Bending Spoons compra nella Silicon Valley: acquisita Evernote

Bending Spoons Evernote
La software house italiana ha acquisito il noto sviluppatore USA di app per appunti e task management, che vanta 100 milioni di dollari di entrate ricorrenti con oltre 250 milioni di utenti

Per una volta è una software house italiana che fa shopping in Silicon Valley: Bending Spoons, lo sviluppatore di app con base a Milano, ha annunciato l’acquisizione di Evernote, uno dei più famosi specialisti di app di appunti, produttività personale e task management. La transazione, di cui non è stata resa nota l’entità finanziaria, dovrebbe concludersi nei primi mesi del 2023.

Chi è Bending Spoons

Bending Spoons è una delle principali “scale-up” italiane nel settore digitale: nata nel 2013, come accennato principalmente sviluppa mobile app e fornisce tool di sviluppo agli sviluppatori. Nel 2021 ha superato i 100 milioni di dollari di fatturato: vanta 500 milioni di download – con successi internazionali come Splice, un video editor, e Remini, un’app di AI per riparare immagini vecchie e rovinate – e oltre 90 milioni di sviluppatori attivi al mese.

Un paio d’anni fa è stata incaricata dal Ministero della Salute italiano dello sviluppo di Immuni, l’app per monitorare la pandemia Covid-19, e poche settimane fa ha ufficializzato un round di finanziamento da 340 milioni di dollari (ne abbiamo parlato qui) da alcuni investitori internazionali, tra cui Maximum Effort Holdings e Creator Partners (fondata da Kerry Trainor, ex CEO di Vimeo e SoundCloud), e italiani, tra cui Banco BPM e Intesa Sanpaolo.

Chi è Evernote

Evernote invece ha una storia più lunga (è stata fondata nel 2000) e molto più movimentata, tanto che TechCrunch definisce questa acquisizione “la fine di un periodo sulle montagne russe”. Ha iniziato da un software di riconoscimento della scrittura manuale per Windows e poi con Evernote 3.0 nel 2008 è passata a sviluppare app per il web, per smartphone e per i Mac, una mossa vincente che l’ha portata a raccogliere tra il 2010 e il 2015 centinaia di milioni di dollari dai venture capital e a superare i 10 milioni di utenti.

Nel 2013, Evernote era praticamente un unicorno, sfiorando il miliardo di dollari di valutazione, poi sono cominciati i guai, con continui cambi di management e investimenti che hanno deluso le attese, con un primo maxi licenziamento (18% del personale) nel 2015 e a un secondo (15% del personale) nel 2018, quando è entrato in carica l’attuale CEO Ian Small.

“Sotto la sua leadership”, scrive Techcrunch, “Evernote ha toccato i 100 milioni di dollari di entrate ricorrenti con oltre 250 milioni di utenti, ma non è riuscita a tenere il passo di concorrenti come Notion, scegliendo di puntare su un modello freemium fortemente basato sui consumatori, e di non aggiungere funzioni di collaborazione come i concorrenti”.

Il percorso di Evernote “per diventare l’estensione della vostra mente”

Nel comunicato dell’acquisizione, Bending Spoons conferma che Evernote incassa 100 milioni di dollari di vendite ricorrenti grazie a milioni di clienti paganti, e che circa 11 miliardi di note e appunti sono stati creati con le sue app: “Bending Spoons intende applicare la propria piattaforma di tecnologie proprietarie per aumentare la fruibilità di queste applicazioni e allargare il loro mercato potenziale”.

“La nostra missione è ottenere impatti positivi duraturi sui nostri clienti, dipendenti e sulla società. Ogni giorno milioni di persone nel mondo usano Evernote per organizzare le loro vite, e quindi Evernote è perfettamente adatto a entrare nel portafoglio di Bending Spoons”, ha dichiarato nel comunicato Luca Ferrari, CEO e co-fondatore di Bending Spoons.

