“Ma quale era delle subscription: non supereranno un terzo del mercato IT”
Ogni anno tra dicembre e gennaio molti analisti e vendor pubblicano le loro previsioni sui trend del digitale e dell’IT per il nuovo anno: oggi parliamo delle previsioni 2023 (e oltre) di Canalys, sia perché è una società di analisi specializzata sulle dinamiche del canale IT, e sia perché alcune di queste previsioni spiccano decisamente per originalità rispetto a quelle di altri.
In particolare nel report (“Canalys outlook: 2023 predictions for the technology industry”), una previsione soprattutto si fa notare perché è addirittura in controtendenza rispetto alle strategie di tantissimi operatori del settore, e sicuramente provocherà molte discussioni:
– Entro il 2027, i modelli di subscription, consumo e as-a-service rappresenteranno meno di un terzo del mercato totale IT.
L’opinione comune che siamo nella cosiddetta “era delle subscription”, e le conferme sono molte, riconosce Canalys. Questi modelli sono un efficace rimedio contro l’incertezza di questi anni, perché danno una base di entrate ricorrenti su cui contare. I grandi fornitori di servizi infrastrutturali cloud (hyperscaler), che basano il loro business su questi modelli, sono tra le aziende a più forte crescita nel mondo. Anche i fornitori hardware hanno ormai come prima priorità commerciale la promozione di offerte basate su subscription e consumo, per non parlare di quelli software, che ormai da anni puntano tutto sui modelli SaaS, e dei service provider, molti dei quali stanno sviluppando business unit di managed services.
“Eppure mettendo da parte le hype di marketing e la retorica siamo di fronte a un settore che si basa ancora in larga parte (73,3%) sulle vendite tramite partner”, si legge nel report Canalys, “e la grande maggioranza di hardware, software e servizi continua a essere comprata con modelli di acquisto tradizionali”. E nei prossimi cinque anni la situazione non cambierà: “Due terzi degli approvvigionamenti di imprese ed enti pubblici continueranno a essere basati su singoli acquisti, e non su modelli di subscription e di pagamento in funzione dei consumi”.
– i Tech Vendor taglieranno il personale del 9%
– i fallimenti aziendali toccheranno livelli record nel 2023
Tra le altre previsioni di Canalys, due riguardano la situazione societaria degli operatori del settore IT, che secondo la società di ricerca taglieranno il personale mediamente del 9%, e saranno caratterizzati da livelli record di fallimenti. Trend certamente negativi, ma che in seconda battuta possono giovare alla salute del settore.
L’ondata di licenziamenti è un dato di fatto, ne diamo notizia praticamente tutti i giorni in questo periodo, e le cause sono note: la fortissima domanda del 2020 e 2021, “drogata” da circostanze eccezionali, ha portato tutti i vendor ad assumere tantissimo e a raggiungere livelli di costi del personale che ora – con il rallentamento della domanda e le incertezze macroeconomiche sui prossimi mesi – sono insostenibili. Risultato: secondo i calcoli di Canalys nella seconda metà del 2022 nel settore tech hanno perso il lavoro 100mila persone, e altre 190mila lo perderanno nel 2023.
Ma non è detto che sia un male, sottolinea Canalys. Soprattutto per gli operatori del canale IT, che in tempi di “vacche grasse” non possono rivaleggiare con i vendor sulle offerte economiche per i migliori talenti IT. Ma che adesso hanno a disposizione un ampio bacino di professionisti di alto livello, che possono assumere con offerte alla loro portata.
Quanto ai fallimenti, il 2022 è stato un anno record per le quotazioni in Borsa, sottolinea il report, ma il 78% di queste società neo quotate ha chiuso l’anno in perdita. Gli investitori hanno puntato molto più sulle realtà in forte crescita che su quelle finanziariamente solide. Ma in un momento di alta inflazione e prossima recessione una strategia del genere ha molto meno senso, per cui ci saranno molti fallimenti. Ma anche questo non è necessariamente un male, spiega Canalys, perché gli asset di valore di queste società saranno comprati a buon prezzo da realtà finanziariamente sane.
– le entrate dei Cloud Marketplace saliranno dell’84% medio annuo fino a 45 miliardi di dollari nel 2025
– i Marketplace degli hyperscaler metteranno sotto pressione i modelli tradizionali di distribuzione IT
Altre due previsioni riguardano i profondi cambiamenti che i Cloud Marketplace stanno provocando sul mercato. Secondo Canalys, le entrate di queste piattaforme cresceranno dell’84% medio annuo per arrivare nel 2025 a 45 miliardi di dollari, il doppio di quanto previsto dalla stessa Canalys prima della pandemia. In particolare i cloud marketplace degli hyperscaler – i primi a essere apparsi e tuttora i leader di questo segmento – metteranno sotto forte pressione i modelli tradizionali di distribuzione IT.
