Corruzione in Sogei: indagati anche i vertici di Olidata e Digital Value
Le indagini su un vasto sistema corruttivo condotte dalla Procura di Roma hanno messo in luce un complicato meccanismo che sembra comprendere diversi settori governativi (con un focus sulle telecomunicazioni e i servizi informatici) e che coinvolge aziende IT di primo piano come Digital Value e Olidata.
Le indagini sono iniziate con l’arresto di Paolino Iorio, direttore generale di SOGEI (società in house controllata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze), mentre riceveva una mazzetta da 15.000 euro da un imprenditore. Questo arresto ha fatto emergere un quadro più ampio di corruzione, che include il pagamento di tangenti per ottenere contratti pubblici, con implicazioni che si estendono a diversi ministeri, tra cui quello della Difesa e degli Interni.
Il caso partito da SOGEI coinvolge 18 persone e 14 società, comprese Digital Value e Olidata, entrambe oggetto di perquisizioni da parte della Guardia di Finanza. Digital Value, uno dei principali fornitori di servizi IT in Italia, ha visto il proprio presidente e amministratore delegato, Massimo Rossi, entrare nel mirino delle autorità per presunti episodi di corruzione legati a contratti di fornitura. Anche il presidente di Olidata, Cristiano Rufini, è stato coinvolto nelle indagini, pur ribadendo che la sua azienda ha agito in modo corretto e che coopererà con le autorità per chiarire la propria posizione.
Uno degli aspetti più delicati dell’inchiesta riguarda Andrea Stroppa, giovane analista informatico descritto nei documenti giudiziari come il referente italiano per un importante fornitore di servizi satellitari statunitense, ovvero SpaceX, la compagnia di Elon Musk. Stroppa, considerato il braccio destro di Musk in Italia, sarebbe stato contattato da un ufficiale della Marina italiana per facilitare l’inserimento di Olidata nell’appalto per l’acquisizione dei servizi satellitari di Starlink. In cambio, l’ufficiale avrebbe offerto informazioni riservate sulle decisioni prese durante riunioni ministeriali.
Stroppa, che ha negato con fermezza qualsiasi comportamento illecito, ha affermato che i suoi rapporti con i funzionari pubblici sono sempre stati caratterizzati da correttezza e trasparenza. Nonostante le accuse, SpaceX e il sistema Starlink non sono coinvolti direttamente nelle indagini, ma il caso solleva domande sulla sicurezza delle informazioni e sull’integrità delle procedure di appalto pubblico in Italia.
L’inchiesta ha avuto immediati effetti sulle aziende coinvolte. Le azioni di Olidata hanno subito un calo di oltre il 13% in Borsa, mentre il titolo di Digital Value è stato sospeso dopo una perdita del 10,5%. Nel frattempo, le perquisizioni e le indagini continuano, con le autorità determinate a fare chiarezza su un sistema che coinvolge non solo aziende private, ma anche figure di alto profilo nel governo italiano.
Le perquisizioni hanno riguardato appalti per servizi informatici e di telecomunicazione gestiti da SOGEI, dal Ministero dell’Interno e dalla Difesa, sollevando preoccupazioni sulla trasparenza e sull’integrità dei processi decisionali in settori strategici per la sicurezza nazionale.
Le istituzioni coinvolte hanno espresso piena fiducia nella magistratura, dichiarandosi pronte a collaborare con le autorità per garantire che i responsabili siano individuati e puniti. SOGEI ha inoltre ribadito la propria estraneità ai fatti e ha dichiarato che, qualora le accuse fossero confermate, si costituirà parte lesa nel procedimento legale.
Anche la Farnesina ha chiarito alcuni aspetti della vicenda, sottolineando che il documento considerato “riservato” nelle indagini non era tale secondo la classificazione di legge, ma un semplice elenco di necessità espresse dal ministero riguardo l’utilizzo del sistema Starlink per migliorare le comunicazioni delle ambasciate italiane.
(Immagine di apertura: Alberto Fornasari / Shutterstock.com)