Xerox si riorganizza e taglia il 15% del personale

Xerox Riconoscimento editoriale: Mamun sheikh K / Shutterstock.com
Previsti 3100 esuberi, l'obiettivo è rilanciare il core business stampanti, anche tramite una nuova funzione Global Business Services

Xerox Holding Corporation ha annunciato l’adozione di un nuovo modello operativo, che comporterà un cambiamento della struttura organizzativa e una tornata di licenziamenti che coinvolgerà il 15% del suo personale, ossia circa 3100 persone, visto che nel giugno scorso Xerox ha comunicato ufficialmente di avere circa 20.700 dipendenti.

Xerox non ha specificato le divisioni e reparti che saranno interessati dagli esuberi, né le aree geografiche, ma condurrà trattative con i sindacati ovunque questo sia possibile.

In Italia Xerox risulta attiva con due ragioni sociali, Xerox SpA e Xerox Italia Rental Services SRL, entrambe con sede a Sesto San Giovanni (Milano).

La ristrutturazione, definita da Xerox “Reinvention”, prevede “l’allineamento delle risorse” in tre aree, come ha spiegato in un comunicato il CEO Steven Bandrowczak: “Miglioramento e stabilizzazione del nostro core business stampanti, creazione di una nuova funzione Global Business Services, e disciplinata esecuzione di una diversificazione delle vendite”.

Molto probabilmente collegata alla ristrutturazione è l’uscita dall’azienda, che ha sede centrale a Norwalk (Connecticut), di due top manager: Joanne Collins Smee, EVP e president America, e Tracey Koziol, EVP global offering solutions e chief product officer.

A seguito di queste uscite, i principali top manager oltre al CEO Bandrowczak ora sono John Bruno, president e COO, che si occuperà dell’allineamento dei business print, digital services e IT services, e Louie Pastor, che nel ruolo di chief transformation & administrative officer avrà la responsabilità della strategia “reinvention” e della nuova funzione global business services.

A questo proposito, Xerox ha precisato che la nuova GBS non sarà una divisione o business unit, ma appunto una funzione di supporto per tutte le attività che hanno a che fare con i clienti (customer facing).

Per quanto riguarda il business principale della stampa, gli obiettivi principali della ristrutturazione sono tre: semplificare i prodotti core, investire in un modello di vendita più incentrato sui partner, e cercare aumenti di market share mirati. Nella più recente trimestrale, Xerox ha registrato un fatturato di 1,65 miliardi di dollari, in calo di quasi il 6% rispetto a 12 mesi prima.

Un’altra conseguenza della ristrutturazione è la chiusura del programma E-Concierge, che tracciava i consumi dei parchi stampanti dei clienti e permetteva riordini diretti da parte dei clienti attraverso un portale di e-commerce.

Proprio pochi giorni fa infine, Xerox aveva ammesso un data breach nei sistemi della filiale USA della divisione Xerox Business Services (XBS).

Immagine: Mamun sheikh K / Shutterstock.com

Condividi:
 

Canale VMware, Broadcom azzera i contratti coi partner

VMware Partner Connect cwi chw
Gli accordi con reseller e service provider terminano il 4 febbraio. Il nuovo partner program sarà solo su invito, ma i criteri di selezione per ora non sono noti

Il 2023 si è concluso con un’altra novità clamorosa e improvvisa nella vicenda Broadcom-VMware. Broadcom ha infatti reso noto di avere terminato unilateralmente tutti gli accordi di partnership che VMware aveva con il suo ecosistema di reseller e service provider, eliminando il Partner Program di VMware e relativi incentivi.

I partner VMware saranno sottoposti a valutazione e solo quelli selezionati – con criteri che Broadcom non ha reso pubblici – saranno autorizzati a continuare a vendere le soluzioni Vmware.

“Con validità dal 5 febbraio 2024, Broadcom effettuerà la transizione dai VMware partner program al Broadcom Advantage Partner Program, accessibile solo su invito”, si legge in una nota Broadcom ricevuta da diverse fonti di informazione, tra cui CRN. “In base alle discussioni con centinaia di partner nel mondo, questa transizione aiuterà i nostri partner ad accedere a maggiori opportunità grazie a pacchetti di offerta semplificati e vendite di servizi”.

L’annuncio è stato dato ai 65mila partner VMware nel weekend di Natale, con una email intitolata “VMware Partner Programs Termination Notice”, che a quanto riferisce CRN sarebbe giunta del tutto inaspettata per molti di loro, e anche per molti degli stessi dipendenti di Vmware.

Un altro sito specializzato, Channel Futures, spiega che stando alle informazioni raccolte da molti partner e da alcuni media, per essere invitati al Broadcom Advantage Partner Program, i partner devono realizzare almeno 50mila dollari al mese, o 500mila dollari all’anno, di fatturato da soluzioni VMware. Questo escluderebbe dall’ecosistema VMware moltissimi piccoli reseller, che tipicamente sono le “vie di accesso” alle soluzioni VMware delle aziende utenti medie e piccole.

Gli inviti comunque a quanto spiega Broadcom dovrebbero partire in questo mese di gennaio, con tempi che dipendono dalla tipologia di partner e del suo “route-to-market”.

La decisione non riguarda il programma di canale VMware sull’offerta di end-user computing, in quanto Broadcom ha già reso noto di voler vendere quest’area di business di VMware.

Le reazioni dei partner – CRN riporta le testimonianze dirette di alcuni di loro, mentre Channel Futures cita i commenti su Reddit – sono di stupore, incertezza e irritazione, sia per la mancanza di comunicazioni precedenti su questa mossa, sia per i suoi tempi (il weekend di Natale), sia per la scelta di mandare a tutti lo stesso messaggio indifferenziato, senza tener conto del peso del partner nell’ecosistema Vmware.

Non manca, spiega CRN, anche la delusione di chi era convinto che il business di VMware, e quindi anche il partner program, non sarebbero stati sostanzialmente cambiati dopo la conclusione dell’acquisizione, formalizzata lo scorso 22 novembre.

Altra ragione di preoccupazione è che questo nuovo cambiamento viene introdotto a pochissima distanza da un altra vera e propria rivoluzione per il canale, e cioè lo stop alla vendita delle licenze perpetue.

Dalle testimonianze emerge incertezza totale sui criteri che Broadcom userà per selezionare i partner da invitare e sulle caratteristiche di dettaglio del nuovo partner program.

Alcuni partner spiegano di stare considerando alleanze con i concorrenti di VMware (sono citati per esempio Nutanix e Citrix), altri sperano in un programma a due livelli (two-tier) in cui i piccoli partner possano essere coinvolti attraverso collaborazioni con i partner più grandi invitati da Broadcom.

Forse l’impatto più forte di questo cambiamento sarà sui service provider partner di VMware, tipicamente di dimensioni non grandi ma molto preparati tecnicamente. Si tratta di circa 4000 partner, e secondo una fonte non meglio specificata di CRN, solo il 10-15% di loro sarà invitata da Broadcom nel nuovo programma.

Condividi: