Lenovo lascia a casa oltre 3.000 dipendenti
I risultati del primo trimestre fiscale 2015 di Lenovo conclusosi il 30 giugno hanno visto un andamento tra luci e ombre. È sicuramente positivo il fatturato complessivo pari a 10,7 miliardi di dollari (+3% rispetto allo stesso periodo del 2014), ma l’utile netto è calato del 51% e ammonta a 105 milioni di dollari.
Nell’ultimo anno il colosso cinese si è trovato di fronte a non pochi cambiamenti nel mercato. Da un lato la continua flessione dei PC e dei tablet, dall’altro la competizione sempre più accesa e spietata nel mercato asiatico per quanto riguarda gli smartphone di altri produttori cinesi, situazione che su questo versante ha già toccato profondamente (e non certo in senso positivo) anche i bilanci di Samsung. Da segnalare anche la fluttuazione delle valute e un deciso cambiamento della domanda tecnologica per quanto riguarda il mercato enterprise.
Nonostante tutte queste difficoltà, Lenovo continua a mantenere una quota di mercato in ambito PC del 20,6% a livello globale, che negli USA diventa il 13% (terzo posto), mentre per quanto riguarda i tablet l’incremento su base annua si è fermato al 1%, percentuale che sale però del 68% se andiamo a vedere le vendite di smartphone al di fuori della Cina rispetto al 2014.
Tuttavia, ritenendo tutti questi risultati non abbastanza positivi, Lenovo sta intraprendendo una serie di azioni concrete e di vasta portata, tra cui un riallineamento delle sue linee di business e una riduzione significativa dei costi, per tornare a una crescita redditizia e sostenibile e raggiungere i suoi obiettivi a lungo termine.
il gruppo cinese punta a ridurre le spese di circa 650 milioni di dollari nella seconda metà dell’anno e di 1,35 miliardi di dollari su base annuale
“Per costruire una crescita sostenibile nel lungo termine dobbiamo intraprendere azioni proattive e concrete in ogni parte del nostro business. Integreremo ulteriormente elementi delle recenti acquisizioni con la nostro parte ‘legacy’ nei settori Mobile ed Enterprise, per favorire la costruzione del corretto modello di business con la giusta struttura dei costi. Ridurremo i costi nel nostro comparto dei PC e aumenteremo l’efficienza, per consolidare, aumentare le quote di mercato e migliorare la redditività. Attraverso questi sforzi riusciremo a essere una società globale più veloce, più forte e meglio allineata” ha dichiarato Yang Yuanqing, Chairman e CEO di Lenovo.
Le azioni di riallineamento specifiche che Lenovo sta intraprendendo per tornare a crescere riguardano la ristrutturazione del Mobile Business Group (MBG) per allineare lo sviluppo degli smartphone, la produzione e la fabbricazione e sfruttare al meglio i punti di forza complementari di Lenovo e Motorola. Spazio anche alla focalizzazione e al riposizionamento dell’Enterprise Business Group per attaccare i segmenti di mercato più rilevanti e interessanti, aumentando la velocità e la competitività sui costi.
Lenovo punta inoltre ad accelerare il raggiungimento della quota di mercato del 30% nei PC per sfruttare meglio il consolidamento, diventando ancora più efficienti e riducendo i costi per garantire una crescita sostenibile e redditizia. Non manca infine uno spostamento verso una maggiore efficienza in tutte le funzioni di Lenovo, sfruttando la tecnologia, internet e approcci innovativi in ogni settore.
Oltre a tutte queste azioni, il gruppo cinese punta a ridurre le spese di circa 650 milioni di dollari nella seconda metà dell’anno e di 1,35 miliardi di dollari su base annuale. Purtroppo ciò si tradurrà anche in un taglio di 3200 posti di lavoro, ovvero il 5% dell’intera forza lavoro di Lenovo costituita da 60 mila impiegati.