Dopo Apple, Facebook e Twitter anche Alphabet, la compagnia guidata da Larry Page creata lo scorso anno che controlla Google, ha reso noti i risultati finanziari del secondo trimestre 2016 e, a differenza del Q1 2016, si è trattato di una trimestrale molto positiva, con numeri che sono andati ben oltre quelli ipotizzati dagli analisti a livelli di utili ed entrate.

Il fatturato di Alphabet tra aprile e giugno ha infatti raggiunto i 21,5 miliardi di dollari, con una crescita significativa (quasi 4 miliardi di dollari) rispetto ai 17,7 miliardi fatti registrare dall’azienda nello stesso periodo dello scorso anno, mentre l’utile netto è salito a 5,9 miliardi di dollari. Come c’era da aspettarsi, poco dopo la pubblicazione di questi risultati il trading after hours ha visto un incremento notevole (+27%) delle azioni di Alphabet.

L’unico segno meno fatto segnare in questo trimestre, con entrate pari a 185 milioni di dollari e uscite quasi cinque volte superiori, è quello relativo ai progetti più sperimentali della compagnia chiamati in gergo Other Bets (altre scommesse), sebbene si tratti di un trend al quale Google era già abituata negli scorsi anni. Con questo termine si indicano ad esempio Google Fiber, la divisione di Nest dei prodotti per la Smart Home e altri progetti.

I risultati della trimestrali danno tra l’altro l’occasione di notare come il business di Google non legato all’advertising continui a crescere anno dopo anno. Nel Q2 2016 gli introiti generati da attività e settori come il Play Store di Android, i servizi cloud per il mondo aziendale e il comparto hardware (Nexus, Chromebook, Chromecast) sono saliti al 33% del totale, la percentuale più alta mai toccata finora.