In Italia l’86% delle aziende sta attuando progetti di trasformazione digitale in risposta alla crisi Covid-19, crisi che però richiede anche profondi cambiamenti organizzativi, un veloce cambiamento di competenze, e soprattutto una ridefinizione complessiva delle strategie di business a lungo termine: tutte sfide estremamente complesse.

Questi i principali riscontri di una recente ricerca commissionata da Salesforce e condotta a giugno e luglio 2020 su 100 C-level e decision maker di grandi aziende in Italia.

“Le aziende devono comprendere che la trasformazione digitale è una maratona e lo sforzo profuso verrà ripagato nel tempo. L’accelerazione dei progetti di digitalizzazione deve essere la garanzia di un successo di medio-lungo periodo. Se si guarda solo al breve, al tattico, il rischio è non arrivare in fondo alla maratona”, commenta in un comunicato Federico Della Casa, Country Leader di Salesforce per l’Italia.

Le principali priorità e aree di riflessione che emergono dall’indagine sono tre: accelerazione dei progetti digitali, necessità di gestire gli impatti organizzativi e sociali dei cambiamenti indotti dalla crisi, e necessità di aggiornare il parco competenze aziendale.

L’imperativo digitale

Dall’indagine emerge che l’86% delle aziende sta trasformando digitalmente la propria attività in risposta all’emergenza sanitaria, che secondo il 69% ha semplificato il processo decisionale sugli investimenti digitali. In particolare, il 49% degli imprenditori italiani pensa che la pandemia abbia accelerato la trasformazione di 4-5 mesi, il 27% di 2-3 mesi.

Inoltre il 61% vuole investire sull’aumento degli strumenti digitali dell’azienda e il 46% vede l’aumento della visibilità online dell’azienda come un’opportunità chiave generata dall’emergenza.

La metà (50%) degli intervistati ritiene che la maggiore attenzione alle vendite e ai servizi online generata dall’emergenza durerà nel lungo termine, insieme a un servizio clienti più flessibile (63%).

Tra le maggiori preoccupazioni legate a questa ondata di digitalizzazione, i leader aziendali italiani citano la preparazione digitale dei dipendenti, la coerenza del servizio clienti, e la sicurezza.

Gli impatti sociali e organizzativi

L’emergenza Covid-19 avrà un impatto duraturo sul lavoro, costringendo le aziende a rivedere la sua organizzazione e le pratiche commerciali. L’84% pensa che la natura del lavoro nella propria attività sia cambiata in meglio a seguito dell’emergenza sanitaria.

La pandemia ha inoltre focalizzato l’attenzione delle imprese italiane sull’impatto sociale delle proprie attività: il 69% è convinto che tale impatto sia sempre più importante, e il 62% che la propria azienda sia sempre più consapevole del proprio ruolo nella società al di là del profitto.

Sebbene la pandemia abbia avuto impatti positivi sulla spinta al digitale, ovviamente ha avuto anche dei contraccolpi non solo economico-finanziari, ma anche socio-culturali: il 49% ha riscontrato difficoltà nel mantenere la cultura aziendale durante il lockdown, e il 47% ha vissuto preoccupazioni per lo stress dei propri dipendenti.

Le aziende italiane non riescono ad affrontare tutte le sfide internamente, e sono oggi alla ricerca di supporto esterno su temi come la gestione dei team da remoto (59%), il mantenimento del benessere dei dipendenti (59%), l’acquisizione di new business (46%), e il mantenimento del servizio clienti (34%).

Visto che i cambiamenti nel lavoro e nelle pratiche commerciali sono destinati a rimanere, i leader aziendali in Italia stanno cambiando le strategie per far fronte alla “nuova normalità”. Il 52% riconosce che il lavoro a distanza sarà un elemento permanente del progresso aziendale insieme al lavoro flessibile (49%) e alla riduzione degli spazi in ufficio (50%). Non si tratta solo di produttività interna: il 64% è convinto che la collaborazione con altre aziende sia diventata più importante a causa della pandemia.

Adeguare le competenze in tempi rapidi

I leader aziendali italiani sono consapevoli dell’impatto della pandemia sulle esigenze dei dipendenti e hanno messo in atto misure per garantire che siano completamente attrezzati per un futuro digital-first. Nonostante un divario di competenze più ampio che mai, il 92% dei leader aziendali in Italia è fiducioso che i propri dipendenti abbiano le giuste competenze per aiutare la propria impresa a competere nell’era digitale.

Le competenze sulle quali le aziende italiane stanno puntando per affrontare la crisi e il post-crisi sono: competenze IT (54%), familiarità con gli strumenti digitali sul posto di lavoro (43%), intelligenza emotiva (42%), coding (52%) e collaborazione (33%).

Per colmare le lacune nelle competenze interne, il 63% dei leader aziendali italiani prevede di formare i dipendenti e il 64% punta ad assumere nuove risorse, mentre il 71% sceglie di investire in piattaforme di e-learning o corsi di formazione esterna per i propri dipendenti.

Il ruolo di Salesforce e del suo ecosistema in Italia

Il 60% dei leader aziendali è ancora alla ricerca del modo migliore per sfruttare appieno la rivoluzione digitale indotta dalla pandemia, e molti credono ancora che si tratti di una fase transitoria. In generale dall’indagine emerge come molte organizzazioni siano in difficoltà nel ridefinire le proprie strategie di business al fine di adattarsi a una “nuova normalità”.

In questo panorama, spiega il comunicato, Salesforce come altre aziende leader del digitale gioca un ruolo cruciale, quantificato in una recente ricerca di IDC – The Salesforce Economic Impact -, contestualizzata sulla realtà italiana e aggiornata tenendo conto degli impatti della crisi Covid.

Da questa ricerca emerge che Salesforce e il suo ecosistema di partner e clienti arriveranno a creare in Italia 10,1 miliardi di dollari di nuovi ricavi, oltre 21mila nuovi posti di lavoro diretti e 43mila indiretti (grazie alle opportunità che nasceranno tra fornitori e reti distributive) entro il 2024.

IDC stima inoltre che per ogni dollaro fatturato da Salesforce in Italia nel 2019, ne sono stati guadagnati 4,36 dal suo ecosistema, cifra che entro il 2024 salirà a 6,43 dollari. Secondo IDC, gli abbonamenti annuali al cloud computing in Italia cresceranno del 22% medio annuo, passando da 1,50 miliardi di dollari nel 2018 a 5,17 miliardi nel 2024. Mentre la spesa in software non cloud nello stesso periodo diminuirà del 12% all’anno.

“L’impatto economico della rapida crescita di Salesforce in Italia evidenzia che le organizzazioni e i partner stanno offrendo modelli di business digitali innovativi per promuovere nuovi livelli di innovazione e competitività aziendale ai propri dipendenti e clienti”, commenta Della Casa.