Timida ripresa del mercato smartphone nel secondo trimestre

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Samsung domina il mercato con uno share del 22,8 per cento, seguita da Apple e dai vendor cinesi Huawei, Oppo, Xiaomi

Il mercato mostra i segni di una timida ripresa. Secondo Strategy Analytics, nel secondo trimestre di quest’anno si è registrata una crescita dell’1 per cento anno su anno, rispetto al calo del 3 per cento registrato nel trimestre scorso. La società vede segnali positivi per la seconda metà dell’anno, che un aumento delle vendite trainato dal lancio di nuovi modelli da parte di diversi produttori, tra i quali Samsung ed Apple.

Secondo le stime di Strategy Analytics, nel secondo trimestre 2016 sono stati venduti 340,4 milioni di smartphone. La società ha sottolineato che alcuni mercati importanti, come la Cina, sono giunti a saturazione, e che eventi politici come l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, hanno rallentato le vendite.

Questa settimana Samsung ha rilasciato i dati del suo secondo trimestre, che si è rivelato il più profittevole negli ultimi due anni. Le vendite del produttore sud-coreano sono state trainate dai suoi modelli di punta, come i Galaxy S7 e S7 Edge, insieme alle serie di fascia bassa e media Galaxy A e J.

Samsung ha dichiarato che il business dei telefoni continuerà a crescere nella seconda metà dell’anno, ma prevede una forte concorrenza da parte di altri vendor, che nei prossimi mesi dovrebbero lanciare nuovi modelli. Samsung deve competere, in particolare, con i brand cinesi per quanto riguarda i telefoni di fascia bassa e con Apple nel segmento di fascia alta.

Nel secondo trimestre Samsung ha guidato il mercato smartphone con 77,6 milioni di smartphone distribuiti, che le hanno permesso di conquistare uno share di mercato del 22,8 per cento. Al secondo posto c’è Apple, cil cui share è sceso all’11,9 per cento. “Apple continua a lottare con le vendite del suo iPhone e il modello iPhone SE non ha riscosso il successo sperato”, ha commentato Neil Mawston, analista di Strategy Analytics.

Dopo Samsung e Apple si classificano, nell’ordine, i tre vendor cinesi Huawei, Oppo e Xiaomi.

 

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Trimestrale Apple: mancano all’appello 7 milioni di iPhone

apple 40 anni
Continua la sofferenza di Apple per il calo delle vendite di iPhone, iPad e Mac, ma i servizi vanno alla grande e App Store è sempre più sulla cresta dell’onda.

Molte ombre e poche luci quelle emerse nelle scorse ore dalla presentazione di Apple dei risultati finanziari del secondo trimestre 2016, sebbene sotto alcuni aspetti le aspettative degli analisti fossero addirittura più pessimiste. Il dato di fatto comunque è che rispetto allo stesso periodo del 2015 quasi tutti i comparti del business di Cupertino sono andati calando a cominciare dal fatturato trimestrale di 42,4 miliardi, in netta discesa rispetto ai 49,6 miliardi di dollari del Q2 2015. Lo stesso dicasi per l’utile trimestrale netto, sceso dai 10,7 miliardi di dollari dello scorso anno agli attuali 7,8 miliardi di dollari.

A pesare su queste performance continuano a essere le vendite di iPhone. Se infatti nello stesso periodo del 2015 erano stati 47,53 milioni i melafonini venduti in tutto il mondo, quest’anno la quota è scesa a 40,4 milioni e 7 milioni di pezzi in meno iniziano a essere molti anche per un colosso come Apple. Per gli iPhone si tratta tra l’altro del secondo calo dal 2008 dopo quello fatto registrare nel primo trimestre di quest’anno. Le previsioni degli analisti però parlavano di una massimo di 40 milioni di pezzi venduti e quindi si può dire che Apple abbia fatto meglio delle attese (per quanto ciò possa valere).

Calo continuo (che va avanti praticamente da dieci trimestri) anche per iPad, con 9,9 milioni di pezzi venduti contro i 10,93 milioni del Q2 2015, e per i Mac, che pagano soprattutto l’assenza di nuovi modelli nella fascia portatile attesi comunque a breve. Da gennaio a marzo 2016 Apple ne aveva venduti 4,7 milioni, mentre da aprile a giugno si è esci a 4,2 milioni. Segnali negativi anche dalla Cina, dove il fatturato di Apple perde il 33% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e, anche per il prossimo trimestre, Cupertino vede un fatturato in calo a 45,5/47,5 miliardi di dollari contro i 51,3 miliardi del Q3 2015.

Segnali positivi? Oltre alle parole di Tim Cook, che si è detto soddisfatto soprattutto del lancio di iPhone SE (non sappiamo però quanti ne siano stati venduti), si segnalano le ottime performance dei servizi, che in questo trimestre hanno generato un fatturato di 6 miliardi di dollari, in netto aumento del 19% rispetto al Q2 dello scorso anno. Quando parliamo di servizi Apple, facciamo riferimento soprattutto ad Apple Pay, Apple Music, iCloud e App Store, con quest’ultimo che ha generato entrate in crescita del 27% anno su anno e il fatturato più alto di sempre da quando lo store digitale di Apple è stato lanciato.

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