Workday, fornitore leader di applicazioni aziendali cloud per la finanza e le risorse umane sbarcato ufficialmente in Italia ad aprile 2018, ha annunciato all’evento Workday Rising tenutosi a Milano nei giorni scorsi che la regione EMEA continua a dare prova di dinamismo e cresce il numero di imprese che scelgono Workday Human Capital Management (HCM).

Basandosi su un’architettura tecnologica incentrata sul Power of One (una fonte per i dati, un modello di sicurezza, un’esperienza utente e una comunità), Workday è uno dei pochi fornitori in grado di offrire soluzioni che tengono conto dell’eterogeneità della forza lavoro moderna, delle nuove modalità lavorative e della frammentazione delle sedi di lavoro.

Workday HCM permette di:

  • Aumentare l’esperienza del dipendente. Workday crea un’esperienza personalizzata incentrata sul singolo utente. Le persone si sentono più informate, flessibili e realmente supportate.
  • Rispondere alla domanda di competenze in costante evoluzione e intercettare le
    opportunità. Le tecnologie skills cloud e skills insights basate sul machine learning di Workday permettono all’azienda cliente di correlare competenze e persone e di collegare queste ultime alle posizioni lavorative, le opportunità, i progetti e molto altro.
  • Assumere decisioni più rapide e smart sulle risorse umane. Con un’unica fonte per tutti i dati, Workday permette ai clienti di adottare decisioni sulla forza lavoro più basate sui fatti.
  • Automatizzare e digitalizzare i processi time-consuming. Workday punta a razionalizzare eautomatizzare i processi di HR manuali, troppo dispendiosi in termini di tempo, in modo che le risorse possano dedicare il proprio tempo ad attività più strategiche.

Workday inoltre spende il doppio dei concorrenti in ricerca e sviluppo (30% invece di 15% medio) e il machine learning è una parte essenziale del suo sistema, con in più una grande attenzione particolare all’uso etico dell’AI. Tra gli strumenti di Workday spiccano anche Workday People Experience (disponibile a primavera 2020), che riduce i tool a disposizione di ciascuno in base al reale uso e bisogno offrendo una nuova interfaccia di tipo conversazionale, Talent Marketplace (tool per cercare specifici talenti dentro all’azienda, prima di cercare fuori) e Intelligent Planning, business intelligence applicata a tutti i loro campi per avere una pianificazione trasversale in azienda. Workday Success Plans è inoltre un “personal trainer” che aiuta le persone a raggiungere i propri obiettivi lavorativi, mentre Workday Credentials utilizza la Blockchain per verificare i dati personali.

Tra le tante aziende che si sono rivolte a Workday per la gestione delle risorse umane c’è anche Rabobank, banca cooperativa attiva in 38 Paesi. A Milano abbiamo intervistato Sige Vinken, Program Director Global HR Transformation della società olandese, che ha completato il passaggio a Workday da circa sei mesi per la parte HR in tutte le proprie sedi ed è stata disponibile a condividere con noi l’esperienza.Aneel Bhusri_Nov13_2019

 

CWI: Quanto tempo avete impiegato per migrare il vostro sistema di HR su Workday e quali sono state le difficoltà che avete riscontrato?
SV: Il processo ha richiesto in tutto 16 mesi. Va detto che noi abbiamo deciso di applicare la soluzione Workday a 24 delle nostre sedi contemporaneamente, piuttosto che partire solo da una e poi espanderci, poiché non volevamo trovarci nella situazione di far convivere soluzioni diverse, con tutte le complessità che ne sarebbero derivate.
La difficoltà maggiore nel processo di implementazione è la pianificazione. Bisogna pensare molto bene a tutte le variabili, tenere conto delle policy specifiche di ogni Paese. Più si lavora alla progettazione e meno problemi si incontrano in seguito.
Al momento siamo partiti con la parte HR, ma poi implementeremo anche i moduli per la gestione finanziaria.

CWI: Quante risorse avete dovuto impegnare per l’implementazione?
SV: Al progetto hanno lavorato 40 persone a tempo pieno, ma circa 250 hanno partecipato dai vari Paesi per le specifiche ottimizzazioni in fase di testing.

CWI: Quante persone usano adesso la piattaforma Workday all’interno della vostra azienda? E quante la usano anche come strumento di crescita personale?
SV: Visto che la piattaforma viene utilizzata anche per le normali operazioni di gestione, come la registrazione delle spese, praticamente il 100 percento dei nostri dipendenti da utilizza. Direi che al momento, circa il 10 percento di questi la usa attivamente anche come strumento di crescita, ma abbiamo iniziato a da poco e penso che questo numero crescerà.

CWI: La sicurezza della piattaforma è stato uno degli elementi che hanno influito sulla scelta di Workday rispetto ad altre soluzioni?
SV: Senza dubbio, la sicurezza che c’è in tutta la piattaforma è fondamentale. Ovviamente, un livello molto elevato di sicurezza significa anche che bisogna venire a patti con alcune regole. Per esempio, se ho una persona che lavora nella sede di Singapore all’HR e che nominalmente dipende dal responsabile HR della sede centrale, il manager della sede di Singapore non ha accesso direttamente alle informazioni relative al lavoro di quel dipendente, poiché nello schema gerarchico non risulta un suo superiore.

CWI: Utilizzate Workday anche per la ricerca personale, interna ed esterna?
SV: Lo stiamo usando per la ricerca personale all’esterno della nostra azienda, anche se in prospettiva cambieremo un po’ il sistema, ovvero useremo un nostro sito per la raccolta delle candidature, in modo da poter personalizzare al massimo le richieste, e poi invieremo i dati a Workday per l’elaborazione. Adesso invece facciamo tutto tramite Workday. Per quanto riguarda la ricerca interna, quindi il reperire talenti già presenti in azienda e dedicarli a progetti specifici, è una cosa a cui stiamo lavorando e che implementeremo.

CWI: Quali sono le funzioni aggiuntive che vorreste o i miglioramenti che vorreste vedere sulla piattaforma?
SV: Una migliore gestione dei servizi di lavoro temporaneo. Inoltre, poiché la piattaforma è molto ricca di funzioni, non è sempre facile trovare subito quello che serve. Comunque, negli annunci di Workday di oggi si parlava di una nuova interfaccia più immediata e questo è sicuramente un passo nella giusta direzione. Inoltre, poiché Workday cresce velocemente ed è in continuo sviluppo, non è facile trovare persone preparate che sappiano già usare al meglio la piattaforma.

CWI: Workday sta integrando sempre di più machine learning e intelligenza artificiale nei processi decisionali. Non ha paura che questo porterà l’HR a essere un automatismo, dove è la piattaforma a decidere tutto e le persone si limitano a eseguire?

SV: No. O almeno, non da qui a 20 anni. Attualmente l’HR ha il problema opposto, le scelte dipendono troppo dalla parte istintiva. Se lo sviluppo di Workday porterà una maggiore componente analitica nelle scelte dei responsabili HR, sarà solo un bene, perché porterà un equilibrio migliore.