OpenAI e Microsoft rispondono alla causa di Elon Musk, ma alcune parti potrebbero finire in aula
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La battaglia legale tra Elon Musk, OpenAI e Microsoft potrebbe presto concludersi, anche se tutto dipenderà dalla decisione di un giudice californiano in merito alle ultime mozioni presentate dalle aziende coinvolte.
La scorsa settimana, OpenAI e Microsoft hanno depositato richieste di archiviazione della causa intentata da Musk, sostenendo che la sua seconda denuncia, presentata in agosto presso un tribunale federale della California dopo aver ritirato una causa simile in tribunale statale a giugno, fosse priva di fondamento.
Secondo OpenAI, Musk ha continuamente modificato le sue argomentazioni, prima rinunciando alle accuse e poi riproponendole con nuove teorie e nuovi avvocati. L’azienda di Sam Altman sostiene che la denuncia sia incoerente, priva di prove concrete e caratterizzata da attacchi personali. “Il documento è una vendetta travestita da causa legale” hanno affermato gli avvocati di OpenAI. “E nonostante le sue 105 pagine, non riesce a dimostrare alcun fondamento giuridico valido.”
La disputa ha avuto origine a marzo 2024, quando Musk ha accusato OpenAI di violazione contrattuale, pratiche commerciali sleali e negligenza nei suoi doveri fiduciari, sostenendo che l’azienda, inizialmente no-profit, si fosse legata a Microsoft per scopi di lucro.
In risposta, OpenAI ha reso pubblici scambi di email con Musk risalenti al 2015, dimostrando come questi desiderasse il controllo della società e, non ottenendolo, si fosse allontanato nel 2018. Musk aveva già ritirato senza spiegazioni una precedente causa all’inizio del 2024, per poi ripresentare le accuse mesi dopo.
OpenAI e Microsoft sostengono che la vera motivazione di Musk sia il tentativo di ostacolare la crescita della concorrenza per favorire la sua azienda di intelligenza artificiale, xAI. Microsoft ha definito la denuncia di Musk, che include 26 capi d’accusa, come un “tentativo disordinato” di rallentare la crescita di OpenAI e Microsoft, senza prove concrete. Inoltre, ha sottolineato di non essere coinvolta nella fondazione di OpenAI e di non dover essere parte della controversia.
A dicembre il team legale di Musk ha richiesto un’ingiunzione preliminare in risposta alla trasformazione di OpenAI in una public benefit corporation, una mossa vista come un ulteriore passo verso un modello a scopo di lucro.
Il giudice Yvonne Gonzalez Rogers della Corte Distrettuale della California del Nord non ha ancora preso una decisione sull’ingiunzione, ma ha espresso scetticismo riguardo alle affermazioni di Musk secondo cui la trasformazione di OpenAI gli avrebbe arrecato un danno irreparabile. Tuttavia, ha anche riconosciuto l’esistenza di legami stretti tra OpenAI e Microsoft, decidendo di portare la questione a processo. “È plausibile che ciò che Musk sostiene sia vero. Lo scopriremo. Dovrà testimoniare,” ha dichiarato il giudice.