Entro tre anni metà dei PC venduti saranno “pronti per l’IA”
Si parla tantissimo di IA generativa, anche per applicazioni rivolte al consumatore, a partire dagli assistenti virtuali. Applicazioni, quindi, da fruire su un PC. Ma come devono/dovranno cambiare i PC per gestire le applicazioni di IA? Canalys si è posta il problema in un breve report che parte dalla definizione di PC “AI-capable”, e prevede che questa nuova categoria costituirà oltre la metà (53%) dell’intero mercato PC già nel 2026, salendo poi al 60% dopo un anno.
I requisiti dei PC “AI-capable”
Nella sua versione più basica, spiega Canalys, un AI-capable PC deve essere in grado di fare girare assistenti digitali come Siri e Cortana, sfumare in tempo reale lo sfondo nelle videoconferenze, ed eseguire conversioni voice-to-text.
Tuttavia per sfruttare software e tool di AI che rapidamente diventeranno più sofisticati e complessi, diventerà fondamentale la dotazione di componenti a più alte performance, in particolare memorie, storage e GPU, che in alcuni casi saranno fatti apposta per specifici casi d’uso di IA.
Per esempio man mano che i PC avranno dei LLM preinstallati, la capacità di storage e memoria, la velocità dell’interfaccia, e la potenza della GPU dovranno essere tali da supportarli.
In generale, per gestire casi d’uso di IA davvero significativi i PC dovranno avere un chipset dedicato alle elaborazioni dell’IA: come esempi già disponibili sul mercato, Canalys cita Hexagon Tensor Accelerator di Qualcomm, i Neural Engine di Apple, la VPU Movidius di Intel, e APU di AMD.
Le roadmap dei principali fornitori di chip
Man mano poi che i chipset dedicati all’IA diventeranno la norma nei processori per i PC, la definizione stessa di “AI-capable PC” perderà di senso, avverte Canalys, che poi nel suo report – a cui rimandiamo per l’analisi completa – passa velocemente in rassegna le roadmap di sviluppo di ciascuno dei produttori citati.
In sintesi, Apple con la serie M3 è diventato il primo produttore di PC davvero “AI-capable”, Qualcomm è già entrata nel mercato e prepara un importante upgrade IA del suo chipset 8CX Gen3 per il 2024, mentre in area x86 AMD sta capitalizzando il lancio della sua offerta AI (Ryzen 7040 Series) in netto anticipo su Intel, che però – data la sua quota di mercato dominante – determinerà il vero decollo dei PC AI-capable con le sue linee Arrow Lake e Lunar Lake dal 2024 in poi.
In generale, si legge nel report, i vendor con grandi volumi di consegne dovrebbero considerare lo sviluppo di processori propri basati su architetture ARM o RISC-V: un approccio che ha costi iniziali più alti ma dà più possibilità di ottimizzare performance, efficienza e sicurezza.
x86 e Windows decisivi per l’accelerazione dei PC AI-capable
Tenendo conto delle definizioni e delle roadmap citate, Canalys prevede una rapidissima crescita (circa il 94% medio annuo) della quota di mercato dei PC AI-capable rispetto al mercato totale dei PC (vedi grafico qui sopra). Alla fine di quest’anno, grazie soprattutto ad Apple, questa quota secondo la società di ricerca raggiungerà il 10%.
Man mano che le architetture x86, trascinate da Intel, rafforzeranno a partire dalla prima metà del 2024 il supporto dell’IA, i modelli di PC AI-capable sul mercato aumenteranno drasticamente, e a fine 2024 la loro quota di mercato raggiungerà il 25% (circa 20 milioni di unità consegnate).
Nel 2025 e 2026 poi ci sarà un’ulteriore accelerazione legata al rilascio di funzionalità AI-enhanced in Windows e alla integrazione sistematica di tool AI nei software commerciali e di produttività, e a fine 2027 Canalys prevede che le unità consegnate di PC AI-capable saranno 175 milioni, cioè appunto – come anticipato all’inizio – oltre il 60% dell’intero mercato PC.