Bending Spoons taglia 240 dipendenti WeTransfer su 350. Azienda tech o private equity?
La società italiana Bending Spoons, uno dei principali sviluppatori di applicazioni a livello mondiale che noi italiani abbiamo conosciuto soprattutto quattro anni fa per la discussa app Immuni, ha comunicato la decisione di ridimensionare drasticamente l’organico di WeTransfer, nota azienda olandese di cui ha rilevato la proprietà poco più di un mese fa. La manovra, che prevede l’allontanamento di tre quarti dei collaboratori, impatterà notevolmente su una forza lavoro composta da più di 350 individui.
L’approccio adottato nei confronti di WeTransfer non rappresenta una novità per l’azienda italiana, che aveva già seguito un percorso analogo in seguito all’incorporazione di Evernote (acquisita nel 2023) e la successiva ondata di licenziamenti; lo stesso era successo anche con il personale di Filmic e Meetup dopo le relative acquisizioni Pur riconoscendo la difficoltà di assumere decisioni dolorose o impopolari, Luca Ferrari, CEO di Bending Spoons, ha sottolineato come, una volta delineata con chiarezza la visione strategica, l’obiettivo nei confronti di WeTransfer sia quello di colmare rapidamente il divario tra la situazione attuale e lo scenario desiderato.
Tale processo richiede spesso interventi incisivi in molteplici aree, compresa la struttura organizzativa, con lo scopo di massimizzare i ricavi riducendo i piani gratuiti e i prodotti/servizi in vendita per portare ad abbonamenti auto rinnovati e, appunto, tagliando sui i costi con tagli drastici al personale. Viene quindi lecito chiedersi se con questo modus operandi Bending Spoons sia ormai diventato un operatore finanziario di tipo private equity che non un’azienda tech.