“L’incremento di fatturato è dovuto principalmente ai rifornimenti di PC nei magazzini della supply chain. L’azienda sta inoltre osservando alcuni segnali di miglioramento della domanda di PC”. Così si legge nella nota stampa rilasciata ieri da Intel, che ha rivisto in rialzo le stime per i risultati del terzo trimestre 2016 che si concluderà a fine mese, mentre i risultati finanziari definitivi si avranno solo nella giornata di martedì 18 ottobre.

Se prima infatti Intel stimava un fatturato trimestrale di 14,9 miliardi di dollari, ora questa cifra è salita a 15,6 miliardi, con un margine di errore per eccesso o difetto stimato in 300 milioni di dollari. In ogni caso Intel si attende un rialzo di 700 milioni di dollari rispetto alla stima precedente e ciò, pur senza poter spingere a parlare di una ripresa del mercato PC, è comunque indicativo di come la domanda di processori Intel, grazie anche ai nuovi modelli di desktop e notebook con Windows 10, stia riguadagnando un po’ del moltissimo terreno perduto negli ultimi anni.

Questa revisione finanziaria di Intel potrebbe essere legata anche ad iPhone 7 e iPhone 7 Plus. Secondo infatti alcuni siti che hanno provveduto a smontare i due nuovi melafonini, alcuni componenti al loro interno tra modem e altri chip di connettività sono proprio di Intel e, con le prevendite dei due smartphone che negli USA hanno già fatto segnare cifre record per Apple, anche Intel potrebbe avvantaggiarsi di un simile successo annunciato.

Eppure, quasi a smentire categoricamente questi segnali di ottimismo, è intervenuta sempre nelle scorse ore Gartner, le cui nuove stime per il mercato PC parlano di numeri in continua contrazione dal 2016 al 2019, con le stime riferite a quest’anno che parlano di una base installata di PC in calo di circa il 5% rispetto a quella del 2015 tra desktop, notebook e ultramobile premium.