Quarto trimestre Intel: domina il segno più e IoT a +15%
“Il quarto trimestre è stata una conclusione straordinaria per un anno da record e trasformativo per Intel. Nel 2016 abbiamo compiuto passi importanti per accelerare la nostra strategia e rifocalizzare le nostre risorse, lanciando inoltre nuovi prodotti, integrando Altera e investendo in opportunità di crescita. Sono soddisfatto dei nostri risultati per il 2016 e fiducioso nel nostro futuro”.
Così si è espresso Brian Krzanich, CEO di Intel, nel commentare i risultati del quarto trimestre 2016 e dell’intero anno appena trascorso della sua compagnia. In effetti i numeri di Intel per tutto il 2016 sono stati molto positivi e anche gli ultimi tre mesi dello scorso anno si sono chiusi con numeri superiori alle stime degli analisti.
Nel Q4 2016 Intel ha fatturato 16,4 miliardi di dollari, con un utile operativo di 4,5 miliardi di dollari e un utile netto di 3,6 miliardi di dollari, pari ad un utile per azione di 73 centesimi di dollaro. Passando invece all’intero anno, il fatturato ha raggiunto i 59,4 miliardi di dollari e l’utile per azione è salito a 2,12 dollari.
A dare maggiori soddisfazioni alle casse del colosso americano dei processori nel quarto trimestre 2016 sono state soprattutto le divisioni Client Computing (9,1 miliardi di dollari e +4% anno su anno), Data Center (4,7 miliardi, +8%) e Internet of Things, che nonostante un fatturato non ancora enorme (726 milioni di dollari) ha fatto segnare un +16% anno su anno. Ha fatto ancora meglio però la divisione Non-Volatile Memory Solution, con un +25% sul Q4 2015 e 816 milioni di dollari di fatturato.
Segno più che ha comunque riguardato anche l’intero 2016 rispetto all’anno precedente. Client Computing e Data Center hanno fatturato rispettivamente 32,9 e 17,2 miliardi di dollari (+2% e +8%), mentre il comparto relativo alla Internet of Things ha toccato i 2,6 miliardi di dollari di fatturato e un +15% sul 2015.
Nonostante tutte queste cifre, Krzanich non ha nascosto aspettative per il primo trimestre 2017 non altrettanto brillanti, con un atteso calo generale dovuto alla contrazione delle consegne nel mercato PC che difficilmente non andrà a impattare sui conti di Intel.