Mise, al via contributi per startup e software house di videogiochi
Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha pubblicato i bandi per la richiesta di contributi per l’acquisto di servizi di incubatori, acceleratori e simili (agevolazione Smart Money), e per lo sviluppo di videogiochi e servizi di intrattenimento.
Più in dettaglio Smart Money si rivolge alle startup innovative e prevede un contributo a fondo perduto per l’acquisto di servizi prestati da parte di incubatori, acceleratori, innovation hub, business angels e altri soggetti pubblici o privati operanti per lo sviluppo di imprese innovative.
A tale scopo il ministero mette a disposizione 9,5 milioni di euro. Le agevolazioni sono concesse come contributi a fondo perduto, in misura pari all’80% delle spese sostenute e ritenute ammissibili per l’attuazione dei piani di attività, nel limite massimo di 10.000 euro per ciascuna start-up innovativa.
Le domande potranno essere inoltrate dalle ore 12 del prossimo 24 giugno solo attraverso la piattaforma digitale di Invitalia.
Smart Money, spiega il MISE, ha l’obiettivo di favorire il rafforzamento del sistema delle startup innovative italiane sostenendole nella realizzazione di progetti di sviluppo e facilitandone l’incontro con l’ecosistema dell’innovazione. Le previste agevolazioni sono infatti concesse a fronte del sostenimento di spese connesse alla realizzazione di un piano di attività, svolto in collaborazione con gli attori dell’ecosistema dell’innovazione operanti per lo sviluppo di imprese innovative; oppure dell’ingresso nel capitale di rischio delle start-up innovative da parte di attori dell’ecosistema dell’innovazione.
L’incentivo si rivolge quindi a piccole imprese operanti sul territorio italiano, iscritte da meno di 24 mesi nell’apposita sezione speciale del Registro delle imprese, e che si trovano nelle prime fasi di avviamento o sperimentazione (pre-seed) oppure nella fase di creazione della combinazione product/market (seed).
Possono accedere alle agevolazioni anche le persone fisiche che intendono costituire una start-up innovativa purché, entro e non oltre 30 giorni dalla data della comunicazione di ammissione alle agevolazioni, l’impresa sia stata costituita e sia stata inoltrata la domanda di iscrizione nella sezione ordinaria e speciale del Registro delle imprese.
Sono invece abilitati a operare nell’ambito degli interventi “Smart Money” quali attori dell’ecosistema dell’innovazione gli incubatori certificati e acceleratori; innovation hub, ovvero gli organismi che forniscono alle imprese servizi per introdurre tecnologie, sviluppare progetti di trasformazione digitale, accedere all’ecosistema dell’innovazione a livello regionale, nazionale ed europeo; organismi di ricerca. Business angels e investitori qualificati sono ulteriori soggetti abilitati ad attuare gli interventi nel capitale di rischio.
Fondo per l’intrattenimento digitale
A partire dal 30 giugno (ore 12) e sempre sulla piattaforma di Invitalia le imprese del settore dell’intrattenimento digitale potranno richiedere contributi a fondo perduto per lo sviluppo di prototipi di videogiochi destinati alla commercializzazione. Il fondo, denominato “First Playable Fund”, ha una dotazione finanziaria di 4 milioni di euro.
L’agevolazione, spiega il MISE, si rivolge a società di capitale o imprese individuali con capitale sociale e patrimonio netto di almeno 10mila euro che svolgono, in via prevalente, l’attività economica di “Edizione di software” o “Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse”.
Per poter essere ammessi i progetti presentati dovranno: prevedere, attraverso lo sviluppo delle fasi di concezione e pre-produzione, la realizzazione di un prototipo di videogioco destinato alla distribuzione commerciale; essere realizzati in una sede operativa ubicata in Italia; ciascun progetto deve riguardare un solo prototipo; spese e costi ammissibili complessivamente non inferiori a 20.000 euro; avviare il progetto successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione, dove per avvio si intende la data in cui si è sostenuta la prima spesa/costo ammissibile alle agevolazioni; ultimare il progetto entro 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni, dove per data di ultimazione si intende quella dell’ultima spesa o costo ammissibile.
Le agevolazioni sono concesse come contributo a fondo perduto, nella misura del 50% delle spese e dei costi ammissibili sostenuti per la realizzazione del progetto ammesso.