Engineering, “cautela per il 2020, ma l’accelerazione digitale continuerà”

Engineering CEO Paolo Pandozy
Crescite oltre l’8% per fatturato ed Ebitda nel bilancio 2019. Oltre il 50% di progetti sono stati di trasformazione digitale. Il CEO Pandozy: scelte difficili, ma robusto portafoglio ordini

Il Cda di Engineering Ingegneria Informatica SpA ha approvato il progetto di Bilancio 2019 e il Bilancio consolidato. Il Gruppo ha registrato crescite oltre l’8% sia sul fronte del valore della produzione, con 1274 milioni di euro (+8,2%), che della redditività, con un EBITDA di circa 160 milioni (+8,5%), e un’incidenza sui ricavi netti di circa il 13%. L’Utile netto è di circa 44 milioni di euro.

In una nota il system integrator sottolinea che la crescita è prevalentemente organica, e che le business unit dedicate ai settori Banche, Industria e PA hanno registrato incrementi superiori alla media, rispettivamente sopra il 10%, il 13% e il 12%.

Paolo Pandozy, CEO di Engineering, commenta così i risultati nel comunicato: “Abbiamo approvato un bilancio 2019 estremamente positivo. Il valore della produzione è cresciuto di circa 100 milioni, in gran parte per crescita organica in tutte le aree di mercato. L’Italia è per noi centrale, ma l’estero vede crescere il suo peso, con performance particolarmente interessanti in Sud America, Germania e Stati Uniti”.

Pandozy si sofferma poi sulla situazione attuale di Engineering di fronte all’emergenza sanitaria: “Stiamo affrontando questo drammatico 2020 in una logica di estrema cautela, che impone scelte difficili come il ricorso temporaneo alla Cassa Integrazione, ma con la forza di un robusto portfolio ordini, una consolidata capacità operativa (qui abbiamo raccontato del piano di Smart Working di Engineering, ndr) e l’attenzione volta prioritariamente a tutelare la salute e le competenze delle nostre persone. È presto per fare previsioni, ma quel che è certo è che sul fronte della digitalizzazione non si tornerà indietro e l’accelerazione a cui abbiamo assistito continuerà, permettendo al Paese di fare un gigantesco passo avanti”.

Engineering tra l’altro in questo periodo è impegnata nel supporto delle iniziative di smart working avviate o rafforzate a causa dell’emergenza sanitaria, visto che gestisce 250mila postazioni di Digital Workplace per conto di circa 400 aziende, e ha rilasciato nei giorni scorsi una guida dal titolo “Digital Workplace: ridisegniamo il tempo e lo spazio del lavoro con nuovi strumenti digitali”.

Nel 2019, continua il comunicato, oltre il 50% dei progetti realizzati da Engineering sono stati di trasformazione digitale con soluzioni basate sulle più avanzate tecnologie abilitanti: Big Data, Intelligenza Artificiale, Cloud Computing, IoT, Cybersecurity, Augmented Reality, Robotic Process Automation (RPA), nel contesto di un business di Gruppo che oggi è composto da una parte di servizi di informatica tradizionale e da una parte di servizi appunto a supporto della trasformazione digitale.

La percentuale di business a supporto della trasformazione digitale, spiega Engineering, è destinata a crescere anche sull’onda della forte spinta di digitalizzazione a cui si sta assistendo, e sostenuta dai continui e importanti investimenti del Gruppo in Ricerca & Sviluppo, che nel corso dell’esercizio 2019 sono stati di circa 40 milioni di euro, confermando il trend degli ultimi anni.

L’esercizio 2019, conclude la nota, è stato inoltre caratterizzato dal ruolo di Engineering di aggregatore tramite acquisizioni delle migliori competenze e realtà IT attive sul mercato italiano in specifici segmenti, con l’obiettivo di farle crescere grazie alle sinergie di Gruppo. In quest’ottica si inseriscono per esempio le acquisizioni di Cybertech, in ambito di cybersicurezza, di Deus Technology, in ambito fintech, e di Digitelematica, specializzata in soluzioni di e-commerce per la Grande Distribuzione Organizzata (GDO): “Tutte operazioni che, alla luce di quanto sta accadendo, rivelano con ancora maggiore chiarezza la loro strategicità”.

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Var Group conferma l’operatività

data center business continuity
Il system integrator incluso nelle attività essenziali del Dpcm 22 marzo per il supporto ai piani di smart working. Traffico illimitato per tutti i clienti data center

Var Group ha comunicato che il DPCM di domenica scorsa 22 marzo, che ha bloccato le attività di molte filiere produttive, ha incluso invece la sua attività tra quelle essenziali per il Paese, in quanto supporta le molte aziende che stanno adottando modelli di smart working per continuare almeno in parte a funzionare.

Pertanto Var Group, spiega il comunicato, continuerà a mantenere operativi i servizi essenziali del Data Center, del Security Operation Center, del Network Operation Center e dell’Help Desk. “Avendo inoltre adottato in maniera tempestiva lo smart working per i propri dipendenti, Var Group è in grado di assicurare continuità lungo tutta la propria catena del valore: dal supporto consulenziale a quello operativo e tecnologico”.

Il system integrator ha tra l’altro annunciato anche la fornitura gratuita a tutti i clienti Data Center di traffico illimitato da e verso i suoi Data Center ed upgrade di banda gratuiti (dove tecnicamente possibili). senza i limiti di traffico dati previsti contrattualmente, fino al termine dell’emergenza sanitaria.

Fin dall’inizio dell’emergenza, continua il comunicato, Var Group ha attivato tutte le misure per supportare i propri clienti, anche direttamente on site, nel rispetto di normative sempre più rigorose per il contenimento della pandemia. “La sicurezza delle oltre 2000 persone che lavorano in Var Group è sempre stato il nostro principale pensiero: fin dal primo caso di positività al virus in Italia, abbiamo adottato in modo progressivo lo smart working, commenta nel comunicato Francesca Moriani, CEO di Var Group. Questo ci ha consentito di mantenere inalterati i nostri servizi e attività. E ci permette oggi di rispondere alla chiamata del Governo, che ci vuole tra le imprese attive, su cui ricade la responsabilità e l’onore di supportare il Paese. Da tutti i comparti produttivi ci giungono continue richieste di intervento, con un incremento medio del 70%”.

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