Federico Lagni ci racconta il festival ICT
L’11 novembre presso Fiera Milano Congressi si terrà la terza edizione del festival ICT, evento rivolto al mercato aziendale dei prodotti e servizi di Information e Communication Technology.
Computerworld Italia è media partner dell’iniziativa, e saremo presenti con un nostro stand (vi invitiamo a venire a trovarci!).
Abbiamo già descritto l’evento in questo articolo, ma abbiamo di recente avuto la possibilità di intervistare Federico Lagni, cofondatore della manifestazione. Ecco cosa ci ha raccontato.
Computerworld Italia: In cosa il festival ICT è diverso dagli eventi IT tradizionali?
Federico Lagni: Possiamo dire che il festival ICT è l’unico evento business esclusivamente dedicato all’ICT, tra l’altro di grandi dimensioni con caratteristiche originali e tutt’ora ineguagliate. A differenza di tanti eventi di settore, si basa molto sulla qualità dei contenuti. Sin dalla prima edizione, il nostro motto è stato Content is the King e anche quest’anno non ci smentiamo: l’agenda è ricca di interventi di alta qualità e di reale interesse per il pubblico. Non soliti contenuti pubblicitari, ma contenuti veri, sui più importanti temi del settore.
L’agenda propone 74 speech, laboratori, interventi e speed date con esperti e professionisti. Una grande quantità di contenuti per offrire al pubblico la possibilità di poter scegliere il meglio per le proprie esigenze. Affronteremo le tematiche più importanti e impellenti per il mercato delle tecnologie ICT, come Networking, Security, Unified Communication, Privacy, Soluzioni Server & Storage, Wireless e Mobility, soluzioni Cloud e servizi Datacenter, Big Data, Open Source e tante altre tematiche affini.
CWI: Come si è evoluto nel tempo? Quali novità ci saranno nell’edizione di quest’anno?
F.L.: Il festival ICT è un evento che di anno in anno cerca di interpretare sempre di più le esigenze del mercato e di portarle all’interno di una manifestazione. Il format del festival ICT è quello di un grande evento con spazio disponibile sia per la componente espositiva, per l’incontro tra domande ed offerta, sia per i contenuti (speech e laboratori) con tante sale. Ogni anno apportiamo migliorie e novità, oltre che una crescita numerica dei vari elementi di un evento: interventi, visitatori, aziende Sponsor presenti.
I visitatori 2015, che noi puntiamo ad aumentare di circa il 15% fino a 1250-1300 persone, troveranno una location ancora più grande, facilmente raggiungibile dalla nuova fermata della Metro Portello, una sala aggiuntiva per poter ospitare altri 8 speech, un’Arena con 40 community ICT, ancora di più dello scorso anno. Un’altra novità di quest’anno è la Web Advisor, un’area nella quale verranno allestiti 5 tavoli dove 15 esperti e professionisti di web design e development forniranno veloci consulenze gratuite a tutti i visitatori del festival ICT, con appuntamenti sul modello speed date.
A questo si aggiungono le caratteristiche già in essere del festival ICT, quindi tantissimi interventi, altrettanti relatori esperti e preparati e decine e decine tra i maggiori player ICT nazionali e mondiali. Il tutto, immerso in un contesto business ma informale.
CWI: Qual è il pubblico tipico del festival ICT? Chi dovrebbe partecipare?
F.L.: Il festival ICT è stato definito come il nuovo palcoscenico ICT italiano. Vogliamo far sì che l’evento possa essere il punto di riferimento per l’intero settore. L’obiettivo della manifestazione è mettere in contatto la domanda e l’offerta di tecnologia ICT.
All’evento partecipano quindi i professionisti ICT ma anche gli imprenditori, i manager e tante funzioni aziendali di società appartenenti a qualsiasi settore. In sostanza, le figure interessate ad approfondire le varie tecnologe ed i vari temi al fine di implementarli nel proprio contesto aziendale.
Il festival ICT è vitale per capire “dove tira il vento”: è la rappresentazione, offline, del mercato ICT. E chi non c’è al festival ICT, risulta difficile pensare stia nel mercato.
CWI: Qual è la vostra opinione sull’andamento dell’ICT in Italia, in particolare nel mondo aziendale? Le aziende “clienti” dell’ICT si stanno muovendo per cogliere le opportunità del digitale, o sono ancora troppo impegnate a cercare di superare la crisi?
F.L.: L’ICT è un settore in realtà troppo grande per poter esprimersi generalmente. Siamo in diretto contatto con tantissime realtà del settore: le società, le associazioni di categorie, le istituzioni, le testate giornalistiche. Questa vicinanza ci permette di constatare sempre più come dentro l’ICT alcuni specifici mercati siano in elevata crescita, altri – al contrario – particolarmente in crisi. Ancora una volta, quindi, la crisi c’è soprattutto per chi non si adatta a nuove tendenze, a nuove richieste, a nuovi scenari.
CWI: Sul fronte dei fornitori ICT, invece, complici i servizi cloud e una concentrazione nella fascia alta, i piccoli system integrator e VAR sembrano passare un momento difficile. Qual è il vostro punto di vista?
F.L.: Il Cloud è un importantissimo strumento abilitante per tutti, piccoli VAR compresi. La difficoltà maggiore di questi system integrator, semmai, è quella di trasmettere le potenzialità dei servizi Cloud al proprio target di riferimento, micro e piccole imprese del territorio. Su questo il festival ICT persegue proprio l’obiettivo divulgativo e formativo. Prima di implementare le tecnologie è necessario conoscerle, a fondo. I 74 speech del festival ICT 2015 servono a questo.