Lavorate nell’ICT in Italia? Ecco quanto guadagnate (o dovreste guadagnare)
Se lavorate nel settore ICT in Italia la vostra retribuzione totale annua (RTA) dovrebbe aggirarsi intorno a 125mila euro se siete un dirigente, a circa 60mila euro se siete un quadro, e a circa 33mila se siete un impiegato. E comunque è una retribuzione in crescita, crescita che sta accelerando negli anni a conferma della carenza di risorse che nel mercato del lavoro ICT vede prevalere la domanda sull’offerta, praticamente da sempre, per gran parte delle figure professionali. Eppure, tranne in alcuni casi, la retribuzione media nell’ICT è ancora inferiore alla media generale italiana, a parità di livello gerarchico.
Queste alcune delle principali considerazioni e dati che si possono trarre dall’analisi sulle retribuzioni nel settore ICT, aggiornata ai dati del 2018, del recente “Osservatorio delle competenze digitali 2019” a cura delle principali associazioni di settore in Italia (AICA, Anitec-Assinform, Assintel, e Assinter Italia), di cui abbiamo già parlato a proposito dei fabbisogni di competenze nelle imprese del settore ICT in Italia.
Il campione della ricerca è costituito dai profili retributivi dell’ICT estratti dai 540mila profili raccolti da OD&M Consulting tra il 2014 e il 2018. Oltre alla distinzione gerarchica tra dirigenti, quadri e impiegati, l’analisi ne propone anche una trasversale tra lavoratori nelle aziende di software e servizi IT, compresa la consulenza (Consulenza e Servizi ICT) e lavoratori delle aziende che producono computer e altri apparati (Informatica ed Elettronica).
Nei vendor si guadagna di più che nelle società di servizi
Come anticipato in apertura, nel settore ICT la crescita delle retribuzioni riguarda tutti i livelli gerarchici e le tipologie di aziende (vedi tabelle in fondo all’articolo). Nella consulenza e servizi ICT nel 2018 l’incremento rispetto al 2017 è stato praticamente uguale per Impiegati (+4,7%) e Quadri (+4,6%), mentre i Dirigenti hanno dovuto “accontentarsi” di un +1,9%. Molto differenziati invece gli aumenti nelle aziende di Informatica ed Elettronica: +4,4% per i Quadri, +2,7% per gli Impiegati (in linea con la media nazionale), e +1,3% per i Dirigenti.
Un’evidenza immediata è che nell’Informatica ed Elettronica si guadagna di più rispetto alla Consulenza e Servizi ICT per tutti gli inquadramenti, anche se in quest’ultimo comparto la crescita delle paghe è più alta.
In termini assoluti, in media i dirigenti del comparto Consulenza e Servizi IT hanno incassato una RTA (retribuzione totale annua) di 123.940 euro, quelli del comparto Informatica ed Elettronica 125.230 euro. Del tutto analoga (meno di 2000 euro annui) la differenza tra Impiegati di Consulenza e Servizi (32.615 euro) e di Informatica ed Elettronica (34.417). Mentre a livello di Quadri, la forbice è più ampia, quasi 6mila euro: abbiamo infatti 56.877 euro di RTA annua nella Consulenza e Servizi, e 62.579 euro nell’Informatica ed Elettronica.
Componente variabile in forte crescita: dirigenti 20%, impiegati 10%
I ricercatori fanno anche un confronto tra le retribuzioni nell’ICT e la media generale delle retribuzioni in Italia per lo stesso inquadramento (Dirigenti, Quadri, Impiegati).
Ne emerge che gli Impiegati delle imprese di Informatica ed elettronica sono gli unici a essere stabilmente sopra la media (in questo caso la media di tutti gli impiegati italiani) con un 7% in più di RTA, mentre i Quadri dell’Informatica ed elettronica dopo una lunga rincorsa hanno raggiunto la media dei quadri italiani, e i dirigenti incassano oltre il 4% in meno rispetto alla media generale dei dirigenti italiani.
Infine una considerazione sull’incidenza della componente variabile delle retribuzioni ICT, che secondo i ricercatori dell’Osservatorio è in linea con la media generale e in forte aumento rispetto al 2017. Infatti per i Dirigenti ICT in media la componente variabile risulta il 20,7% di quella fissa (era il 13,8% solo un anno fa), per i Quadri il 13,1% (contro l’8,7% del 2017), e per gli Impiegati è addirittura triplicata, perché sfiora il 10%, contro il 3,5% del 2017.