Rimasta a bocca asciutta con Vodafone, Iliad prova a conquistare i servizi di TIM. Anche Poste interessata
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Secondo quanto riportato nei giorni scorsi da Il Foglio, Poste Italiane sarebbe interessata a una fusione con i servizi di TIM (non con la rete fissa, ora scorporata ceduta a KKR) per estendere la sua presenza nel campo delle telecomunicazioni, in cui opera già con Poste Mobile.
Si tratta dell’ennesima indiscrezione che nelle ultime settimana sta interessando TIM. Si sta infatti parlando non solo di una possibile fusione TIM-Iliad Italia, che se si concludesse porterebbe a una riduzione degli operatori nazionali da 4 a 3, ma anche di una trattativa tra il fondo di private equity Cvc e Vivendi per portare il 24% di TIM in mano al gruppo francese.
Per quanto riguarda Iliad si ipotizza anche il lancio di un’OPA sull’intera società italiana, mentre altri analisti vedono più probabile una joint venture piuttosto che un’acquisizione completa.
In questo contesto ancora molto incerto in cui TIM gioca in effetti un importantissimo ruolo strategico, Benedetto Levi, AD di Iliad Italia, e Thomas Reynaud, AD del gruppo francese, hanno espresso al Governo italiano la necessità di un consolidamento del settore, sulla scia di quanto avvenuto lo scorso anno con l’acquisizione di Vodafone Italia da parte di Swisscom (operazione che la stessa Iliad aveva tentato senza successo).
Tutte queste indiscrezioni hanno già fatto impennare le azioni TIM (+6,28% nella seduta del 7 febbraio), in attesa della pubblicazione dei conti del gruppo relativi al 2024 (12 febbraio) e della presentazione del nuovo piano industriale (13 febbraio).