Le azioni di Supermicro sono crollate di oltre il 30% dopo le dimissioni della società di revisione contabile Ernst & Young (EY), incaricata di verificare la conformità dei conti dell’azienda. EY ha comunicato alla SEC di non poter più fare affidamento sulle dichiarazioni del management e del comitato di revisione di Supermicro, evidenziando inoltre preoccupazioni riguardo all’influenza del CEO Charles Liang sul consiglio di amministrazione.

Supermicro si è fatta un nome negli ultimi anni nella Silicon Valley e sul mercato IT internazionale come uno dei principali produttori di server ad alte prestazioni e di fascia alta, particolarmente ricercati per i data center che alimentano i progetti di intelligenza artificiale.

Il valore del suo titolo in Borsa è aumentato di quasi 50 volte dal 2019 ai primi mesi di quest’anno, ma da giugno in poi hanno iniziato a circolare voci di irregolarità contabili.

In effetti Supermicro non ha ancora presentato il rapporto annuale 10-K alla SEC, su cui è in ritardo di oltre due mesi, mettendosi a rischio di delisting dal Nasdaq. Supermicro deve affrontare anche una causa di whistleblowing, in cui viene accusata di aver riportato entrate in modo scorretto, anticipando vendite e fatturando ordini incompleti.

Dopo l’avvio della causa, il noto short-seller Hindenburg Research ha affermato di possedere ulteriori prove di manipolazione contabile e di comportamenti poco trasparenti.

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Tutta questa situazione avrebbe anche attirato l’attenzione del Dipartimento di Giustizia statunitense, che starebbe raccogliendo prove per un potenziale caso contro Supermicro. La decisione di EY di ritirarsi sarebbe giunta dopo aver sollevato preoccupazioni con il management riguardo alla governance e alla trasparenza dei conti aziendali. In risposta, Supermicro ha nominato un comitato speciale indipendente e incaricato lo studio legale Cooley e la società di consulenza Secretariat Advisors di esaminare i suoi controlli interni.

Tuttavia, EY sembra non essere stata convinta dai risultati preliminari del comitato speciale, che avrebbero sollevato ulteriori dubbi. Secondo la comunicazione alla SEC, EY ha dichiarato che le informazioni emerse dal processo di revisione hanno portato a mettere in discussione l’integrità e i valori etici dell’azienda. Supermicro, dal canto suo, ha contestato le ragioni delle dimissioni di EY, affermando che il comitato speciale non ha ancora concluso il proprio lavoro.

Attualmente, Supermicro sta cercando una nuova società di revisione contabile per sostituire EY, ma il danno reputazionale è già evidente e alcuni osservatori paragonano già la situazione a quella della Enron, che portò alla fine della società di revisione Arthur Andersen. Resta da vedere se Supermicro riuscirà a sistemare i conti prima di essere espulsa dal Nasdaq, ma la sua storia passata non è incoraggiante: nel 2020 la SEC aveva già multato l’azienda di 17,5 milioni di dollari per violazioni contabili.