Mercato IT, un 2020 di incertezza (quasi) totale
Dopo la prima fase shock della pandemia, ora siamo in una “fase 2” di forte incertezza sui possibili scenari futuri e sui loro tempi, e questo spinge aziende e organizzazioni a rafforzare la decisione di tagliare gi investimenti IT in quasi tutti gli ambiti, e anche nelle tecnologie più innovative di trasformazione digitale, con alcune eccezioni molto limitate in cui gli investimenti aumenteranno.
Questo il responso di IDC dopo la più recente rilevazione del suo Covid-19 Tech Index , sceso in due settimane di ben 13 punti, da 977 a 964. L’indice, calcolato da IDC ogni 15 giorni, integra i risultati delle survey della società di ricerca sui buyer IT con gli indicatori economici, e con i parametri più significativi dell’epidemia (numero di contagi, livello delle restrizioni, misure di sostegno finanziario dei governi).
In pratica, se l’Index è sopra 1000 la propensione generale del mercato IT è di crescita nel 2020, mentre se è sotto 1000 il mercato IT calerà. Per dare un’idea, all’inizio di gennaio il Covid-19 Tech Index era a 1050, all’inizio di marzo era a 1028, e quindi è sceso di oltre il 6% in due mesi.
Insomma, la forte incertezza sui possibili scenari futuri e sui loro tempi, con il rischio di nuovi lockdown che incomberà ancora per molti mesi, induce gli economisti a un’estrema prudenza e al pessimismo nel breve termine, impressioni che si riflettono sui decisori IT, che soprattutto in Europa stanno mostrando molti sbalzi di fiducia in queste settimane.
Il trend quindi è di mantenere invariati o aumentare gli investimenti IT in alcune aree considerate mission critical (cloud, supporto allo smart working), e di rallentare o fermare i progetti negli altri ambiti dell’IT, comprese le aree più innovative della trasformazione digitale, come AI, Blockchain, Big Data: fino a un mese fa nessuno voleva rallentarli, spiega IDC, ma ora la forte probabilità di una recessione economica nel secondo trimestre ha indotto molti decisori IT a un ripensamento.
“I dati già in cloud vi rimangono, l’esigenza di analizzarli ed estrarne valore rimane, ma le decisioni di migrare altre parti del sistema informativo in cloud sono molto più difficili se il fatturato aziendale è in deciso calo, e in ogni caso i tempi decisionali si allungano”, commenta Stephen Minton, program vice president Customer Insights & Analysis Group di IDC. “Anche l’acquisto di nuovo hardware rallenta: i vendor rimandano i nuovi annunci, e d’altra parte aggiornare l’hardware in sede è inutile se la sede è chiusa. Tutto questo cambierà, ma per ora mancano molti passaggi per poter pensare a un ritorno stabile alla crescita dell’intero mercato IT”.
Comunque anche in una situazione di budget IT in contrazione, ci sono ristrette aree in cui le risorse vengono aumentate, sottolinea Minton. Sono quelle critiche per il supporto al lavoro da remoto, ossia videoconferencing (ritenuta prioritaria dal 53% delle aziende secondo IDC), enterprise social (46%), remote access (46%), remote learning (46%), e Virtual Workplace (44%), seguite da Cloud (41%) e Security (38%).