Le vendite di prodotti e servizi attraverso la distribuzione IT in Europa registreranno nel 2023 una flessione del 3,3%. Lo sostiene la società di ricerca Context, che ha sensibilmente ritoccato al ribasso la sua previsione precedente di crescita dell’1,6%.

Una correzione che Context attribuisce al calo della fiducia delle aziende e al dilatarsi dei tempi dei progetti di investimento IT a causa del persistere di alti tassi di inflazione.

Nelle principali categorie dell’hardware i volumi di vendita sono in calo dal 2022, spiega la società di ricerca, ma nel secondo trimestre 2023 – per la prima volta nell’era Covid – il calo dei volumi (-12%) non è stato compensato neanche in parte da un aumento dei prezzi (ASP, average selling prices), che anzi sono diminuiti dell’1%.

I segnali sono contrastanti, spiega Context: la fiducia dei consumatori è ai minimi degli ultimi 10 anni, e quella delle aziende è in calo, ma l’inflazione sta diminuendo, e così le probabilità di una recessione. Le aziende stanno allungando i tempi dei progetti ma non li stanno cancellando, per cui nel 2024 si dovrebbe tornare a una crescita delle vendite attraverso la distribuzione IT.

In Italia un luglio peggiore del previsto

Context Isabel Aranda

Isabel Aranda, Country Director Italy di Context

Abbiamo chiesto a Isabel Aranda, Country Director Italy di Context, come sta andando in Italia rispetto a questo scenario europeo.

“Queste previsioni sono condivise con l’industria IT, nel senso che organizziamo dei workshop trimestrali con vendor, distributori, reseller per ascoltare le loro visioni del mercato e integrarle con le nostre analisi: i nostri report di forecasting del mercato della distribuzione IT nascono così”, ci spiega Aranda.

“In generale continua a regnare una forte incertezza: sull’economia mondiale, su quella italiana, e sulle vendite di prodotti e servizi IT attraverso la distribuzione in Italia. In quest’ultimo ambito, fino a settimana scorsa, la nostra previsione per l’intero 2023 era di un andamento in linea con il 2022, o in leggera crescita. Poi però abbiamo deciso di ritoccarla al ribasso, perché i dati di giugno e soprattutto di luglio non sono molto incoraggianti”.

Nel primo trimestre 2023 nel nostro paese le vendite tramite la distribuzione IT hanno subito un calo dell’1%, e pure in calo è stato il secondo trimestre (-4%). “Era cominciato bene in maggio, con un +11%, anche grazie alle promozioni dei retailer, poi luglio è andato molto peggio del previsto con un -14%, e anche i dati preliminari di agosto mostrano un calo”.

Restano comunque buone possibilità di chiudere ai livelli del 2022

Lo scenario economico non ha aiutato: il PIL nel secondo trimestre è andato peggio del previsto, l’inflazione è in calo, ma un calo minore delle attese. Tutto questo spinge le aziende a una grande prudenza negli investimenti, poi il mercato ovviamente in agosto si è quasi fermato come sempre in Italia.

È importante anche capire come evolverà l’attuazione del PNRR (“è vero che è stata approvata la terza tranche, che però doveva essere approvata all’inizio dell’anno, quindi siamo in ritardo”), mentre ci sono buone prospettive nel mercato Education: “Sono state organizzate delle gare pubbliche, anche se è slittata la scadenza del piano Scuola 4.0. Su questo ambito abbiamo poca visibilità”.

In sintesi quindi, sottolinea Aranda, le stime Context per il 2023 in Italia sono state ribassate per cautela, soprattutto a causa dell’andamento di luglio che è stato peggiore del previsto, ma ci sono ancora buone possibilità che la tendenza si inverta, nel senso di chiudere il 2023 sugli stessi livelli del 2022.

“Le attese per il quarto trimestre sono di crescita, rispetto a un quarto trimestre 2022 che era stato in flessione. Le speranze sono soprattutto per la parte di vendite a valore, che tra gennaio e luglio è cresciuta del 5%, mentre la parte in volume è difficile che si riprenda entro l’anno”.

Web

Enterprise Networking in crescita del 45%, Software del 12%

Il grafico qui sopra, preparato da Context per DigitalPartner, mostra gli andamenti settimanali comparati del mercato italiano nel 2021, 2022 e 2023. “Nel complesso l’Italia viene da 8 anni consecutivi di crescita, con performance notevoli per esempio nel 2021, anno in cui le ripercussioni della pandemia avevano portato a un incremento delle vendite tramite distribuzione IT di più del 5%, raggiungendo un volume di fatturato che poi nel 2022 è stato praticamente confermato, con una crescita quasi zero”.

Per quanto riguarda le componenti del mercato, la parte che va meglio è l’enterprise networking, che tra gennaio e luglio 2023 in Italia registra una crescita addirittura del 45%, dovuta in parte al recupero del ritardo rispetto agli ordini non evasi negli anni precedenti.

Poi anche il software mostra buoni tassi di crescita (+12%), soprattutto grazie ad alcuni segmenti come security, office applications, data management.

Mercato smartphone, in Italia è in controtendenza

“Da segnalare poi per l’Italia il mercato smartphone che – in controtendenza rispetto a quasi tutto il mondo – è ancora in crescita, anche se bassa (+2% da gennaio a luglio), mentre i comparti in territorio negativo sono mobile computing, notebook, tablet, e large display: tutti prodotti che nel 2020 e 2021 hanno registrato crescite enormi per l’esplosione dello smart working”, osserva la country manager di Context.

Per quanto riguarda infine i vari canali delle vendite tramite la distribuzione IT, “il canale small e medium reseller, cioè i rivenditori tradizionali, nel secondo trimestre ha registrato un calo (-5%), dopo crescite per 4 trimestri consecutivi, per cui nei primi sette mesi del 2023 è in negativo del 3%. Il canale retail consumer è pure in calo del 9%, mentre i corporate reseller sono in leggera crescita (+1,4%)”.

Settembre sarà un mese decisivo

In sintesi, conclude Aranda, settembre sarà un mese chiave per determinare la tendenza dell’intero 2023 e non solo. “Dal confronto con i distributori è emersa una grande attesa per settembre, considerato un momento decisivo per capire gli andamenti dei prossimi mesi, anche perché c’è stato un grande lavoro preparatorio, che per il momento non ha dato i risultati attesi”.