AMD acquisisce la finlandese Silo AI e rincorre Nvidia anche sul software

amd ia
Silo AI, che crea LLM multilingue open source, è l'ultima di una serie di acquisizioni e investimenti aziendali a sostegno della strategia IA di AMD.

Nella sua continua corsa a competere con il leader del settore Nvidia, AMD ha annunciato la firma di un accordo definitivo per l’acquisizione della finlandese Silo AI, il più grande laboratorio privato di IA in Europa, in una transazione interamente in contanti del valore di circa 665 milioni di dollari. Il team di Silo AI è composto da scienziati e ingegneri di livello mondiale con una vasta esperienza nello sviluppo di modelli, piattaforme e soluzioni di IA su misura per le aziende leader nei mercati del cloud, dell’embedded e dell’endpoint computing.

Il CEO e co-fondatore di Silo AI, Peter Sarlin, continuerà a guidare il team dell’azienda come parte dell’Artificial Intelligence Group di AMD, riportando al vicepresidente senior di AMD Vamsi Boppana. La chiusura dell’acquisizione è prevista per la seconda metà del 2024.

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Silo AI, che crea anche LLM multilingue open source come Poro e Viking su piattaforme AMD, oltre alla sua piattaforma di modelli SiloGen, è l’ultima di una serie di acquisizioni e investimenti aziendali a sostegno della strategia IA di AMD, che negli ultimi 12 mesi ha investito oltre 125 milioni di dollari in una dozzina di aziende di IA e ha acquisito Mipsology e Nod.ai per espandere l’ecosistema AMD AI, supportare i partner e far progredire la leadership delle piattaforme di calcolo AMD.

“Silo AI è stata pioniera nello scalare l’addestramento di modelli linguistici di grandi dimensioni su LUMI, il supercomputer più veloce d’Europa alimentato da oltre 12.000 GPU AMD Instinct MI250X” ha dichiarato il Dr. Pekka Manninen, Direttore di Scienza e Tecnologia presso il CSC-IT Center for Science, Finlandia. “Abbiamo collaborato a lungo con il team di Silo AI per ottimizzare il software, ottenendo un addestramento efficiente dei modelli AI su LUMI”.

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L’IA deve fatturare 600 miliardi per stare in piedi: il rischio bolla finanziaria

L’IA deve fatturare 600 miliardi per stare in piedi: il rischio bolla finanziaria
A fronte di investimenti sempre più massicci delle aziende, la capacità di generare profitti con l'IA non sta crescendo allo stesso ritmo: l'analisi di Sequoia Capital

Nel settembre 2023, David Cahn del fondo di venture capital Sequoia Capital, osservava come ci fosse un divario significativo tra le aspettative di entrate nell’espansione dell’infrastruttura IA e la crescita effettiva dei ricavi nell’ecosistema. Quasi un anno fa Cahn stimava in 200 miliardi di dollari la soglia dei ricavi per rendere redditizio l’ecosistema IA, ma a luglio 2024 questa prospettiva è cambiata radicalmente e ora quella cifra è triplicata, salendo a 600 miliardi di dollari.

Il rischio di una bolla finanziaria, secondo Cahn, è dato dal fatto che, nonostante le grandi aziende tecnologiche abbiano investito enormi quantità di risorse per creare infrastrutture IA sempre più avanzate, la loro capacità di generare profitti attraverso le soluzioni e modelli di intelligenza artificiale non sta crescendo allo stesso ritmo.

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L’analisi fatta da Cahn è piuttosto complessa e articolata e porta a uno scenario in cui le aziende del settore IA dovrebbero raggiungere i 600 miliardi di dollari annui di fatturato per recuperare gli investimenti fatti nelle infrastrutture di IA.

Tra le poche aziende che sono riuscite a ottenere ritorni relativamente redditizi sugli investimenti sostenuti, Cahn cita OpenAI, il cui fatturato è in netta crescita rispetto al 2023 grazie ovviamente alla grande popolarità di ChatGPT. “Ma quanti prodotti di IA utilizzano effettivamente i consumatori oggi?”, si chiede Cahn. “Nel lungo periodo, le aziende di IA, che dovrebbero essere più caute nelle loro decisioni, dovranno offrire un valore significativo se vogliono che i clienti continuino a pagare per i loro servizi, anche se al momento siamo lontani da questo scenario”

Il succo del discorso di Cahn è che allo stato attuale l’IA non garantisce ritorni immediati o particolarmente cospicui. Molti degli investimenti attuali sono infatti rivolti a soluzioni in fase di sviluppo che promettono grandi guadagni in futuro, ma se ciò avvenisse solo in parte la bolla finanziaria che si sta creando intorno all’IA potrebbe scoppiare in qualsiasi momento.

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