Epson dà l’addio alla stampa laser e punta tutto sulle inkjet a freddo
Ieri Epson ha annunciato la storica decisione di dare l’addio al mercato delle stampanti laser – di cui il produttore giapponese abbandonerà la vendita e distribuzione in tutto il mondo entro il 2026 – e di puntare tutto sulla tecnologia proprietaria inkjet a freddo con testina piezoelettrica.
“È una scelta di sostenibilità, coerente con la politica di riduzione degli impatti ambientali che Epson porta avanti da molto tempo: la “Environmental Vision 2050” per esempio è stata rilasciata nel 2008”, ha detto in una conferenza stampa a Milano l’AD di Epson Italia Massimo Pizzocri. “Abbiamo scelto di rinunciare a una parte di fatturato, ma oggi faremo un altro annuncio che compenserà questa perdita”.
Sempre ieri infatti Epson ha presentato la nuova serie WorkForce Enterprise AM-C con velocità di stampa di 40-60 ppm, che è rivolta principalmente al mid-market e che va a completare la sua gamma di stampanti inkjet per l’ufficio.
In Italia il segmento business inkjet è in crescita del 10%
Questi annunci si inseriscono in uno scenario di mercato che vede le stampe totali negli uffici italiani in calo da anni per la digitalizzazione dei processi aziendali: “Calo che oltretutto ovviamente si è accentuato con la pandemia, ma parliamo comunque di volumi notevoli: negli uffici in Italia si fanno 60 miliardi di stampe A4 all’anno”, ha spiegato Mario Lombardo, analista associato di IDC.
In questo quadro il segmento business inkjet su cui Epson ora punta tutto è però in netta controtendenza: “Nel 2022 in Italia è in crescita del 10%, e mentre l’anno scorso rappresentava il 22% del mercato totale delle stampe business, nel 2026 raggiungerà il 28%”.
Questo perché qualche anno fa le inkjet andavano solo in alcuni segmenti come il consumer e la microimpresa, oggi stanno prendendo piede sempre più anche nelle medie e grandi aziende, spiega Lombardo: “Negli ultimi 12 mesi il 63% delle aziende italiane ha acquistato almeno una inkjet”.
Tra le motivazioni d’acquisto, la sostenibilità è in costante aumento: “Nel 2023 il 60% delle aziende, in Europa addirittura il 75%, metteranno la sostenibilità al centro in qualsiasi discussione per la scelta del fornitore di macchine da ufficio”.
Quattro tipi di vantaggi per l’ambiente
Sono quindi chiare le motivazioni che spingono Epson a puntare tutto sulla sua tecnologia inkjet a freddo, che non utilizza calore per l’espulsione dell’inchiostro. Caratteristica che secondo il produttore giapponese comporta ben 4 tipi di vantaggi ambientali ed economici rispetto alle stampanti laser: riduzione dei consumi (e dei costi) energetici, meno componenti da sostituire e materiali di consumo, più alta velocità di stampa, e minor necessità di manutenzione.
“Vantaggi che sono particolarmente evidenti nella nuova serie WorkForce Enterprise AM-C con velocità di stampa di 40-60 ppm che presentiamo oggi”, ha detto Luca Motta, Head Sales Office Print di Epson Italia. “Tra le altre cose questi prodotti hanno ingombro ridotto rispetto all’offerta attuale (-18% in volume, -33% in peso), usano nuove cartucce di inchiostro da 50mila pagine b/n o 31mila a colori, e hanno una maintenance box che accoglie gli inchiostri di scarto e contiene un liquido che mantiene umidificata la testina quando non stampa, riducendo del 27% i cicli di pulizia”.
Con questa serie, continua Motta, la gamma di inkjet per l’ufficio di Epson ora include soluzioni per ogni esigenza di stampa, dai modelli per piccoli gruppi di lavoro ai multifunzione dipartimentali ad alta velocità.
Come quantificare i potenziali risparmi: un tool per i partner
“In Italia nel 2021 il mercato delle macchine per stampe A3 a colori nella fascia di questa nuova serie – 31-60 ppm – è stato di circa 22mila unità: l’obiettivo è prenderne almeno il 20% in termini di installato nuovo nei prossimi 5 anni”.
Obiettivo da cogliere, ha sottolineato Motta, con il determinante contributo dei partner: “A loro disposizione mettiamo diversi strumenti, dal configuratore online per definire il finishing più adatto al singolo cliente, all’Optimization Report, che è un’analisi del parco installato del cliente comparato con le nostre macchine, che quantifica i potenziali risparmi su tutte le voci: energia, CO2, sprechi, manodopera/interventi”.
Il report, di 14 pagine, è utilizzabile dalle aziende utenti anche nel loro report di sostenibilità, conclude Motta: “Un esempio di applicazione sull’installato dei nostri 20 top partner parla di potenziali risparmi su 5 anni intorno al 64% per costi energetici ed emissioni di CO2, e del 73,5% del numero di cartucce”.