Wiz respinge l’offerta da 23 miliardi di Google. Ora va verso l’IPO
La startup di cybersicurezza Wiz ha deciso di non procedere con l’acquisizione da parte di Google del valore di 23 miliardi di dollari, che sarebbe stata la più grande nella storia della grande G dopo quella di Motorola nel 2012 (12,5 miliardi) e di Mandiant nel 2022 (5,4 miliardi). Il co-fondatore di Wiz, Assaf Rappaport, ha comunicato ai dipendenti che l’azienda proseguirà invece con i piani originali di quotazione in borsa.
In una nota interna, Rappaport ha comunque espresso la difficoltà nel rifiutare un’offerta così allettante e fonti vicine all’azienda hanno citato preoccupazioni antitrust e degli investitori come motivi del ritiro dalle trattative. Wiz, fondata nel 2020, si concentrerà ora su due obiettivi principali, che erano comunque già stati fissati prima della proposta di Google: la quotazione in borsa e il raggiungimento di 1 miliardo di dollari di ricavi ricorrenti annuali.
L’acquisizione avrebbe quasi raddoppiato la valutazione della startup, che nell’ultima raccolta fondi era stata stimata a 12 miliardi di dollari. Sotto la guida di Rappaport, Wiz ha registrato una crescita rapida grazie soprattutto alla pandemia che ha accelerato l’adozione di soluzioni cloud da parte delle aziende, raggiungendo 100 milioni di dollari di ricavi ricorrenti annuali in soli 18 mesi e 350 milioni lo scorso anno.
I prodotti di sicurezza cloud di Wiz, che includono prevenzione, rilevamento attivo e risposta, hanno quindi attirato l’interesse di grandi aziende e da qui nasce l’idea dell’acquisizione da parte di Google.