Wind e 3 Italia: annunciata la fusione
Se ne parlava già da diverse settimane ed era solo questione di tempo prima che il tutto fosse ufficializzato. Stiamo parlando della fusione tra Wind e 3 Italia, che diventeranno presto un unico soggetto nonché uno dei più grandi operatori del mercato europeo in grado di impensierire come numero complessivi di utenti anche un gigante nazionale come Telecom. L’accordo è stato annunciato ieri in contemporanea con la diffusione degli ultimi risultati trimestrali di Vimpelcom, la controllante russa di Wind guidata da Jean Yves Charlie.
Come già si sapeva da tempo, la società che nascerà da questa joint-venture vedrà la guida di Maximo Ibarra, attuale amministratore delegato di Wind, mentre l’attuale AD di 3 Vincenzo Novari diventerà consulente senior per l’Italia di CK Hutchison, la holding cinese di Tre, ed entrerà nel CDA della JV Holdco dopo il completamento dell’operazione.
Il cda del nuovo soggetto nato ieri sarà composto da sei consiglieri, tre di nomina Hutchison e tre Vimpelcom, mentre il presidente del consiglio di amministrazione verrà rinnovato ogni 18 mesi ruotando tra le due società. La joint venture paritetica otterrà 700 milioni di euro di sinergie annue a regime dei costi. È stato inoltre calcolato un rapporto 4,9x Debito netto/ Ebitda alla firma dell’accordo e un rapido deleverage nei prossimi 3 anni con l’obiettivo di arrivare a 3x.
“Con oltre 31 milioni di clienti di telefonia mobile e 2,8 milioni di clienti di rete fissa (di cui 2,2 milioni sono fissati clienti a banda larga), l’attività combinata dovrebbe generare significativi benefici Capex e Opex con un valore attuale netto, al netto dei costi di integrazione, di oltre 5 miliardi di euro. Le entrate congiunte di entrambe le aziende nel 2014 erano di 6,4 miliardi” si legge nel comunicato ufficiale.
Giusto per mettere a confronto la nuova società con le altre due più grandi realtà italiane nel mercato, Vodafone Italia, al 30 giugno di quest’anno, contava 25,5 milioni di linee mobili, mentre Tim, dagli ultimi dati risalenti a fine marzo, 30.1 milioni.