Alla fine Verizon, dopo circa un anno di contrattazioni e ripensamenti, ha completato la tormentata acquisizione di Yahoo, mettendo sul piatto 4,48 miliardi di dollari e dando così vita alla nuova controllata Oath con al suo interno oltre 50 brand dei media e della tecnologia. E non si tratta certo di nomi di secondo piano visto che parliamo tra gli altri di HuffPost, AOL.com, Makers, Tumblr e Build Studios.

A guidare Oath, inserita nella divisione Media and Telematics di Verizon, sarà Tim Armstrong (ex CEO di AOL), mentre il CEO di Yahoo Marissa Mayer si è dimessa, portando però a casa una buonuscita di 23 milioni di dollari.

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L’acquisizione porterà purtroppo al licenziamento di circa 2000 dipendenti tra le due società. La maggior parte dei tagli sarà concentrata in California e in altre sedi al di fuori degli Stati Uniti e riguarderà soprattutto le divisioni risorse umane, finanza, marketing e amministrazione.

Yahoo non ha comunque cessato di esistere dopo l’acquisizione. L’ex gigante del web mantiene infatti una partecipazione di circa il 15% in Alibaba Group Holding Ltd., una quota di circa il 36% in Yahoo Japan Corp. e altri asset minori. Tutto questo patrimonio darà vita alla nuova società Altaba Inc., con a capo l’ex dirigente di Yahoo Thomas McInerney.