Il mercato pc mondiale ha registrato un calo significativo della domanda nel terzo trimestre 2022. Le consegne totali di desktop e notebook sono diminuite del 18% annuo a 69,4 milioni di unità: alla debolezza dei segmenti consumer ed education degli ultimi trimestri si è affiancata una maggiore prudenza nella spesa IT da parte del segmento business. Fattori negativi sia macroeconomici che di settore – alta inflazione, tassi di interesse in aumento, livelli di scorte eccessivi nel canale – hanno influito sull’andamento della domanda e probabilmente persisteranno nel 2023. Senza contare che il confronto è con un anno – il 2021 – che per questo mercato ha avuto un andamento eccezionale.

È il responso di Canalys, che indica i notebook come il segmento in maggiore calo (-19% a 54,7 milioni di unità) mentre i desktop sono andati meglio (-11% a 14,7 milioni di unità) perché dipendono meno dalla domanda consumer.

mercato pc 3q22 canalys“Dopo un rallentamento nella prima metà dell’anno, ora il mercato pc ha registrato un calo record anno su anno”, commenta in una nota Ishan Dutt, Senior Analyst di Canalys. “Il volume delle consegne tutto sommato è confrontabile con i dati precedenti alla pandemia, ma il rapido deterioramento della domanda in tutti i segmenti è un segnale preoccupante non solo per i vendor ma per tutti gli stakeholder lungo la supply chain. Intel e AMD stanno soffrendo delle debolezze nel loro business pc, e i produttori di componenti, dai circuiti integrati alle memorie, stanno tagliando la produzione e riducendo le previsioni di fatturato e utili”.

Nonostante le promozioni dei retailer abbiano aiutato il parziale smaltimento delle scorte prima della stagione estiva, la spinta all’acquisto nel mercato consumer ha sofferto molto del concomitante aumento dei prezzi di altri beni e servizi, continua Dutt. “Gli ordini del settore education, che avevano dato un importante contributo alla crescita del mercato pc nel 2021, sono anch’essi diminuiti perché gli investimenti del settore pubblico sono stati dirottati su esigenze più immediate, anche perché in molti paesi sviluppati la diffusione dei pc tra gli studenti è già sul livelli adeguati, tenendo conto che le lezioni sono tornate largamente in presenza”.

La cosa più allarmante, sottolinea l’analista di Canalys, è che vendor, operatori di canale e altri player del settore concordano sul fatto che per la prima volta dopo tanto tempo è a rischio la tenuta degli acquisti delle aziende – che erano rimasti alti anche negli ultimi trimestri di condizioni economiche in peggioramento – perché i budget IT sono in corso di revisione o di riduzione.

“Il mercato commercial ha assunto un atteggiamento di grande cautela, allungando i cicli di rinnovamento del parco pc di fronte all’incertezza dello scenario. Un segnale positivo è il basso livello di disoccupazione e i robusti trend di assunzione in molti mercati, ma se anche qui l’andamento si inverte, la domanda rallenterà ulteriormente. Quando al segmento business, un fattore negativo è il costo dei noleggi che sale a causa dell’aumento dei tassi di interesse, che come è stato già annunciato cresceranno ulteriormente nei prossimi trimestri”.

Nonostante questo scenario negativo comunque, spiega Dutt, l’attrattiva del prodotto pc per supportare nuove modalità di lavoro e progetti di trasformazione digitale rimane alto. “I dispositivi più vecchi nelle basi installate delle organizzazioni devono essere sostituiti, per cui ci aspettiamo una ripresa del mercato nella seconda metà del 2023”.

Per quanto riguarda i vendor, Lenovo ha mantenuto la prima posizione del mercato pc mondiale, ma ha subito un calo del 16% annuo scendendo a 16,9 milioni di unità. HP mantiene la seconda posizione, ma per il secondo trimestre di seguito è il vendor della top 5 che ha sofferto il calo maggiore: -28% a 12,7 milioni di unità.

Sia Lenovo che HP, fa notare Canalys, hanno fatto registrare il minimo di consegne trimestrali da quando è scoppiata la pandemia, cioè dal primo trimestre 2020.

Anche Dell registra un declino significativo (-21%) con poco meno di 12 milioni di unità consegnate. Apple è l’unica della top 5 in crescita (+2%, 8 milioni di consegne), grazie a un rinvio delle consegne per ordini del secondo trimestre dovuto a problemi di supply chain, e grazie al lancio dei nuovi Macbook con processore M2. Al quinto posto Asus, con 5,5 milioni di unità consegnate, in calo dell’8%.

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