IDC ha rilasciato nuove stime sul mercato del PC con proiezione quinquennale da 2016 al 2020 e, purtroppo, non si tratta di previsioni molto ottimistiche. Anzi, partendo dai desktop (settore in sofferenza da anni), IDC stima per fine 2016 104.7 milioni di pezzi spediti che diventeranno 96.1 milioni nel 2020.

A soffrire di più saranno i mercati cosiddetti maturi (USA, Canada, Europa Occidentale, Giappone), con un calo dal 2016 al 2020 di oltre il 4% che diventa dello 0,3% nel caso delle regioni emergenti, che IDC identifica nell’area Asia/Pacifico, America Latina, Europa Centrale e Orientale, Medio Oriente e Africa.

Previsioni leggermente migliori per quanto riguarda il mercato dei notebook. Se a fine anno IDC stima consegne per 156.2 milioni di pezzi, per il 2020 questa proiezione sale a 158.2 milioni. Anche in questo caso i mercati maturi soffriranno di più (-1,3% nel 2020), mentre quelli emergenti faranno segnare addirittura un aumento del 2% da qui a cinque anni.

Nel complesso IDC prevede a fine 2016 consegne per 260.9 milioni di pezzi tra PC desktop e notebook, cifra che non tiene però conto dei modelli convertibili e 2-in-1 così in voga in questo periodo e che, nel 2020, scenderà a 254.3 milioni.

Una situazione insomma negativa che IDC attribuisce ad almeno quattro fattori principali. Il primo è da ricercare in Windows 10, il cui aggiornamento gratuito per gli utenti di Windows 7 e Windows 8.1 (valido fino a luglio 2016) ha avuto l’effetto di ritardare la sostituzione dei PC più “anziani”.

La seconda causa è la competizione sempre più spinta di tablet e cellulari, mentre come terza ragione IDC indica il valore del dollaro fluttuante e, come quarto motivo, una depressione economica generalizzata. Dove il tradizionale binomio x86+Windows farà invece segnare numeri più incoraggianti è nel settore dei tablet convertibili, con la gamma Surface di Microsoft che secondo IDC rappresenterà nel 2020 il 30% delle vendite all’ingrosso di tablet.