AMD, Apple, Google, Intel e Nvidia investono nella IPO di ARM
AMD, Apple, Google, Intel, Nvidia: ci sono alcuni dei nomi più importanti della Silicon Valley tra i dieci “cornerstone investors” dell’imminente ritorno in Borsa di ARM Holdings, in quella che sarà una delle più grandi IPO di sempre nel settore tech (ne abbiamo parlato in dettaglio qualche giorno fa).
L’informazione è contenuta in un IPO Filing trasmesso alla SEC, l’autorità di borsa USA: una corposa comunicazione (oltre 330 pagine) in cui ARM fornisce molti dettagli, tra cui il numero di azioni che intende rendere disponibili per le contrattazioni in borsa (flottante).
La IPO, che è attesa nella prossima settimana, prevede l’offerta di 95,5 milioni di azioni – che possono diventare 102,5 milioni se tutte le opzioni di acquisto verranno esercitate – a un prezzo unitario tra i 47 e i 51 dollari. Siccome il numero totale di azioni di ARM è di circa 1,02 miliardi, quelle che saranno flottanti in Borsa sono circa il 10%.
Di conseguenza ARM dovrebbe raccogliere una cifra tra 4,5 e 5,2 miliardi di dollari, e la sua capitalizzazione dopo la IPO dovrebbe essere tra 45 e 52 miliardi di dollari. Inoltre dopo la quotazione Softbank, che è la casa madre di ARM, dovrebbe avere in mano circa il 90% delle azioni della società inglese.
I 10 cornerstone investor compreranno azioni per un valore fino a 735 milioni
Il filing precisa che tra i dieci cornerstone investor – espressione che si può tradurre con “investitori fondamentali” – ci sono anche Samsung Electronics, le taiwanesi MediaTek e TSMC, Cadence Design, e Synopsys. E che questi 10 hanno espresso interesse ad acquistare azioni per un importo aggregato fino a 735 milioni di dollari, anche se a queste manifestazioni di interesse non corrisponde nessun impegno vincolante. Va detto però che Intel e Nvidia hanno già confermato ufficialmente il loro impegno a investire nella IPO.
L’interesse a investire di molti colossi tecnologici è legato alla fondamentale importanza delle tecnologie di ARM, determinanti per i processori di moltissimi smartphone, dispositivi IoT, veicoli, senza contare che ARM si sta espandendo anche nei settori server e PC.
Ma è anche e soprattutto legato all’accessibilità delle tecnologie ARM, che non ha legami esclusivi con nessun vendor – qualche anno fa l’antitrust USA vietò la sua acquisizione da parte di Nvidia proprio per questo motivo – e ha accordi di licenza con moltissimi produttori nei settori appena citati.
Apple-ARM, nuovo accordo di collaborazione “fino a oltre il 2040”
Più nel dettaglio, Apple per esempio ha tutto l’interesse a investire in ARM, visto che tutti i suoi chip sono basati sulle specifiche di design della società inglese. Anzi, proprio nel documento presentato alla SEC, ARM rende noto di aver firmato un nuovo accordo di lungo termine con Apple, che estende la collaborazione “oltre il 2040”.
Ma tutti gli altri “cornerstone investors” hanno relazioni dirette con ARM che giustificano l’interesse a investire, spiega CRN. AMD per esempio: è vero che utilizza l’architettura x86 per i processori all’interno delle sue CPU server e client, ma usa l’architettura ARM in altri prodotti come le data processing unit di Pensando, le acceration card Alveo, i system-on-chip Versal e il Platform Security Processor.
Google utilizza l’architettura ARM per i chip dei suoi dispositivi Pixel, sta sempre più utilizzando CPU basate su ARM (di Ampere Computing) nei data center di Google Cloud, e secondo “The Information” starebbe sviluppando processori server proprietari basati su ARM.
Persino Intel, che è noto come il principale paladino dell’architettura x86, utilizza i design di ARM per alcuni suoi prodotti non-CPU, ed è partner di ARM nel suo business di produzione di chip a contratto Intel Foundry Services, che ad aprile ha annunciato un “multigeneration agreement” appunto con ARM per produrre system-on-chip low power per conto di terze parti.
Nvidia è con Apple il nome più prevedibile tra i cornerstone investor, visto che ha tentato di acquisire ARM per 40 miliardi di dollari, proposito a cui ha poi rinunciato all’inizio del 2022 per la contrarietà dell’antitrust USA (oltre che di molti dei clienti principali di ARM).
Nonostante questo, Nvidia ha continuato a investire su ARM sviluppando prodotti basati sulle sue architetture, per esempio un bundle CPU-GPU per data center annunciato nel 2021, e i “superchip” Grace e Grace Hopper.
Le motivazioni di Samsung, TSMC, Cadence, Synopsis e MediaTek
Quanto a Samsung Electronics, molti dei suoi prodotti – smartphone, tablet, smart TV – utilizzano chipset e system-on-chip basati su ARM, di cui alcuni prodotti direttamente da Samsung attraverso la propria divisione di contract chip manufacturing.
Divisione che è la seconda realtà al mondo in questo segmento dopo la taiwanese TSMC, che come accennato è anch’essa tra i dieci “cornerstone investor” di ARM. TSMC annovera AMD, Apple, Intel e Nvidia tra i suoi clienti, e una parte significativa della sua produzione è basata su architetture ARM, motivo per cui ha da anni una partnership con la società inglese.
Infine gli altri tre investitori. Cadence Design e Synopsis producono entrambi hardware e software per la progettazione di sistemi di automazione, utilizzati in particolare dall’industria dei semiconduttori, e quindi anche per progettare e produrre prodotti ARM-based. MediaTek è una società taiwanese che progetta chip, e utilizza le architetture ARM per progettare processori per smartphone, Chromebook, tablet, e prodotti IoT e di networking.