Intel ha superato i primi effetti della pandemia di COVID-19 e ha registrato un primo trimestre 2020 positivo, con inoltre la conferma che la prossima famiglia di processori Tiger Lake arriverà sul mercato a metà anno. L’amministratore delegato di Intel, Bob Swan, ha anche elogiato i suoi dipendenti per essere rimasti in servizio mentre la pandemia di coronavirus si rafforzava, promettendo 100 milioni di dollari di assistenza per coloro che hanno permesso alle strutture di Intel di far funzionare l’azienda in questo momento difficile.

Nel Q1 2020 Intel ha registrato un utile netto di 5,7 miliardi di dollari, in crescita del 42% rispetto all’anno precedente, con ricavi pari a 19,8 miliardi, in crescita del 23% rispetto allo stesso periodo. Le previsioni di Intel per il secondo trimestre prevedono una leggera diminuzione delle entrate, che dovrebbero fermarsi a 18,5 miliardi di dollari.

Le attività di Intel basate sui dati letteralmente sono esplose, in particolare il suo Data Center Group (DCG) incentrato su Xeon le cui entrate sono aumentate del 43% a 7 miliardi di dollari. Il più ampio Client Computing Group ha registrato una crescita meno sostenuta, con un aumento del 14% a 9,8 miliardi di dollari. Intel ha attribuito la crescita del suo DCG alla forte domanda di prodotti per data center e cloud, sebbene la società abbia dichiarato di aspettarsi che la domanda del governo e delle imprese diminuisca durante la seconda metà dell’anno.

Allo stesso modo Intel ha accreditato la tendenza del lavoro da casa nel guidare la forte domanda di PC portatili: il settore è infatti cresciuto del 19% rispetto a un anno fa. I prezzi medi di vendita dei notebook sono però scesi del 3%, probabilmente a causa di utenti consumer che si sono rivolti soprattutto a prodotti fortemente scontati. Le vendite di PC desktop sono diminuite del 2%, sebbene in questo caso i prezzi medi siano aumentati del 4%. Intel ha però affermato di non aspettarsi che la domanda di notebook continuerà necessariamente, poiché sarà vincolata da una contrazione globale del PIL attesa nel corso dell’anno.

Tiger Lake e più capacità

Al CES 2020 di gennaio Intel confermava per la prima volta che i suoi nuovi chip Tiger Lake avrebbero debuttato nel 2020. Nei giorni scorsi Swan ha dichiarato che questo chip Intel da 10 nm debutterà a metà anno, senza però divulgare ulteriori dettagli se non che oltre 50 laptop con a bordo processori Tiger Lake sono attesi nei prossimi mesi. “Questo sarà un grande lancio”, ha detto Swan. “Ne siamo molto entusiasti.”

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Swan ha anche affermato che il passaggio di Intel al processo produttivo a 10 nm è stato incoraggiante. Intel detiene circa il doppio del numero di CPU Tiger Lake di riserva rispetto al precedente processore a 10 nm Ice Lake, in modo da evitare carenze di approvvigionamento. “Penso che ciò dia una chiara indicazione di quanto le nostre prestazioni stiano migliorando in questo delicato processo produttivo” ha dichiarato George Davis, Chief Financial Officer di Intel.

Il coronavirus non ha apparentemente influenzato la capacità di Intel di provare a riprendere una cadenza di produzione “tick-tock”. Intel produrrà prodotti a 10 nm fino alla fine del 2021, quando passerà ai 7 nm durante il quarto trimestre del 2021, ha affermato Swan. Intel continua inoltre a investire nella capacità di produzione di wafer, con la convinzione di poter tornare a fornire sufficiente inventario di processori ai propri clienti.

“Rimaniamo sulla buona strada per aggiungere una sufficiente capacità di wafer quest’anno, in modo da soddisfare la domanda del mercato e ripristinare l’inventario delle nostre unità PC a livelli più normali”, ha dichiarato Swan. “La domanda di PC a breve termine è aumentata a causa del lavoro da casa e dell’e-learning. Ma il quadro della domanda del secondo semestre è più incerto.”

Per quanto riguarda i data center, il prossimo lancio di Intel sarà nel quarto trimestre di quest’anno, quando verranno lanciati i nuovi Xeon basati su Ice Lake. Come altri giganti della tecnologia, Intel ha rifiutato di fornire una prospettiva per l’intero anno, ha osservato Patrick Moorhead di Moor Insights, poiché le prospettive a lungo termine sono incerte a causa del COVID-19.

Azioni per combattere il coronavirus

Intel ha inoltre istituito una nuova iniziativa (Intel Pandemic Response Technology) per combattere l’attuale pandemia, che include 50 milioni di dollari per accelerare la ricerca sanitaria e scientifica, migliorare l’accesso all’apprendimento online e un fondo per l’innovazione per i dipendenti. Intel ha anche dichiarato di aver donato 10 milioni di dollari per soccorsi in tutto il mondo e di aver collaborato con Medtronic e Dyson per creare ventilatori e con Lenovo e BGI Genomics per accelerare l’analisi del genoma COVID-19. Internamente, la “stragrande maggioranza” dei dipendenti Intel lavora da casa e l’azienda ha speso più di 100 milioni di dollari per offrire benefici ai propri dipendenti.