Il brand che vale di più al mondo è ancora “Apple”

Il brand che vale di più al mondo è ancora “Apple”
Con un valore stimato di 247 miliardi di dollari, la Mela riprende il primo posto nella classifica di Millward Brown, che l’anno scorso era toccato a Google. Bene anche Microsoft

Apple ha riconquistato il primo posto nell’annuale classifica dei top brand stilata da Millward Brown. Grazie alle eccezionali vendite di iPhone 6, il valore del marchio di Apple, che l’anno scorso era stata superata da Google, è salito a una cifra stimata di 247 miliardi di dollari.

Google è scivolata al secondo posto, con un valore di 174 miliardi di dollari, mentre Microsoft è salita di una posizione e occupa il terzo posto (116 miliardi di dollari). Altre aziende di tecnologia nella Top 20 sono IBM (4° posto), Facebook (12° posto) Alibaba (13° posto) e Amazon (14° posto).

Millward Brown, società di ricerca specializzata in brand equity, definisce il valore del brand come la valutazione complessiva di una società a causa del nome del marchio stesso, una metrica che comprende diversi fattori, tra cui i pareri di un gruppo di consumatori che comprende più di 3 milioni di persone in tutto il mondo.

Apple detiene il record per il più grande aumento di valore del marchio: l’1,446% negli ultimi 10 anni. “La cosa più sorprendente è che dieci anni fa Apple, il marchio più prezioso del mondo, non rientrava nemmeno nemmeno nella Global Top 100”, ha commentato la società di ricerca.

Microsoft, che come Apple è salita di un posto nella classifica 2015, ha ottenuto commenti positivi da Millward Brown, che ha applaudito il cambio di leadership della società. “Nel primo anno sotto il suo nuovo CEO [Satya Nadella], Microsoft ha aggiornato la sua cultura e mostrato una maggiore volontà di essere più aperta e collaborativa con i propri partner e clienti”, ha spiegato Millward Brown.

 

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Crescita limitata per il mercato smartphone nel 2015

Crescita limitata per il mercato smartphone nel 2015
Da qui a fine anno le consegne di smartphone cresceranno solo del 11% rispetto al 2014 e la causa principale va ricercata nella saturazione del mercato cinese.

IDC ha rilasciato le nuove previsioni per il mercato degli smartphone riferito al 2015 e al 2019. Entro la fine di quest’anno la crescita del settore dovrebbe attestarsi attorno al 11% su base annuale. Dato apparentemente positivo ma in realtà in netto calo, visto che nel 2014 si era assistito a una crescita rispetto al 2013 del 27,6%.

Nonostante questa flessione, in molti mercati le vendite di smartphone cresceranno in maniera esponenziale rispetto al 2014, tanto che a livello globale sono previsti 1,4 miliardi di dispositivi consegnati, che diventeranno 1,9 miliardi nel 2019.

Come spiegare la flessione attesa per quest’anno? Essenzialmente la causa va attribuita alla saturazione dell’enorme mercato cinese, che per la prima volta in sei anni fa segnare una crescita inferiore a quella globale. A soffrire, in Cina, è soprattutto Android e anche a livello globale gli smartphone con il sistema operativo di Google sono in crescita per quest’anno solo del 8,5%, dato in calo rispetto al 11% del mercato mondiale degli smartphone.

Dal rapporto IDC si evincono anche altri interessanti dettagli. Apple ha guadagnato su base annuale il 23% e occupa al momento il 16,4% del mercato totale degli smartphone, mentre al primo posto rimane sempre Android con una fetta di mercato di quasi l’80% e un distribuito entro la fine dell’anno indicato in più di 1,1 miliardi di smartphone. Il settore Windows Phone è dato in crescita del 34,1% rispetto al 2014, pur rappresentando oggi solo il 3,2% del market share complessivo.

A confermare la saturazione del mercato degli smartphone vengono in aiuto proprio le previsioni relative al 2019, quando, sempre secondo IDC, la crescita globale sarà ferma al 5,1%. Sempre di segno + si tratta, ma è chiaro come la tendenza in atto al momento continuerà ancora per altri quattro anni, quando tra l’altro si vedrà un calo di Apple (che passerà al 14,2%) e una crescita di Windows Phone, che si attesterà attorno al 5,4% del mercato grazie soprattutto al fattore Windows 10, mentre la quota di Android rimarrà sostanzialmente invariata e sarà sempre vicina al 80%.

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