Ieri con uno scarno comunicato Confindustria Digitale ha annunciato il proprio scioglimento, notizia che era già trapelata come indiscrezione nei giorni scorsi.

Confindustria Digitale era la Federazione a cui aderivano le principali Associazioni di categoria che nel sistema Confindustria rappresentano le imprese dei settori telecomunicazioni, tecnologie e servizi digitali, e cioè Assotelecomunicazioni-Asstel, Anitec-Assinform, Aiip, TSP Association, IAB, e il Consorzio AbiLab. Per un totale di oltre 400.000 addetti e circa 80 miliardi di euro di fatturato.

Dal 27 maggio 2022 era presieduta da Massimo Sarmi, subentrato ad Agostino Santoni, che era passato alla vicepresidenza di Confindustria con delega al digitale.

Tecnicamente lo scioglimento è stato deliberato dalla stessa Assemblea di Confindustria Digitale, con una seduta straordinaria convocata su richiesta dei due principali Soci, Anitec-Assinform e Asstel, “al fine di avviare un progetto di riorganizzazione e razionalizzazione della rappresentanza del mondo digitale all’interno del sistema di Confindustria”, come spiega il comunicato, che però spiega solo sommariamente cosa succederà adesso.

Lo scioglimento di Confindustria Digitale, si legge nella nota, costituisce un passaggio evolutivo verso una migliore focalizzazione della capacità di rappresentanza delle sue due principali componenti associative. Il nuovo assetto consentirà di realizzare un efficientamento organizzativo capace anche di favorire lo sviluppo associativo futuro.

Questo progetto di nuova configurazione, conclude la nota, è stato condiviso con Confindustria che ne accompagnerà il processo di realizzazione.

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