Microsoft sta affrontando una forte domanda di servizi di IA e cloud, ma non dispone di sufficiente capacità nei suoi data center per soddisfarla. Di conseguenza, la crescita di Azure continuerà a rallentare nel trimestre attuale, una previsione che ha portato le azioni dell’azienda a registrare giovedì il maggior calo giornaliero degli ultimi due anni.

Per risolvere il problema, Microsoft sta investendo somme massicce per espandere la propria infrastruttura; come riportato da Bloomberg, solo nei tre mesi conclusi il 30 settembre ha infatti destinato 14,9 miliardi di dollari alla costruzione di data center, una cifra che supera di gran lunga le spese annuali di capital expenditure (capex) di pochi anni fa.

Microsoft non è comunque la sola a spendere in questo modo. Nello stesso periodo, Alphabet ha investito 13,1 miliardi di dollari, Meta Platforms 8,3 miliardi e Amazon 22,6 miliardi, con previsioni di raggiungere i 75 miliardi per il 2023, destinando gran parte di questi fondi all’infrastruttura cloud di Amazon Web Services.

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Questo massiccio dispendio di risorse da parte di Microsoft non ha incontrato il favore di tutti gli investitori, alcuni dei quali sono preoccupati per l’impatto sui margini e per il rallentamento di Azure. Inoltre, i ritardi nell’espansione dei data center rischiano di lasciare spazio ai concorrenti, proprio mentre i clienti iniziano ad acquistare nuovi strumenti di IA generativa. Anche OpenAI, partner cruciale di Microsoft, è impaziente di avere a disposizione la capacità di calcolo necessaria per sostenere i suoi modelli avanzati.

L’IA generativa richiede infatti una quantità elevata di risorse di calcolo, imponendo quindi a Microsoft di trovare soluzioni più efficienti. L’azienda sta ottimizzando l’utilizzo di unità grafiche e migliorando il layout dei server per massimizzare la resa riducendo il consumo energetico e idrico. Come ha spiegato il CFO Amy Hood, Microsoft si sta concentrando sul diventare il provider più efficiente in termini di calcolo per megawatt.

Attualmente, solo la metà della spesa cloud e IA di Microsoft è legata alla domanda dei clienti, mentre il resto è destinato a investimenti a lungo termine come nuovi data center. Le spese per chip e server possono essere ridotte in caso di rallentamento della domanda, ma costruzioni come data center sono più difficili da riconvertire.

Hood ha ricordato che Microsoft ha già affrontato trasformazioni simili, come il passaggio dal software pacchettizzato al cloud. La strategia attuale è investire massicciamente in capex per IA contenendo altre spese, inclusi i costi del personale. Lo stesso Satya Nadella, CEO di Microsoft, vede nell’IA un cambio generazionale della tecnologia e il vero rischio è investire troppo poco anziché troppo.