Spesa IT delle PMI: 668 miliardi di dollari nel 2020
IDC ha rilasciato nelle scorse ore i risultati dell’indagine Semiannual Small and Medium Business Spending Guide, con le previsioni sulla spesa IT delle PMI a livello globale tra software, hardware e servizi IT da qui fino al 2020.
Le aziende prese in esame da IDC per il suo report sono state divise per grandezza in tre scaglioni: 1-99 dipendenti, 100-499 dipendenti e 500-999 dipendenti. In molti casi si tratta di ordini di grandezza considerevoli, tanto che a livello di cifre si parla di una spesa IT delle PMI di 564 miliardi di dollari nel 2016 e di 668 miliardi di dollari nel 2020, con una previsione di crescita media annua del 4,2%.
Anche se le PMI spenderanno la maggior parte delle risorse in hardware tra dispositivi per le telecomunicazioni, PC e periferiche, questo settore è quello che crescerà di meno nel corso degli anni rispetto ai servizi IT e al software.
Quest’ultimo infatti è dato nel 2020 al primo posto come voce di spesa IT delle PMI e comprende sia applicazioni di tipo Enterprise Resource Management (ERM), Customer Relationship Management (CRM) e software collegato ai contenuti, sia (seppur in misura minore) tutta la parte di sviluppo applicativo e di software infrastrutturale.
Più indietro invece i servizi IT, che IDC individua soprattutto in aree come application management, applicazioni in hosting, gestione delle infrastrutture e Business Process Outsourcing. A spendere di più in questi cinque anni saranno le aziende del secondo scaglione (38%), con il restante 62% che sarà suddiviso tra le aziende più piccole e quelle più grandi (500-999 dipendenti).
IDC ha previsto anche una dettagliata suddivisione geografica che caratterizzerà questo trend di spesa. Le PMI americane saranno quelle capaci di generare il giro d’affari più elevato nella spesa IT (169 miliardi di dollari, pari al 30% del totale), ma anche in Europa Occidentale, dove praticamente quasi tutte le aziende rientrano nella definizione di PMI, ci si attende una spesa cospicua, che già a fine 2016 ammonterà a 154 miliardi di dollari.