MSP italiani, cresce il livello di automazione dei servizi
Remote working, connettività complesse, sicurezza e protezione dei dati, ma anche backup, disaster recovery, compliance: gli ambiti in cui la piccola media impresa italiana necessita di supporto a livello informatico sono molteplici. Di conseguenza, ancor più numerose sono le sfide che gli MSP (Managed Service Provider) sono chiamati ad affrontare, mettendo in campo competenze diversificate e servizi a valore.
Se le dimensioni della maggior parte delle realtà degli MSP sono tipicamente contenute, con meno di 100 clienti e contratti di servizio di durata annuale, rispetto al 2020 cala il numero di microaziende e aumenta il numero di aziende strutturate.
Inoltre negli ultimi anni si è registrato un costante incremento delle realtà che gestiscono oltre 100 clienti, tipicamente con contratto annuale, sebbene crescano quelle che offrono contratti pluriennali. Cresce inoltre il numero di MSP (36%), che si trova a dover gestire un parco macchine con 500 o più endpoint, numero critico che conferma la necessità del passaggio da una gestione artigianale a una strutturata e organizzata.
Sono queste le principali conclusioni del terzo report annuale sullo stato degli MSP in Italia (qui i risultati dell’anno scorso) condotto da Achab, l’azienda milanese (qui una nostra intervista al CEO Andrea Veca) specializzata nella distribuzione di software infrastrutturali a valore per le piccole e medie imprese.
L’analisi evidenzia inoltre che gli argomenti che gli MSP hanno più necessità di approfondire sono la cybersecurity (78%) l’organizzazione dei processi aziendali (60%) e le attività di sales & marketing (58%). Mentre tra i loro clienti le principali lacune sono cybersecurity, phishing e backup. In particolare, oltre il 60% degli MSP ha clienti vittime di attacchi ransomware nel 2020, mentre quasi l’80% ha clienti colpiti da phishing, spear phishing o Business Email Compromise.
Il report confeerma la forte crescita (oltre il 90%) della fornitura di servizi gestiti ad aziende di produzione e studi professionali. In particolare, rispetto al 2020, l’aumento dei servizi offerti al settore produzione è dell’87%, mentre cala leggermente quello legato alla consulenza (61%). A seguire spiccano il settore costruzioni/edilizia (+48%), salute/medicina (+45%), e delle scuole (+37%).
Una buona fetta è rappresentata dal settore pubblico (+32%). “Il nuovo report evidenzia veri e propri trend in atto: emerge la conferma che un ormai discreto numero di operatori che ha abbracciato il modello MSP è in grado di fornire servizi di livello superiore che consentono di ottenere economie di scala per essere competitivi, differenziarsi dalla concorrenza e aumentare il proprio margine avvalendosi di strumenti, processi e tecnologie in grado di automatizzare determinate attività ed aumentare concretamente l’efficienza e la qualità dei servizi offerti”, commenta Andrea Veca, CEO di Achab.
Tra i problemi e le principali sfide, i Managed Service Provider che hanno preso parte alla ricerca concordano: oltre al reperimento di tecnici e commerciali validi (51%), ad aumentare l’efficienza dei processi aziendali e dell’help desk (38%), sono soprattutto la mancanza di consapevolezza dei clienti in tema di sicurezza (56%), la difficoltà a differenziarsi sul mercato (42%), e i lunghi tempi di risposta dei fornitori (59%).
Rispetto al 2020, le risposte evidenziano che gli interventi presso i clienti cedono sempre più il passo a sistemi di controllo remoto e piattaforme RMM. Gli strumenti PSA (Professional Software Automation) restano ancora poco utilizzati dagli MSP per la gestione del ticketing/help desk. Tra i nuovi servizi introdotti spinti dallo smart working si posizionano soluzioni di videoconferenza e servizi di virtualizzazione desktop, grazie alle quali quasi il 50% degli MSP ha acquisito almeno un nuovo cliente.
I risultati completi della survey verranno condivisi in occasione dell’evento MSP Day online il 10 e 11 giugno prossimi.