Nasce a Torino ArubaKube, centro di innovazione Cloud Native di Aruba
Aruba SpA ha annunciato la nascita di ArubaKube, uno spin off del Politecnico di Torino che diventa il nuovo centro di eccellenza Aruba per la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione in ambito Cloud Native.
La sede di ArubaKube si trova a Torino, e va ad affiancarsi all’Aruba Software Factory – inaugurata nel 2019 sempre nel capoluogo piemontese – dimostrando, spiega una nota, una sempre maggiore collaborazione con il Politecnico di Torino, con cui Aruba ha firmato una partnership strategica triennale lo scorso settembre.
L’obiettivo principale sarà la ricerca e sviluppo di soluzioni innovative per semplificare la gestione del Cloud Computing e implementare in maniera semplice e dinamica paradigmi di Cloud Continuum ed Edge-to-Cloud Continuum. Grande attenzione sarà dedicata alla promozione, sviluppo e supporto di progetti open source, con focus particolare sulla piattaforma Kubernetes.
“Le applicazioni devono essere concepite e sviluppate nativamente per poter operare in ambiente cloud e sfruttarne a pieno tutte le caratteristiche distintive. Per questo è essenziale investire nella ricerca continua e nello sviluppo di progetti e soluzioni pensati e nati in cloud – commenta nella nota Marco Mangiulli, Amministratore e CTO di ArubaKube -. Siamo orgogliosi di presentare la nascita di questo centro d’eccellenza pensato per far incontrare la tecnologia cloud con l’approccio open source, consentendo alla community di sperimentare e creare progetti open e alle aziende di beneficiare dell’open source di livello enterprise”.
Tra le prime iniziative c’è l’impegno nel progetto Liqo, soluzione open source che consente di costruire e orchestrare servizi multi-cloud, quindi di aggregare risorse e servizi appartenenti ad infrastrutture o cloud service provider differenti. In questo contesto, ArubaKube si posiziona come uno dei maggiori contributori del progetto.
“Liqo consente a Kubernetes di consumare in modo sicuro risorse e servizi disponibili ovunque, creando dinamicamente cluster virtuali che si estendono su più cluster reali, dando vita a un continuum virtuale, omogeneo e scalabile, con un modello simile a quello dell’internet peer-to-peer – spiega nella nota Fulvio Risso, Professore del Politecnico di Torino e Chief Innovation Officer di ArubaKube -. Ogni cluster mantiene il pieno controllo della propria infrastruttura, decidendo cosa condividere, quanto e con chi, utilizzando politiche e criteri specifici. Il progetto, inoltre, applica i principi della sharing economy, quindi è più efficiente e risulta ottimale anche in termini di impatto ambientale”.
Tra gli ulteriori progetti di ArubaKube che verranno annunciati a breve c’è la partecipazione al progetto Myrtus, focalizzato sull’interconnettività abilitata dall’IA tra piattaforme di edge, fog e cloud computing, che ha ottenuto finanziamenti per 6 milioni di euro da Horizon Europe.