“Per Evernote, la decisione di accettare l’offerta di Bending Spoons è il prossimo passo nel nostro percorso per diventare un’estensione della vostra mente”, ha scritto nel blog del sito Evernote il CEO Ian Small. “Un percorso che abbiamo intrapreso negli ultimi anni, ricostruendo le nostre app per espandere l’utilità di Evernote e la sua attrattività. Unirsi a Bending Spoons accelererà i miglioramenti per le nostre offerte Teams, Professional, Personal e Free. Le nostre funzioni di collaborative editing, che permettono a diversi utenti di modificare la stessa nota nello stesso momento, e alle persone di modificare la stessa nota su diversi device senza conflitti, sono nei primi giorni di beta testing in tutto il mondo, mentre stiamo testando in beta da diverse settimane il nostro nuovo supporto ai calendari Office 365”.

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Engineering rafforza la practice Salesforce comprando Atlantic Technologies

Engineering Atlantic Technologies
Atlantic ha sedi a Milano, Londra e Denver, e conta 400 progetti, 250 certificazioni e 90 consulenti certificati su Salesforce. Fabio Momola è il nuovo AD

Il Gruppo Engineering ha annunciato l’acquisizione del 100% di Atlantic Technologies, azienda specializzata in systems integration e consulenza CRM, ERP e Analytics ma soprattutto uno dei principali partner di Salesforce in Italia.

Più in dettaglio Atlantic Technologies è nata nel 1997, e da allora – si legge sul suo sito – ha implementato oltre 2000 progetti di successo. Conta su circa 200 professionisti specializzati e certificati, distribuiti tra le sedi di Milano, Londra e Denver, ed è partner di Salesforce, Tableau (divisione di Salesforce specialista di analytics), Oracle (con specializzazione su JD Edwards) e Infor (Gold Partner).

In particolare di Salesforce Atlantic è partner dal 2005, e dichiara oltre 400 progetti internazionali, più di 250 certificazioni e oltre 90 consulenti certificati sulle soluzioni del fornitore CRM californiano.

“Nel 2005 siamo stati tra i primi in Europa ad avviare una collaborazione con Salesforce, che si è poi rivelata la software company con la soluzione CRM numero uno al mondo, e tra i primi in Italia a stringere un accordo con Tableau nel 2014”, si legge sul sito di Atlantic.

Nel comunicato dell’acquisizione, Engineering la definisce “leader internazionale nell’implementazione di Salesforce”, e la stessa Salesforce recentemente l’ha citata tra i suoi “Top Consulting Partner” in Italia.

“La Trasformazione Digitale in atto sta rivoluzionando in modo profondo e irreversibile i modelli di business di ogni settore di mercato – spiega nel comunicato Maximo Ibarra, CEO di Engineering –. Atlantic Technologies rappresenta per il nostro Gruppo una opportunità strategica con cui puntiamo a consolidare la Tech Excellence per i nostri clienti, attraverso lo sviluppo di percorsi di digitalizzazione in grado di innovare il business e creare valore offrendo tecnologie all’avanguardia e soluzioni best-of-breed”.

“Sono felice che Atlantic Technologies entri a far parte di Engineering, Digital Champion italiano a vocazione internazionale che ci permetterà di valorizzare e rafforzare la nostra leadership nel campo dell’ERP e del CRM – dice Marcelo Di Rosa, fondatore e Board Member di Atlantic Technologies -. Da tempo, col management, stavamo pensando al partner giusto per supportare la crescita e le ambizioni di Atlantic. Engineering è stata la scelta migliore perché ha caratteristiche che meglio si sposano con gli obiettivi di Atlantic. Io metterò a disposizione da Board Member la mia esperienza nel dare continuità al business dell’azienda e assisterla nella transizione all’interno di Engineering”.

Fabio Momola, Executive VP di Engineering, è stato nominato nuovo Amministratore Delegato di Atlantic Technologies.

Atlantic rimarrà indipendente all’interno del Gruppo Engineering e potrà rafforzare le practice di Salesforce e Tableau, Oracle (incluso ERP Cloud) e Infor grazie al supporto del Gruppo Engineering forte di oltre 12.000 persone nel mondo che – si legge nel comunicato – con il supporto degli azionisti Bain Capital e NB Renaissance, e la guida di un nuovo management, ha l’obiettivo di diventare il più importante Digital Player italiano con prestigio internazionale.

Aziende:
Salesforce
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