Bending Spoons, altra acquisizione americana: comprata StreamYard
Bending Spoons colpisce ancora negli USA. Con uno scarno comunicato, la software house milanese ha annunciato l’acquisizione di StreamYard Top Corp, e famosa soprattutto per la sua piattaforma di live streaming omonima.
Secondo MF-Milano Finanza nell’operazione StreamYard (che è conosciuta anche come Hopin) sarebbe stata valorizzata intorno ai 150 milioni di euro, e il pagamento sarebbe avvenuto in parte in cash e in parte in azioni.
Nata nel 2013, Bending Spoons sviluppa mobile app e fornisce tool di sviluppo. In Italia è diventata famosa nel 2020 con l’incarico dal Ministero della Salute italiano dello sviluppo di Immuni, l’app per monitorare la pandemia Covid-19.
Ma soprattutto è diventata una delle realtà digitali italiane di maggior successo nel mondo grazie a una serie di round di finanziamenti di investitori internazionali e di acquisizioni “eccellenti”.
Con i finanziamenti ha raccolto in tutto oltre 700 milioni di dollari, di cui 155 con il round più recente, due mesi fa, che l’ha portata a una valutazione di 2,55 miliardi di dollari (al cambio attuale 2,38 miliardi di euro).
La peculiarità delle acquisizioni invece è che riguardano tutte operatori USA del settore digitale di fama internazionale.
Tra queste Evernote nel 2022, di cui avevamo raccontato in dettaglio qui, e in seguito quest’anno in rapida successione Mosaic Group (nota per le mobile app Clime, Robokiller e iTranslate, e comprata secondo Bloomberg per circa 100 milioni di dollari), Meetup (un social con oltre 52 milioni di iscritti), e appunto StreamYard. Inoltre Bending Spoons è stata in trattative anche con Vimeo fino a pochi giorni fa: trattative che secondo Bloomberg si sarebbero concluse negativamente, secondo MF-Milano FInanza forse no.
Chi è StreamYard-Hopin
StreamYard è stata fondata da Dan Briggs e Geige Vandentop nel 2018 in Oregon. Da allora, spiega la nota di Bending Spoons, con la sua piattaforma sono stati trasmessi in live streaming e registrati oltre 60 milioni di video da utenti di tutto il mondo. Negli anni StreamYard è stata acquisita da Hopin (altro nome con cui l’azienda è conosciuta) e ha aggiunto all’offerta Streamable (upload e distribuzione di video online) e Superwave (gestione di community).
“Ammiriamo ciò che il team di StreamYard ha sviluppato, e non vediamo l’ora di fare leva sul nostro know-how e le nostre tecnologie per aiutare le loro soluzioni a raggiungere nuovi traguardi”, commenta nella nota Luca Ferrari, CEO e co-founder di Bending Spoons.
“Il nostro team ha sviluppato brand, tecnologie e comunità straordinarie sulla nostra suite di prodotti che comprende StreamYard, Streamable, and Superwave. Siamo grati a loro e ai clienti, e non vediamo l’ora di vedere il business e i prodotti fare un salto di qualità con Bending Spoons”, aggiunge il CEO di Hopin CEO, Badri Rajasekar.
Rajasekar è CEO dallo scorso agosto, quando ha sostituito il fondatore e CEO Johnny Boufarhat in concomitanza con la vendita da parte di Hopin delle business unit Events e Sessions a RingCentral. Hopin è stata fondata nel 2019, e ha vissuto un vero e proprio boom durante i lockdown grazie alle sue soluzioni per videoconferenze e riunioni online, raggiungendo una valutazione di 7,7 miliardi di dollari e facendo importanti acquisizioni come appunto StreamYard nel 2021.
Poi ha cominciato come altre società del settore una china discendente con centinaia di licenziamenti in diverse fasi, fino appunto alla vendita di due business unit l’anno scorso, e alla liquidazione, due mesi fa, dell’originaria società in Inghilterra, con passaggio della sede centrale appunto negli USA, a Wilmington (Delaware).
Il modello di Business di Bending Spoons
Hopin-StreamYard corrisponde molto bene all’identikit dei potenziali target di acquisizione di Bending Spoons, ovvero aziende con prodotti che hanno dimostrato di funzionare e hanno ampie basi utenti, ma che hanno potenziale inespresso, come ha spiegato a Wired il CEO Ferrari.
Su queste la società milanese interviene con la sua piattaforma di tecnologie e competenze per migliorare il prodotto, e per adeguare la sicurezza IT e la conformità a privacy, normative e regolamenti comunitari, lavorando poi sulla massimizzazione della monetizzazione tramite subscription a rinnovo automatico e acquisti in-app, senza particolari priorità per il cross-selling tra utenti di applicazioni diverse.
In questo modo Bending Spoons è arrivata a 50 tecnologie proprietarie e app, con 100 milioni di utenti attivi mensili e 500 milioni di download complessivi, e sempre secondo Wired conta di chiudere il 2024 con 500 milioni di dollari di ricavi e 250 milioni di profitto. Il tutto impiegando 380 persone, parte delle quali lavorano nella nuovissima sede (nella foto di apertura) aperta lo scorso febbraio dalla società a Milano, zona porta Nuova, con un investimento di 8,5 milioni di euro.
Photo credit @ Simone Furiosi