Commvault in Italia, avanti tutta verso data protection e PA
“Stiamo cercando di aumentare il più possibile il market share. Per questo abbiamo integrato nuove capability legate al mondo della security, che ci permettono di operare una completa data protection, andando oltre il solo backup”.
Così racconta la nuova strategia di Commvault Loredana Ferraiuolo, recentemente nominata Country Manager per l’Italia. “L’azienda si sta riposizionando rispetto al passato, perché oggi sono all’ordine del giorno la centralità dei dati, la loro sovranità e l’importanza del modo in cui sono custoditi. E Commvault vuole un ruolo di rilievo sia in ambito security sia governance”.
Riorganizzazione verticale
Per raggiungere tale risultato, l’azienda ha operato anche una sorta di riorganizzazione per seguire in modo più puntuale i clienti. “Abbiamo creato una struttura più verticale rispetto a quella degli anni scorsi – precisa Ferraiuolo –, suddividendo il mercato in top enterprise (le imprese private), finance (grandi multinazionali) e manufacturing”.
Tuttavia, la grande novità è il forte impegno verso la Pubblica amministrazione. E sicuramente non è un caso che Ferraiuolo sia di Roma e abbia nel curriculum una lunga militanza in ruoli a diretto contatto con la PA.
“Oggi otto grandi aziende su dieci sono clienti Commvault – afferma Ferraiuolo – mentre nella PA dobbiamo trovare un nuovo posizionamento. Attualmente, il business della PA rappresenta una parte ancora marginale ma in crescita del nostro fatturato”. Il giro d’affari in Italia nell’anno fiscale 2022, che si è chiuso lo scorso marzo, è cresciuto del 16%. A livello globale, l’azienda ha registrato un +6% raggiungendo 784 milioni di dollari.
Il ruolo basilare dei ricavi ricorrenti
“Tale risultato è stato ottenuto soprattutto grazie a ricavi ricorrenti, che oggi contribuiscono per il 75% al totale – sottolinea Ferraiuolo – Questo è sostanzialmente in linea con l’evoluzione del mercato, che si sta spostando da modelli CapEx di investimento a OpEx di servizio. Un po’ dipende anche dalla migrazione al cloud, che ormai tutte le aziende e le organizzazioni stanno operando e che chiaramente sposta l’attenzione verso un offering basato soprattutto sui servizi. Noi manteniamo il nostro core business, che è il licensing perpetuo, ma stiamo spostando il focus verso un’offerta di servizio fatta di nuove soluzioni in ambito SaaS legate sia al mondo del backup tradizionale sia anche, e soprattutto, al mondo della cybersecurity”.
Per meglio servire la Pubblica amministrazione, Commvault ha creato tre verticali specifici: la PA locale centro sud, PA locale centro nord e PA centrale su Roma. Sono state assunte nuove risorse che si occuperanno in modo specifico della Pubblica amministrazione e che si vanno ad aggiungere alle 40 persone che formavano l’organico di Commvault in Italia.
“Puntiamo ad avere sempre più possibilità di assunzioni in Italia – dichiara Ferraiuolo – perché riteniamo che sia uno dei mercati più ricettivi dal punto di vista della protezione dei dati e quindi della trasformazione digitale. Siamo un po’ in ritardo rispetto ad altri paesi, ma ritengo che potremo riuscire velocemente a colmare il gap”.
Fornitore del backup per il PSN
In realtà l’approccio verso la PA non è del tutto nuovo, ma ora assume un nuovo slancio. Ferraiuolo ha infatti precisato: “Siamo stati scelti come fornitore del backup per le Pubbliche amministrazioni che migrano sul Polo Strategico nazionale. Riteniamo che questo ci dia una credibilità ulteriore rispetto a quella che già oggi abbiamo e quindi ci fa prevedere una crescita del nostro fatturato ancora maggiore anno su anno”.
In questo, un ruolo importante lo giocherà sicuramente il canale. Ferraiuolo evidenzia infatti che l’azienda opera totalmente in maniera indiretta e può fare affidamento su una rete di partner che spesso sono formati e certificati da Commvault stessa. “Abbiamo circa 100 partner in Italia e sono la nostra forza commerciale sul mercato – sostiene Ferraiuolo – C’è chi si occupa solo di rivendita e chi invece offre i servizi professionali”.
Non va poi dimenticato che uno dei punti forti di Commvault è l’ecosistema di partnership. Proprio in tema di sicurezza, di recente l’azienda ha incluso integrazioni di prodotto con Microsoft Sentinel e CyberArk, per la gestione dinamica delle password.
Tra le funzioni su cui punta in particolare Coìmmvault c’è l’early warning, il monitoraggio in-depth delle minacce e cyber deception per gli ambienti di produzione e di backup, che “è in grado di identificare le minacce in soli cinque minuti rispetto alla media di 24 ore del settore”, assicura la stessa Commvault.
Le ricche novità dell’aggiornamento semestrale
Commvault ha anche presentato l’aggiornamento semestrale della sua piattaforma. Disponibile dal mese prossimo, arriva un ricco portfolio di funzioni per la sicurezza, gestibili attraverso la nuova interfaccia Commvault Cloud Command.
Tra le nuove funzioni troviamo Risk Analysis, che sfrutta il machine learning per proteggere i dati sensibili per prevenire l’esposizione cyber e la potenziale esfiltrazione. Threat Scan consente invece il rilevamento di set di dati corrotti o sospetti permettendo di mettere in quarantena malware e minacce dai contenuti di backup. Dal canto suo, Auto Recovery verifica la prontezza del ripristino su scala e fornisce un framework per l’analisi forense al fine di convalidare e sanificare i punti di recovery, contribuendo alla prevenzione di incidenti futuri con perdite di dati e tempi di inattività minimi.
“Auto Recovery è l’evoluzione di Disaster Recovery – afferma Domenico Iacono, presale manager Italia e Iberia – Abbiamo operato un rebrandig perché dà meglio l’idea dell’obiettivo di questa funzione, cioè di orchestrare la recovery dei dati e dei workload in maniera veloce attraverso l’automazione”.
Tutte le nuove funzioni sono moduli singoli che possono essere fruibili come servizi Saas.