Startup Europe Partnership (SEP), in collaborazione con PEDAL Consulting/Ud’Anet e il centro di ricerca CrESIT dell’Università dell’Insubria, ha diffuso oggi un nuovo rapporto che include dati sull’ecosistema europeo delle Scaleup ICT dal titolo From Unicorns to reality, a five-country comparison of European ICT Scaleup. Si tratta della prima ricerca cross-country di questo tipo, coprendo Regno Unito, Germania, Francia, Spagna e Italia.

SEP ha identificato e analizzato 990 Scaleup (di cui circa 40 “Scaler”) in questi 5 paesi, capaci negli ultimi 5 anni di raccogliere finanziamenti per un totale di 23 miliardi di dollari (compresi capitali raccolti attraverso IPO). Con i termini Scaleup e Scaler si intendono quelle startup in grado di raccogliere, rispettivamente, oltre 1 milione e 100 milioni di dollari, mentre le cosiddette Unicorns sono quelle aziende private con oltre 1 miliardo di dollari di valutazione.

“L’Italia è un po’ il fanalino di coda se si guarda alle scaleup. È un problema di maturità dell’ecosistema dell’innovazione. Siamo partiti in ritardo rispetto agli altri paesi, ma abbiamo in parte colmato il divario in termini di capacità di avviare imprese innovative (lo start-up appunto); per creare aziende che riescano a crescere (lo scale-up) ci vuole tempo. Ma resto positivo” ha dichiarato Alberto Onetti, coordinatore di SEP.

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Dalla ricerca risulta come al primo posto in Europa ci sia il Regno Unito con 11.1 miliardi di dollari raccolti, che scendono invece a 6,6 miliardi in Germania, a 3.1 miliardi in Francia, a 1.8 miliardi in Spagna e infine ad appena 0.4 miliardi in Italia, ovvero 28 volte in meno rispetto al Regno Unito. Se poi si guarda al capitale medio raccolto dalle Scaleup in questi 5 Paesi, vediamo che quelle britanniche hanno raccolto 27.8 milioni di dollari, le tedesche 31.7 milioni, le francesi 15.1 milioni, le spagnole 17 milioni e solo 5.6 milioni quelle italiane.

Il processo di scale-up delle startup europee dipende ancora in larga misura dai fondi di Venture Capital. I mercati azionari giocano un ruolo rilevante (oltre il 30% dell’intero capitale raccolto) soltanto nel Regno Unito e in Spagna, mentre in Germania, Francia e Italia forniscono un contributo assai meno significativo al finanziamento delle startup (in media il 10%). I finanziamenti attraverso il mercato azionario rappresentano insomma la vera discriminante nel finanziamento alle Scaleup.

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Infatti, se ci limitiamo ai finanziamenti Venture Capital, la differenza tra Germania e UK è minima: 7.1 i milioni di dollari raccolti in UK contro i 6 milioni raccolti in Germania. La Spagna ha raccolto via IPO più capitali dei vicini francesi (520 vs. 430 milioni di dollari), nonostante il numero assai più limitato di aziende. I minori finanziamenti attraverso il mercato azionario sono registrati dall’Italia, con soli 40 millioni di dollari raccolti.

Le migliori tre Scaler sono risultate la britannica Markit (1.5 miliardi di dollari, di cui 1.3 via IPO al NASDAQ) le aziende tedesche Delivery Hero (1.3 miliardi di dollari raccolti) e Zalando (0.9 miliardi di dollari, di cui 700 milioni raccolti via IPO a Francoforte). Le Top Scaler in Spagna sono Odigeo (eDreams) e Privalia, mentre l’azienda che ha raccolto più capitali in assoluto in Francia è Criteo con 314 milioni di dollari.

Passando infine al settore in cui operano queste aziende, la classifica è guidata da soluzioni software (18%), e-commerce (14%), Enterprise Services, Mobile e Advertising (tutte circa al 10%). Queste cinque categorie da sole rappresentano il 60% di tutte le Scaleup analizzate sui 5 paesi.