Il report cita vari elementi che testimoniano del successo dei cloud marketplace. Diversi operatori – specialmente security vendor – riportano ufficialmente crescite fino al 600% annuo delle vendite attraverso queste piattaforme. Gli hyperscaler stessi parlano di investimenti di diversi miliardi di dollari dei clienti sui crediti di cloud consumption, che non riguardano solo SaaS, e hanno abbassato le commissioni fino al 3% per favorire la vendita di pacchetti integrati di servizi cloud multi-vendor, che le aziende utenti mostrano di apprezzare molto.
Intanto i venture capital stanno scommettendo miliardi su specialisti di sviluppo di queste piattaforme (il report cita AppDirect, CloudBlue, Mirakl, Vendasta) che ora sono impegnati sulla creazione di cloud marketplace di nicchia rivolti a singoli settori, zone geografiche, segmenti di clienti e tipologie di soluzioni.
Il successo dei cloud marketplace è chiaramente una minaccia per i reseller e per la classica distribuzione a due livelli (two tier), sottolinea il report, ma d’altra parte le aziende utenti hanno bisogno di supporto da parte di partner fidati per trovare i pacchetti più adatti su queste piattaforme, configurare le soluzioni, e gestirne l’uso. Secondo Canalys, entro il 2025 almeno un terzo degli acquisti su cloud marketplace sarà effettuato da operatori di canale per conto dei loro clienti.
Il pericolo quindi è soprattutto per i distributori tradizionali: per dare un’idea, secondo la società di ricerca inglese il marketplace di AWS tra tre anni sarà nella Top 10 della Distribuzione IT in EMEA. Quali le risposte possibili per i distributori? Una è crescere di dimensione tramite acquisizioni, ma la cosa più importante è rafforzare le proprie value proposition verso i vendor e verso i partner di canale.
Molti grandi distributori, sottolinea Canalys citando TD Synnex, Ingram Micro, Arrow, ALSO, hanno già investito molto nella costruzione di propri cloud marketplace, altri sono rimasti indietro e dipendono troppo dai volumi di vendita, che hanno subito un duro colpo ultimamente dopo i fasti del periodo pandemico. Per questi, reagire investendo nei mercati a più forte crescita – cybersecurity, networking, cloud, software – può non bastare. In questi campi infatti ci sono già distributori specializzati – Canalys cita Exclusive Networks, Infinigate e l’italiana Computer Gross – che riescono a differenziarsi e a prosperare grazie a expertise e servizi professionali, e nuovi player (esempi: Pax8, NextGen, Sherweb) che si stanno facendo strada grazie a piattaforme automatizzate di vendita e fatturazione molto apprezzate dagli operatori di canale che avviano attività di managed services e subscription.
Le tecnologie su cui puntare
Altre previsioni sono più “standard” e riguardano specificamente le tecnologie su cui gli operatori del canale IT secondo Canalys devono puntare di più nel 2023. Qui le accenniamo soltanto, rimandando al report originale per gli approfondimenti e per le altre previsioni.
– metà dei cloud server e un terzo dei pc avranno processori ARM entro il 2026. “I semiconduttori, e non il software, governeranno il mondo”, si legge tra l’altro nel report.
– le soluzioni di Detection and Response guideranno la crescita del mercato cybersecurity. Gli investimenti in cybersecurity finora sono stati troppo concentrati sulla protezione, sulla lotta a minacce già conosciute. Gli operatori di canale sanno come vendere e implementare le soluzioni di protezione, ma devono investire per migliorare le competenze di detection e response, scrive Canalys. Nei prossimi anni il segmento protezione crescerà del 7% annuo, quello detection e response del 34% annuo.
– per il canale il networking sarà un business più grande dei server. Nei prossimi anni la domanda di server sarà trascinata dalla crescita di quella dei servizi di cloud infrastructure. Il problema è che metà dei server venduti nel 2022 sono stati comprati dagli hyperscaler, praticamente solo sette grandissimi clienti a cui i produttori vendono direttamente. Per questo nel fatturato di canale la quota dei prodotti di networking si sta sempre più avvicinando a quella dei server, trainata dal roll-out del wi-fi 6 oltre che dalla massiva trasformazione digitale di settori come sanità, scuola, retail e manifatturiero, in attesa delle grandi opportunità per il canale che porterà il wi-fi 7.