Ingram Micro, uno dei più grandi distributori ICT globali, ha presentato alla SEC, l’autorità di borsa statunitense, un “S-1 registration statement” che costituisce una tappa importante nel suo percorso di IPO (Initial Public Offering), cioè di quotazione in borsa.

Per ora non sono stati resi noti né la data della quotazione, né il numero di azioni che saranno disponibili o tantomeno il prezzo iniziale. Si sa solo che il distributore californiano sarà quotato al NYSE (New York Stock Exchange) con il simbolo INGM.

Si tratta in realtà di un ritorno, perché Ingram Micro è stata quotata fino al 2016, quando è stata acquisita dalla cinese HNA Group e appunto delistata. Poi nel 2020 HNA Group l’ha ceduta alla società di investimenti americana Platinum Equity, che è l’attuale controllante, in cambio di circa 7,2 miliardi di dollari.

La IPO è un passo che Ingram Micro e Platinum Equity stanno valutando e preparando da almeno due anni. Lo scorso marzo Bloomberg aveva riferito che l’obiettivo di Platinum Equity è di raccogliere circa 8 miliardi di dollari con la quotazione.

Il corposo documento presentato alla SEC è anche l’occasione per apprendere i risultati finanziari recenti di Ingram Micro, che appunto essendo una società privata normalmente non è obbligata a renderli pubblici.

Per cominciare, il fatturato netto (net sales) negli ultimi anni è stato in calo, dai 54,4 miliardi di dollari del 2021 ai 50,8 del 2022 (-6,6%) ai 48 miliardi del 2023 (-5,5%). Va precisato che nel 2022 il perimetro di Ingram Micro è cambiato con la cessione della divisione Commerce and Lifecycle Services (CLS) per circa 3 miliardi al gruppo logistico francese CMA CGM.

Anche i costi delle vendite (cost of sales) però sono calati nel tempo – dai 50,3 miliardi del 2021 ai 44,5 del 2023 – tanto che il distributore ha chiuso il 2023 con un margine lordo di 3,5 miliardi e un utile netto (net income) di 353 milioni.

Inoltre il fatturato della divisione Advanced Solutions (business-to-business) nel 2023 ha registrato una leggera crescita da 17,4 a 17,9 miliardi.

Quanto all’anno in corso, il fatturato del primo semestre è stato di 22,9 miliardi, di cui meno del 10% viene da servizi.

Altri dati divulgati con il documento S-1: Ingram Micro ha 24.150 dipendenti full time (e circa 2000 tra lavoratori temporanei e a contratto), opera in 57 paesi (tra cui l’Italia) e lavora con circa 1500 fornitori di tecnologie e circa 161mila VAR, system integrator, telco e MSP.

I partner che più incidono sul fatturato del distributore sono Apple (16%), Cisco (11%), e HP (10%).

Tra i principali partner hardware, nel documento Ingram Micro cita AMD, Apple, Cisco, Dell Technologies, HPE, HP, Lenovo, Microsoft, Nvidia e Super Micro Computer. Come principali partner cloud invece cita Adobe, AWS, Cisco, Microsoft, Proofpoint e VMware.

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