è per DataCore il terzo mercato a livello globale”.
Fondata nel 1998, DataCore Software ha sede a Fort Lauderdale (Florida), e dichiara oltre 10mila deployment presso più di 6mila clienti nel mondo. La soluzione originaria, e tuttora di punta, è SANsymphony, per lo storage a blocchi, poi affiancata nel tempo da altri prodotti con l’obiettivo di proporre un portafoglio completo di software-defined storage, ha spiegato il CEO Dave Zabrowski.
“La nostra strategia di offerta si basa sulla “ONE Vision” lanciata nel 2019 per accelerare l’adozione del software-defined storage (SDS) nei data center enterprise, nel cloud e nell’edge computing, centralizzando il controllo delle diverse categorie di storage ed eliminando le dipendenze dall’hardware”.
“In questi ultimi due anni”, continua Zabrowski, “abbiamo trasformato la ONE Vision in realtà: abbiamo investito in una joint venture con MayaData, che ha sviluppato una soluzione open source di container attached storage, e inserito vFilO nell’offerta, estendendo le funzionalità di software-defined storage di DataCore ai NAS e in generale al mondo del file storage. Infine a gennaio di quest’anno abbiamo acquisito Caringo, che ci ha permesso il recente lancio della soluzione di object storage Swarm (ne abbiamo parlato qui, ndr)”.
A questi si aggiungerà a breve un nuovo prodotto, di cui Abjit Dey, Chief Product Officer di DataCore, ha fornito alcune anticipazioni ai partner: “Per ora si chiama DataCore Central, ma il nome potrebbe cambiare: è una dashboard che fornisce una visione centralizzata di tutto lo storage aziendale e delle relative prestazioni, e che permette di gestirlo direttamente, sia che si tratti di block, file o object storage, sia che si tratti di container o di soluzioni ibride”.